Allegri: "E' presto per parlare di partita della svolta"

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Allegri prepara la trasferta di Udine: Bojan, Mexes e Montolivo (foto getty) sono tra i convocati

L'allenatore del Milan ammette che la squadra non sta attraversando un periodo brillante ma spiega: "Ci manca soprattutto il gol: con Pazzini abbiamo una vera prima punta e dobbiamo imparare a sfruttarla". Chiuso il caso Inzaghi: "Non è successo niente"

"Nessuno aveva la presunzione di prevedere un gioco brillante dopo 15 giorni. Dobbiamo migliorare, ma sono sicuro che lo faremo. E' difficile parlare già di partita della svolta". Sono le parole di Massimiliano Allegri, tecnico del Milan, alla vigilia della sfida di domani contro l'Udinese. I rossoneri sono reduci da un complicato avvio di stagione: due sconfitte nelle prime tre gare di campionato, seguite dal deludente 0-0 casalingo con l'Anderlecht nell'esordio in Champions League.
"E' vero, non abbiamo giocato bene sinora, ma abbiamo concesso poco ai nostri avversari, creando diverse opportunità. In questo momento ci manca soprattutto il gol. L'arrivo di Pazzini, paradossalmente, ha stravolto tutti i nostri meccanismi offensivi. Ora abbiamo una vera prima punta e dobbiamo imparare a sfruttarla".

Pace fatta con Pippo - "Non è successo niente con Inzaghi. C'è stato solo uno scambio di idee, come è normale che sia. Mi è dispiaciuto leggere certe cose, si rischia di cadere nel pettegolo. Nel Milan tutti hanno rispetto per gli altri". Il tecnico del Milan si esprime così sul presunto litigio avvenuto in settimana con Filippo Inzaghi, allenatore degli Allievi.

Udinese e Milan sulla stessa barca. Parola di Guidolin - Conferenza stampa anche per il tecnico dei friuliani, che avverte i suoi: "Dovremo stare attenti a questo Milan, sappiamo che ha voglia di uscire dalla crisi, servirà la giusta tensione agonistica. Siamo nella stessa situazione: abbiamo un solo punto, ci serve la vittoria". Situazione delicata per lui e per Allegri: "Un allenatore in Italia deve stare con le antenne molto dritte e ben orientate. Io, tra virgolette, mi sento sempre in bilico, anche la mia panchina è a rischio come quella di Allegri. Ma in questo momento non penso alla mia panchina, solo alle cose che devo fare per la mia Udinese. Il mio futuro sarà per sempre, da allenatore, dirigente o altro. Sogno il nuovo stadio come quello dell'Alkmaar; da 20 mila persone, comodo in cui entrino solo i nostri tifosi e nessun altro".