Marisa Laurito, la "sciantosa" sempre più pazza del Napoli

Calcio
Marisa Laurito è una grande tifosa del Napoli (Foto Kikapress)
marisa_laurito_2_kika_2

L'INTERVISTA. L'attrice ha sempre avuto una passione sfrenata per la squadra della sua città: "Ai tempi di Maradona ero la mascotte degli azzurri. Ma siamo fortissimi anche quest'anno". Sulla partita di Torino con la Juve: "Non diciamo niente..."

di Alfredo Corallo

"Io songo 'a star/I'm the star/no, non voglio far la diva/ma una pelle di leopardo/ ogni tanto ma' putissi fa truvà!" Nella variopinta carriera di Marisa Laurito, dal debutto di fuoco con Eduardo De Filippo alle "pazziate" della banda di Renzo Arbore, la musica è stata sempre la costante, e non poteva essere altrimenti per una napoletana doc come lei, "sciantosa" dell'inestimabile tradizione teatrale partenopea. Anche la sera del primo scudetto degli azzurri, il 10 maggio 1987, si scatenò in televisione insieme a Mario Merola, Peppino Di Capri, Nino D'Angelo, Diego Armando Maradona e tutta la squadra, intonando "Core napulitano" di Mario Abbate e l'immortale "'O sole mio".

Marisa, ha preso impegni per il prossimo 19 maggio?
"Sarò in tournée con il mio nuovo spettacolo. Perché, dovrei tenermi libera?

E' l'ultima giornata di campionato, il Napoli fa visita alla Roma. Se servisse una cantante con l'accento giusto e un'irresistibile erre moscia...
"Per carità! Non diciamo niente, sarei leggermente scaramantica... Non parlo mai di vittoria, ma quest'anno siamo forti!"

C'è un giocatore che le piace più degli altri?
"Fisicamente? Ma che mi fa dire... No, mi fa impazzire Lorenzo Insigne, è un genio, e non sarebbe l'unico in famiglia, alcuni amici mi hanno detto che suo fratello Roberto sta diventando un altro piccolo 'mostro'. E poi...".

Dica.
"Un plauso speciale deve andare al tecnico Mazzarri e al presidente De Laurentiis, che rafforza la rosa ogni stagione di più. Anche se mi è dispiaciuto molto quando ha venduto Lavezzi ai francesi".

Ecco Juventus-Napoli, sono entrambe prime in classifica come il 9 novembre dell'86, allora i ragazzi di Bianchi schiantarono 3-1 Platini e compagni al vecchio Comunale.
"Fu un trionfo, ma stavolta credo che sarà ancora più difficile, la Juve non ha mai perso nel nuovo stadio, sbaglio?

Preparatissima. Certo, quel pomeriggio c'era Maradona...
"E già! Una volta ricordo di averlo premiato in occasione proprio di una partita con la Roma all'Olimpico. Che tempi! Io ero la mascotte di quel Napoli, nel giorno del primo scudetto feci un giro di campo sulle spalle dei tifosi, un pomeriggio indimenticabile".

Erano gli anni di "Quelli della notte", "Indietro tutta", dei socialisti al governo dell'Italia da bere.
"Un periodo di assoluto divertimento, con Renzo non si finiva mai di inventare, improvvisare, e gli spunti non mancavano. Un'altra Italia...".

Nell'89 partecipò anche al Festival di Sanremo, sul palco dell'Ariston portò "Il babà è una cosa seria", il lato A del 45 giri che aveva nel retro l'esilarante "Io songo 'a star".
"Ferma non ci so stare, devo sempre trovare nuovi stimoli. Poi si fanno cose buone o meno riuscite, ma faccio tutto con l'amore che provo per il mio lavoro".

A breve la Laurito interpreterà a teatro la brillante commedia "Un giorno da signora", sarà la vecchia Annie, mendicante alcolizzata che Frank Capra affidò a Bette Davis nella versione cinematografica "Angeli con la pistola" del '61". Apple-Annie vendeva le mele a Dave "lo Sciccoso", convinto che gli portassero fortuna. Un altro scaramantico da ridere...