Zambelli aiuto magazziniere? "Bisogna dare l'esempio..."

Calcio
Marco Zambelli, l'altruista capitano del Brescia che aiuta i magazzinieri (foto di Daniele Barone)
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B COME BARONE. Dopo la vergogna di Livorno, avevamo bisogno di un'altra fotografia del nostro calcio: ci ha pensato il capitano del Brescia, reduce dall'1-1 col Bari. A Linate infatti aiuta, sorridendo, a trasportare i borsoni e i bagagli della squadra

di DANIELE BARONE

Le 10 e 40 di stamattina. Il volo AZ 832349 di Alitalia ci ha appena riportati a Milano da Bari dopo il posticipo della decima giornata. Bari-Brescia è stata una bella partita, tante occasioni, ci siamo divertiti. C'era il Brescia sull'aereo, le solite cuffie con la musica, volti sereni, il pareggio può andar bene. Al nastro del ritiro bagagli aspetto il mio trolley, a pochi passi da me i magazzinieri della squadra, Roberto Scarpellini e Mauro Oro, sono pronti a recuperare i bagagli con tutto il materiale tecnico, i borsoni con le mute di maglie ma anche quelle grandi valigie metalliche con dentro gli scarpini e i tacchetti di ricambio.

Si avvicina Marco Zambelli, il capitano, ne prende un paio (di valigie) e se le porta via. La domanda mi parte spontanea: "Ti fanno fare pure il magazziniere adesso?". "Bisogna dare l'esempio, soprattutto ai più giovani" è la risposta di Marco, con un sorriso grande così. Poi, a ruota, altri compagni hanno fatto lo stesso: qualche borsa per uno, fino al piazzale, fino all'autobus per tornare a casa. Ho provato a pensare se mi era già capitato di vedere un altro giocatore, un altro capitano che caricasse i bagagli della squadra, non me ne ricordo.

Zambelli è al nono campionato con la maglia che ha la V bianca sul petto. L'unica della sua carriera. Ieri a Bari ci ha giocato per la 178esima volta e in questo avvio di stagione ha saltato un solo minuto, quando all'89' della partita con il Vicenza Calori lo ha richiamato in panchina. Fa la fascia destra su e giu talmente tante volte che ne perdi il conto, chilometri su chilometri e ti metti a pensare che, nascosta da qualche parte, debba avere una marmitta. Un motorino. Corre Marco, corre sempre. Ha 27 anni, una fascia sul braccio, la faccia da bravo ragazzo, il rispetto di tutti e questa mattina ho capito perchè.

Dopo la vergogna di Livorno, avevamo bisogno di un'altra fotografia del nostro calcio, di una immagine diversa, opposta, avevamo bisogno di questo sorriso e questa pulizia. Io l'ho trovata all'aeroporto di Linate, questa mattina. Eccola, la fotografia.