Viaggio sul pianeta 4-3-3: il derby di Roma visto da Zeman

Calcio
Spettacolo assicurato quando in panchina c'è Zdenek Zeman
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Esperimenti, talenti scoperti e lanciati, gol a grappoli. Cambiano gli attori, non il copione. Abbiamo ripercorso la storia tattica di Zeman sulle panchine della Capitale. Un modulo, una garanzia di spettacolo

di Vanni Spinella

Quattro-tre-tre. Il prefisso di casa Zeman non è mai cambiato negli anni, nonostante il lungo pellegrinaggio. Un viaggio in cui punto di partenza e di arrivo (per adesso) coincidono.
Senza dimenticare gli esperimenti tattici in Sicilia, la parentesi di Parma o il miracolo foggiano, è Roma (sponda Lazio) la piazza in cui il boemo inizia a spiegare calcio ad alto livello. È sempre Roma (stavolta quella giallorossa), l’ultima tappa del tour. Un percorso che attraversa quasi vent’anni, con un’unica costante. Anzi, quattro-tre-tre.

Lazio 1994-95
Marchegiani - Negro, Bergodi, Chamot, Favalli - Fuser, Di Matteo, Winter - Casiraghi (Rambaudi), Boksic, Signori
Piazzamento in classifica:
Derby: Lazio-Roma 0-3, Roma-Lazio 0-2

Il boemo approda alla Lazio e inizia subito a predicare il proprio verbo: attaccare. Ritrova due pezzetti di miracolo lasciati a Foggia, Signori e Rambaudi, completa il reparto avanzato con la potenza di Casiraghi e Boksic (che in Serie A non segnerà mai così tanto). In rosa c’è anche Gascoigne (nel derby di ritorno, a sorpresa, si presenteranno in tribuna i Take That, a tifare per lui), ma l’inglese non è più quello di due anni prima, in gol nel derby all’88°.
La Lazio battaglierà con la Juventus per lo scudetto: grandissime e larghissime vittorie (8-2 alla Fiorentina, 7-1 al Foggia, 5-1 al Napoli, 4-0 al Milan, 4-1 all’Inter, 3-0 alla Juventus), ma anche capitomboli decisivi, che non ci si può permettere se si punta al primo posto. Ko nel primo derby, rivincita al ritorno.


Lazio 1995-96
Marchegiani - Negro, Nesta, Chamot, Favalli - Fuser, Di Matteo, Winter - Casiraghi (Rambaudi), Boksic, Signori
Piazzamento in classifica:
Derby: Roma-Lazio 0-0, Lazio-Roma 1-0

In difesa inizia a sorgere la stella di Nesta, che a Zeman leverà tante castagne dal fuoco nel corso di un biennio, sopperendo con la sua classe innata alle lacune tattiche, in fase difensiva, del boemo.
Intendiamoci: nonostante la bravura dell’allievo, la difesa del maestro è sempre tra le più battute. Ma, fortunatamente, sull’altro piatto della bilancia pesano i 24 gol di Signori (capocannoniere a pari merito con Protti del Bari retrocesso), e allora anche i peggiori difetti vengono mascherati.


Lazio 1996-97
Marchegiani - Negro, Nesta, Chamot, Favalli - Fuser, Marcolin, Nedved - Protti (Rambaudi), Casiraghi, Signori
Piazzamento in classifica: 4° (con Zoff)
Derby: Lazio-Roma 0-0; Roma-Lazio 1-1 (all. Zoff)

Zeman riesce a mettere insieme Protti e Signori, capocannonieri della stagione precedente, nella sua metà campo preferita. Ci aggiunge forza e tecnica di Pavel Nedved, che si è messo in luce all’Europeo appena disputato. Sulla carta, la squadra promette gol e spettacolo. Che non mancano, ma ancora una volta la schizofrenia tattica del boemo emerge prepotente.
Zeman resta sull’altalena per 18 giornate (6 vinte, 7 perse, 5 pareggi), prima di lasciare il posto a Zoff, che raddrizzerà la stagione (9 vinte, 2 perse, 5 pareggi). Protti, 7 gol, delude le aspettative: ma la sua rete al 90° nel derby di ritorno (allenatore Zoff) resta nel cuore dei tifosi laziali.


Roma 1997-98
Konsel - Cafu, Petruzzi, Aldair, Candela - Tommasi, Di Biagio, Di Francesco - Paulo Sergio, Balbo, Totti
Piazzamento in classifica:
Derby: Roma-Lazio 1-3, Lazio-Roma 2-0

È l’anno del passaggio del Tevere, è l’anno dei 4 derby su 4 persi, tra campionato e Coppa Italia. Nonostante le pesanti sconfitte, la Roma precederà i cugini in classifica (la Lazio vincerà la Coppa Italia): miglior attacco (a pari con la Juventus campione d’Italia), playbook della difesa – al solito – rivedibile.
Il tridente Totti-Balbo-Paulo Sergio realizza 39 gol (sui 67 di squadra); in regia c’è Di Biagio, altro ex-Foggia.


Roma 1998-99
Konsel - Cafu, Zago, Aldair, Candela - Tommasi (Alenichev), Di Biagio, Di Francesco - Paulo Sergio, Delvecchio, Totti
Piazzamento in classifica:
Derby: Lazio-Roma 3-3, Roma-Lazio 3-1

Zeman vince il suo terzo derby in carriera (quello di ritorno), su 11. Protagonista della serata è Marco Delvecchio (doppietta), rivelazione della stagione con 18 reti. L’attacco giallorosso ne segnerà in tutto 69 (10 in più del Milan campione d’Italia), la difesa ne incassa 49 (più del Vicenza retrocesso).
Zeman diverte, dà spettacolo (indimenticabile Roma-Inter 4-5 per la “spensieratezza” delle due difese), ma alla fine non va oltre l’ennesimo piazzamento Uefa.


Roma 2012-2013
Stekelenburg - Piris, Burdisso, Castan (Marquinhos), Balzaretti - Florenzi, Tachtsidis, De Rossi (Bradley) - Lamela, Osvaldo (Destro), Totti
Posizione in classifica:
6° all’11.a giornata

Zeman raccoglie i cocci lasciati da Luis Enrique. Poi li getta via e ricostruisce tutto daccapo. In estate chiede alla dirigenza Tachtsidis, promettendo di farne un campione. Ottiene anche due terzini di spinta (Piris e Balzaretti), Bradley e Castan. Vorrebbe un esterno d’attacco, ma arriva Destro.
Giornata dopo giornata, aggiusta il tiro: scopre il talento di Florenzi, trova la posizione a quello di Lamela (mai così tanti gol per l’argentino), dà fiducia al ragazzino Marquinhos; d’altro canto, mette De Rossi ai margini (nel senso che lo vede come intermedio e non come perno centrale del centrocampo), non riesce a far uscire Destro dall’ombra di Osvaldo e, soprattutto, lascia la difesa in balìa di qualsiasi attacco avversario.
Risultato: sprazzi di Zemanlandia (Inter-Roma 1-3, la rimonta con il Genoa), ma anche rovesci mica da ridere (Juventus-Roma 4-1, Roma-Bologna 2-3, Roma-Udinese 2-3). Premesse che rendono ancora più impronosticabile il derby.