Lezioni di tattica: ecco come segnano Juventus e Napoli

Calcio
Conte contro Mazzarri: in comune hanno grinta, modulo e punti in classifica
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Le squadre di Conte e Mazzarri si affrontano utilizzando "armi tattiche" molto diverse: le "nuove" punizioni di Pirlo contro i lanci per Cavani, conclusioni dal limite contro palle filtranti. Gli uomini chiave? Asamoah e Hamsik

di Vanni Spinella

Non fatevi ingannare dai numeri: 3-5-2 è solo un modo di disporsi in campo. E, a parte il modulo o i punti in classifica, Juventus e Napoli hanno poco in comune. Basta vedere come prediligono trovare la via del gol: repertori differenti che rendono la sfida ancora più interessante.


JUVENTUS: 17 gol fatti (guardali tutti)

Lo sfondamento sulle fasce (4 gol su 17):
Comincia così, con un’azione di forza sulla sinistra, il campionato della Juventus. Quasi un avvertimento alle avversarie: quest’anno c’è un Asamoah in più. Ed è proprio l’esterno ghanese a costruire con fisico e determinazione il gol di Lichtsteiner contro il Parma alla prima giornata, con un assist facile facile dalla sinistra.
Lo sfondamento di Asamoah sulla sinistra provoca anche il rigore trasformato da Vucinic contro il Genoa (terza giornata); favore ricambiato, nella stessa gara, quando è l’attaccante montenegrino, stavolta dalla destra, a mettere in mezzo una palla tesa che Asamoah deve solo appoggiare in rete.
Infine, il gol al volo di Marchisio che sbroglia la complicata trasferta di Siena: anche quello nasce da uno spunto personale sulla sinistra, stavolta di Giovinco.

Le palle inattive (4 gol su 17):
Tre punizioni di Pirlo, in fotocopia. Ma con uno stile nuovo: il fantasista bianconero, infatti, non tenta più la famosa “maledetta”, non si lascia tentare dal fascino dell’effetto “Magnus”. Ultimamente calcia sempre rasoterra (ha ispirato anche Messi), sotto la barriera o addirittura sul palo del portiere. Risultato: gol al Parma, alla Roma, al Siena.
Calci d’angolo sfruttati solo in un’occasione (girata di Quagliarella contro il Chievo). Curiosamente, in questo campionato, la Juventus non ha mai segnato di testa.
Da segnalare, infine, anche tre gol su rigore: Vidal all’Udinese e alla Roma (più un errore contro il Parma), Vucinic al Genoa.

Il tiro dal limite (3 gol su 17):
Da posizione centrale, con la possibilità di avere lo specchio della porta spalancato. La Juventus manovra, fa girare la palla, incanta l’avversario. Poi, quando si crea il pertugio, colpisce piazzando il pallone dal limite dell’area. Niente diagonali, non c’è più la mattonella per far partire la palombella “alla Del Piero”: adesso si attacca sempre dal centro.
Hanno segnato così Vucinic contro l'Udinese e Giaccherini contro il Genoa. Aggiungiamoci il gol di Giovinco sempre all’Udinese (tiro di Marchisio e respinta corta del portiere su cui si avventa l’attaccante) e una clamorosa traversa di Vucinic contro la Roma, con Stekelenburg ormai battuto.

Falsi miti. Non appartiene al repertorio della squadra di Conte il contropiede. Non possono fare testo i due gol segnati in “ripartenza” da Matri e da Giovinco contro la difesa della Roma di Zeman. A dispetto di quanto si pensi, anche il famoso lancio di Pirlo (che in Nazionale ha portato al gol di Balotelli contro la Danimarca) non ha fruttato gol. Solo un rigore contro l’Udinese (scatenato dall'uscita di Brkic su Giovinco).


NAPOLI: 14 gol fatti (guardali tutti)

Il lancio in profondità (4 gol su 14):
Ormai è risaputo: Cavani lanciato in campo aperto è l’attaccante più devastante del campionato. Con il Matador attivato in questa modalità son venuti fuori ben due gol alla Lazio, entrambi nati da rilanci della difesa.
Un lancio illuminante di Hamsik ha pescato in profondità Maggio a Palermo: stop di petto a seguire e rete.
Appartiene alla categoria “gol in contropiede” anche quello di Pandev contro il Parma: una ripartenza da manuale con Cavani che serve Hamsik in profondità e lo slovacco che mette in mezzo per Pandev, solo davanti alla porta.

La palla filtrante a centro area (3 gol su 14):
Anche il Napoli ama tessere la propria tela a ridosso dell’area avversaria. Ma, a differenza dei bianconeri, quando trova il buco giusto non calcia dal limite: preferisce la palla ficcante, nel cuore dell’area, alle spalle dei difensori.
Segnano così Insigne contro il Parma (pescato da Pandev) e Pandev all’Udinese (verticalizzazione di Inler). Sempre Pandev, contro il Parma, viene imbeccato in maniera simile: steso dal portiere, si procura il rigore che verrà trasformato da Cavani.

L’inserimento di Hamsik (3 gol su 14):
Paradossalmente, l’addio di Lavezzi ha regalato al Napoli un’arma in più. Non che prima Hamsik non segnasse, ma adesso i suoi movimenti, partendo da più lontano, si sono fatti ancora più pericolosi.
Lo slovacco arriva in area a fari spenti contro il Palermo: Maggio vede il suo inserimento e il Napoli trova così il primo gol in campionato.
Anche Inler lo serve sulla corsa contro la Sampdoria: steso in area, crea le premesse per il gol decisivo di Cavani, su rigore.
Il suo gol all’Udinese, invece, è la somma di tutti gli insegnamenti della scuola Mazzarri: lancio di Fernandez per Cavani, in campo aperto ma defilato sulla destra. Il Matador serve l’accorrente Maggio sulla stessa fascia, palla in mezzo per Hamsik, che nel frattempo si è inserito. Facile, no?