Berlusconi ha smesso di spendere e ha incominciato a vendere. Acerbi non è Thiago Silva, Pazzini non è Ibrahimovic: i paragoni fanno paura, e la paura crea sconfitte. Martedì arriva l'Anderlecht: la cara vecchia Champions per ritrovare la fiducia
di Alessandro Alciato
Guardi il Milan e vedi un'altra cosa, più brutta, più strana, più piccola. Gli avversari lo sanno e anche loro diventano un'altra cosa: più bella, più vera, quasi enorme. Ne approfittano. Il problema del Milan - dopo la sconfitta contro l'Atalanta, la seconda su due in casa in questo campionato - sta proprio nel nome, nel chiamarsi così, nel chiudere gli occhi e pensare troppo in grande, di accarezzare un passato eccessivamente pesante, talmente pesante da schiacciare il presente. Bisogna rendersi conto che questa è una storia in cui se ne vanno sempre i migliori, prenderne atto e ripartire. Senza paura, senza fare confronti, perché ogni confronto rischia di essere una sconfitta. Il Milan di oggi è tutta un'altra cosa rispetto al Milan di ieri, non capirlo può essere l'inizio della fine, farsene una ragione il primo passo fuori dall'inferno.
Ambrosini: "Non deve più essere un'alibi il fatto che siano andati via tanti giocatori e dobbiamo tutti fare qualcosina di più sapendo che chi è andato via era indubbiamente di una classe superiore".
L'Atalanta ha vinto a San Siro, e tirare fuori la storia dello stadio maledetto, in cui le milanesi non riescono a vincere, sarebbe troppo riduttivo, anche per Galliani che la tribuna - maledetta pure quella - l'ha abbandonata prima della fine. Il problema è diverso: Berlusconi ha smesso di spendere e ha incominciato a vendere. Acerbi non è Thiago Silva. Pazzini non è Ibrahimovic, perché nessuno può essere Ibrahimovic. I paragoni fanno paura, e la paura crea sconfitte.
Allegri : "Sicuramente giocare a San Siro non è facile però solo attraverso i risultati dobbiamo farlo e per farlo bisogna essere più spensierati, è la cosa che ho chiesto ai ragazzi".
Martedì sera il Milan tornerà in campo per la Champions, contro l'Anderlecht. Nello stesso momento, al Parco dei Principi, Ibrahimovic giocherà contro la Dynamo Kiev. Ora identica, ma canale diverso. Non capire la differenza, sarebbe l'errore più grave.
Guardi il Milan e vedi un'altra cosa, più brutta, più strana, più piccola. Gli avversari lo sanno e anche loro diventano un'altra cosa: più bella, più vera, quasi enorme. Ne approfittano. Il problema del Milan - dopo la sconfitta contro l'Atalanta, la seconda su due in casa in questo campionato - sta proprio nel nome, nel chiamarsi così, nel chiudere gli occhi e pensare troppo in grande, di accarezzare un passato eccessivamente pesante, talmente pesante da schiacciare il presente. Bisogna rendersi conto che questa è una storia in cui se ne vanno sempre i migliori, prenderne atto e ripartire. Senza paura, senza fare confronti, perché ogni confronto rischia di essere una sconfitta. Il Milan di oggi è tutta un'altra cosa rispetto al Milan di ieri, non capirlo può essere l'inizio della fine, farsene una ragione il primo passo fuori dall'inferno.
Ambrosini: "Non deve più essere un'alibi il fatto che siano andati via tanti giocatori e dobbiamo tutti fare qualcosina di più sapendo che chi è andato via era indubbiamente di una classe superiore".
L'Atalanta ha vinto a San Siro, e tirare fuori la storia dello stadio maledetto, in cui le milanesi non riescono a vincere, sarebbe troppo riduttivo, anche per Galliani che la tribuna - maledetta pure quella - l'ha abbandonata prima della fine. Il problema è diverso: Berlusconi ha smesso di spendere e ha incominciato a vendere. Acerbi non è Thiago Silva. Pazzini non è Ibrahimovic, perché nessuno può essere Ibrahimovic. I paragoni fanno paura, e la paura crea sconfitte.
Allegri : "Sicuramente giocare a San Siro non è facile però solo attraverso i risultati dobbiamo farlo e per farlo bisogna essere più spensierati, è la cosa che ho chiesto ai ragazzi".
Martedì sera il Milan tornerà in campo per la Champions, contro l'Anderlecht. Nello stesso momento, al Parco dei Principi, Ibrahimovic giocherà contro la Dynamo Kiev. Ora identica, ma canale diverso. Non capire la differenza, sarebbe l'errore più grave.