Ecco Gasperini: "Palermo, una scommessa: spero di restare"

Calcio
Il primo scatto ufficiale di Gian Piero Gasperini come nuovo allenatore del Palermo (Getty Images)

Prova a riderci su, Gian Piero Gasperini, nella conferenza stampa di presentazione, accanto a Zamparini: "Serve una reazione, ci sono le potenzialità". Il presidente: "Banale che io esoneri, ma Sannino non aveva in mano la squadra"

Un anno fa veniva esonerato dall'Inter. Oggi eccolo, di nuovo in sella ad una panchina di Serie A. Gian Piero Gasperini si presenta. O meglio, viene presentato da Maurizio Zamparini. Il presidente del Palermo, dopo aver cacciato Sannino, si è detto assolutamente convinto della scelta dell'allenatore piemontese. Che non sembra spaventato di essere alle dipendenze del più grande mangia-allenatori della storia del calcio italiano. La conferenza stampa è stata però quasi completamente monopolizzata dal presidente. Che solo dopo aver parlato a lungo ha lasciato spazio a Gasperini.

Gasp: "Spero di essere ancora in panchina a ottobre" - "C'è grande motivazione da parte mia, è un anno che sono fermo, e credo ci siano le condizioni di sfatare dei presupposti che sembrano negativi - ha detto il neo tecnico rosanero -. Palermo è una piazza importante, ho la stima del presidente e del direttore sportivo. È una scommessa sotto tanti profili. Ci sono tante componenti come quella di fare squadra con società e dirigenti e di riuscire a portare al presidente quello che chiede, dare delle soddisfazioni e lavorare per costruire un bel Palermo. Intorno al Palermo c'è grande scetticismo. Qualche problema ci può essere e non è la situazione migliore giocare tre partite in otto giorni, ma c'è l'opportunità di fare qualcosa di buono, partendo da una situazione di difficoltà. Subentro per la prima volta nella mia carriera. Devo  valutare bene l'organico che non è deficitario. Ci sono caratteristiche diverse da squadre che ho avuto in passato, ma bisogna fare bene con questo gruppo. La squadra deve fare bene per quello che è, e trovare subito la possibilità di reagire. Siamo solo all'inizio del campionato e dobbiamo giocare con determinazione e voglia di fare bene".

Miccoli e compagni devono dimostrare di voler uscire da una situazione di difficoltà. "La squadra deve dare una reazione importante -sottolinea Gasperini in conferenza-. Certamente vanno date delle certezze di gioco subito, bisogna avere le idee chiare dall'inizio, è un campionato difficile, equilibrato dove bisogna stare attenti ma non bisogna avere troppo timore e stare con  la testa sgombra".

L'ex tecnico dell'Inter non vuole parlare di moduli dopo le critiche in nerazzurro. "La squadra è già stata costruita in un certo modo, ora ci sarà una settimana per vedere cosa si potrà fare, ma i moduli sono 6-7 e di lì non si scappa, non sarà un modulo stravolgente". Ad ottobre ci sarà la sfida con l'Inter di Stramaccioni, ma Gasperini non cerca rivincite. "Se sarò sulla panchina rosanero in quella gara? Il mio obbiettivo e' quello di restare -dice sorridendo e guardando il presidente Zamparini-, aprire un ciclo come ho fatto con Preziosi. L'emozione? Ora non ci penso, c'è la partita di Bergamo, prima devo vedere l'impatto con la squadra, ma già rientrare a fare un allenamento per me è una gran cosa".

Zamparini: "Sannino non aveva in mano la squadra" - "È diventato banale che io vada ad esonerare una allenatore, è una cosa ormai normalissima ma è sempre un grande dispiacere e responsabilità molto grossa nella  carriera di un presidente. Nessuno si diverte a spendere 1,5 milioni in più in un periodo difficile. Con Sannino non c'era nessun contrasto, ma c'era un'analisi, non fatta da me ma da altri osservatori esterni, che vedevano male il Palermo dal punto di vista della connessione tra allenatore e giocatori. Quando questa connessione si rompe si rischia grosso". Maurizio Zamparini,  presidente del Palermo, spiega così la decisione di esonerare  Giuseppe Sannino e assumere Gian Piero Gasperini.

"Quando prendo una decisione, la prendo sempre con un ragionamento ponderato. Non c'era tanta voglia di aspettare avendo perso io completamente la fiducia nel lavoro dell'allenatore, non dovuta al modulo ma all'ambiente. La stessa cosa successa con Pioli, e vederlo fare molto bene al Bologna mi ha fatto piacere e la stessa cosa auguro a Sannino - prosegue Zamparini-. Ho preso decisioni dolorose, convinto che la squadra aveva bisogno di una scossa e che era stata costruita per un altro tipo di gioco".

"Ho preso questa decisione pensando di fare il  bene del Palermo e cercando un allenatore che avevo già cercato  l'anno scorso quando era la prima scelta. Quest'anno era libero e aveva un qualcosa di più dell'anno scorso. Veniva da campionati di un certo livello senza nessuna frustrazione, ora viene con la rabbia dentro, quando una cosa va male. Non ritengo di avere una squadra di  brocchi, ma che non ha un gioco. Sul mercato di gennaio andremo a rimediare le manchevolezze, credo sia importantissimo fare un team".