Milan, altro ko: vince l'Atalanta. Palermo-Cagliari 1-1

Calcio
Il diagonale di Cigarini che condanna il Milan alla sconfitta
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Un gol di Cigarini condanna i rossoneri alla seconda sconfitta casalinga. Il derby dei due presidenti dall’esonero facile non lo vince nessuno. Gara decisa da Arevalo Rios al 40' e da Sau all'88'

MILAN-ATALANTA 0-1
64' Cigarini

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No, la sosta non è servita per scacciare via dubbi e paure. La vittoria di Bologna sembrava aver ridato linfa a un Milan che aveva palesato grosse difficoltà alla prima di campionato e che, poi, con i neo arrivati sembrava aver ripreso a correre. La sconfitta casalinga contro l'Atalanta non può considerarsi un secondo incidente di percorso, ma un campanello d'allarme di una situazione da analizzare e a cui porre al più presto rimedio. Con De Jong e Bojan (solo il primo titolare), il club pensava di aver colmato il gap dalle favorite. Non è così. La squadra di Allegri ha provato a fare la partita mantenendo il possesso palla nella prima frazione di gioco ma senza ferire la difesa nerazzurra. Anzi è stato Denis (con un palo) a far tremare i tifosi rossoneri. E nella ripresa, il Milan, spinto da un vivace Emanuelson aveva provato ad accelerare con conclusioni dalla media distanza salvo poi capitolare all'ennesimo affondo bergamasco su un bel diagonale di Cigarini.

La scossa, dettata dallo svantaggio, ha portato una reazione del Milan ma mai efficace nella costruzione e nella finalizzazione. La squadra è spesso sfilacciata, non appoggia l'azione e dagli esterni arrivano scarsi rifornimenti per le punte. Gli spazi tra le linee concessi sono manna dal cielo per gli avversari e la scadente capacità realizzativa deriva da un gioco lento e prevedibile. Boateng fatica a trovare spazi nei quali esprimere il proprio potenziale, El Shaarawy è sempre vittima degli alti e bassi che la giovane età determina, Pazzini è il solo a lottare e a sgomitare lì davanti. Manca qualità nella costruzione della fase offensiva e compattezza in quella difensiva. Non vanno tolti i meriti all'Atalanta che ha impostato una gara accorta e rapida nelle ripartenze. I nerazzurri hanno sottolineato le mancanze del Milan e hanno portato a casa un successo meritato.


PALERMO-CAGLIARI 1-1

40' Arevalo Rios (P), 88'Sau (C)

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Il derby dei due presidenti dall’esonero facile non lo vince nessuno: Palermo-Cagliari finisce 1-1. Ad Arevalo Rios risponde Marco Sau. Quando tutto lasciava pensare al primo successo stagionale rosanero, l’ex bomber della Juve Stabia, al suo esordio in Serie A, regala il gol del pari ai sardi. L’anticipo della terza giornata di Serie A lo decidono il centrocampista uruguaiano al 40’ con un destro ad incrociare potentissimo sul quale Agazzi, miracoloso su un calcio di punizione velenoso di Miccoli al 27’, non può nulla e l’attaccante che è attentissimo a raccogliere di testa una respinta corta di Ujkani all'88'.

Al Barbera Palermo e Cagliari si sono dati battaglia. La fame di punti e la voglia uscire da una situazione di classifica abbastanza deficitaria, seppur dopo poche partite, era tanta. Alla fine l’1-1 è probabilmente il risultato più giusto.

Se dal punto di vista della classifica Sannino non può tirare sospiro di sollievo, l’ex tecnico del Siena non può farlo nemmeno dal punto di vista del gioco, ancora tentennante e ombroso, della sua squadra. Un punto dopo tre giornate rappresenta un bottino tutt’altro che grasso per un allenatore che siede sulla panchina di uno dei presidenti più famelici della Serie A, Zamparini. Dall’altra parte Ficcadenti può sorridere per la reazione dei suoi e il grande contributo arrivato dalla panchina. La scelta di finire il match con tre punte vere, Pinilla, Sau e Nenè, ha premiato il Cagliari. Ai sardi però manca sempre la prima vittoria. Sannino l'ha assaporata a lungo ma Sau gliel'ha tolta a pochi minuti dal fischio finale di Mazzoleni.