L'Inter bada al sodo: Milito-Cassano, primo ko per il Toro

Calcio
Diego Milito e Antonio Cassano, autori dei due gol con cui l'Inter ha battuto il Torino nella terza giornata di A (Foto Getty)
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I nerazzurri tornano al successo con un gol del Principe al 13' e la rete di Fantantonio all'83'. Dopo un pareggio e una vittoria, i granata di Ventura incassano la prima sconfitta stagionale all'Olimpico

TORINO-INTER 0-2
13' Milito, 83' Cassano

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LE PAGELLE

L'Inter batte in trasferta il Torino e con il posticipo della terza giornata si getta alle spalle la sconfitta contro la Roma subita prima della sosta per gli impegni delle nazionali. I nerazzurri si presentano all'Olimpico con un'impostazione tattica molto più prudente rispetto allo scivolone di San Siro. Stramaccioni sceglie il 4-4-2 (o 4-4-1-1), con Sneijder in campo e Cassano fuori dall'undici titolare; è il tentativo di contenere da subito un Torino sempre ben organizzato. O meglio, quasi sempre ben organizzato. Sì, perché dopo un avvio di partita convincente, complice anche un indecifrabile atteggiamento degli ospiti, i granata si fanno infilare sul primo e unico svarione della partita: Gazzi la combina grossa in difesa e un avveniristico disimpegno si trasforma nell'occasione che Milito non fallisce. L'esatto contrario della retroguardia interista, impeccabile -Ranocchia su tutti- per almeno 75 minuti. Oltre alla rete dell'argentino e un'insidiosa punizione di Sneijder, nel primo tempo non accade altro.

Partita tosta, anche nella ripresa, improntata più sull'agonismo che sullo spettacolo. Di diverso ci sono le improvvise fiammate di un Torino più convinto: un paio di queste rischiano di mandare in fumo il tesoretto racimolato in avvio dai nerazzurri. Due d'incursioni di Bianchi e una di Meggiorini in zona Handanovic minano le certezze di Stramaccioni, che sostituisce Sneijder con Cassano. L'olandese non gradisce e se ne va negli spogliatoi senza sostare, come da prassi, in panchina. Però la mossa è giusta: Fantantonio segna ancora e a 7 minuti dal termine seda definitivamente il Toro, che nel finale aveva aumentato la pressione mettendoci pure un pizzico di qualità in più con l'ingresso di Cerci.

Riscossa nerazzurra
- L'Inter porta a casa punti pesanti e tre certezze. A partire dalla buona vena in difesa di Ranocchia e, qualche metro più avanti, quella di Guarin, che in dotazione deve avere quelle pile che non si scaricano mai. Avrebbe continuato a correre se non fosse stato sostituito da Gargano, ma diventerà perfetto solo quando non sarà preda di pericolose amnesie. Da una di queste, infatti, è nata l'azione più pericolosa dei piemontesi. San Siro, infine: quattro partite, impegni europei compresi, e altrettante vittorie lontano da casa. Potrebbe iniziare un altro campionato una volta registrata questa anomalia.

Secondo gol
stagionale - Chi segna ha sempre ragione. Magari non avrà giocato la miglior partita della sua carriera, ma Diego Milito conferma di essere la più concreta bocca di fuoco a disposizione dell'Inter. Anche perché, dopo la cessione di Pazzini, il ruolo di punta centrale non è più così coperto. Il Principe magari oggi è un po' più solo (soprattutto con uno Sneijder in ombra), ma la seconda rete stagionale è chiaro sintomo di uno stato di forma soddisfacente. Discorso parzialmente similie per Cassano, ma meglio attendere prima di un giudizio definitivo.

Prima sconfitta dei granata - I sogni son desideri che non sempre si realizzano. E il Torino appunto, sognava di portare a tre i risultati utili consecutivi: dopo il pari all'esordio con il Siena e il successo contro il Pescara, arriva il primo stop. Ma è chiaro che la salvezza va costruita contro altri avversari. Anche se, a ben guardare, con un grammo di convizione in più il risultato avrebbe potuto essere diverso.