Cagliari-Catania, dominano le difese: pari all'Is Arenas
CalcioSenza reti l'anticipo della 12.a giornata di Serie A, giocato nello stadio di Quartu Sant'Elena (parzialmente) aperto al pubblico. Accesso consentito anche in tribuna, nonostante il divieto delle autorità
CAGLIARI-CATANIA 0-0
Guarda la cronaca del match
LE PAGELLE
Il Cagliari non riesce ad inaugurare con una vittoria il primo match giocato in una Is Arenas aperta, anche se parzialmente, al pubblico. Accesso consentito, a sorpresa, anche nella tribuna centrale, dove la Questura cagliaritana aveva negato l'agibilità. Prima del via della partita con il Catania, gli addetti della società sarda hanno invitato giornalisti e autorità a sedersi sugli spalti.
In campo è invece terminato senza gol questo primo anticipo della 12.a giornata. Il Cagliari torna a fare punti dopo i quattro gol subiti a Firenze, il Catania allunga la striscia positiva dopo quelli rifilati alla Lazio. La squadra del duo Pulga-Lopez ha le migliori occasioni per sbloccare il risultato; quelle più nitide nel finale di un primo tempo dove, per venti infiniti minuti, non succede nulla. Vuoi per la scarsa intraprendenza dei protagonisti, vuoi per una rigidità tattica che solo Sau prova a spezzare. Due tentativi, tra il 40' e il 45', ma in entrambe le occasioni il portiere Andujar sbarra la strada all'attaccante rossoblù. Nel Catania, a metà campo, manca la vivacità di Almiron (nella ripresa entrato al posto di Biagianti), così come in zona offensiva non c'è quella dei titolari Barrientos e Gomez. Inoltre, la buona volontà del giovane Doukara, classe '81 prelevato dalla Vibonese in LegaPro, non è sufficiente a colmare l'assenza di Bergessio.
Il secondo tempo comincia da dove si era interrotto il primo, con Sau che colleziona la terza palla gol. Dopo un'altra fase di apatia, anche il Catania prova ad accendere la luce, con Agazzi che deve opporsi a Spolli. E' però l'unica chance capitata ai siciliani, sempre poco lucidi in fase conclusiva. Nemmeno l'ingresso di Morimoto (al posto di Doukara) cambia le cose. Il Cagliari invece rinfresca la linea offensiva affiancando Pinilla (fuori Nené) a Sau, ma tutto diventa terribilmente complicato con un Cossu ad intermittenza...
Squadre corte, grande attenzione in difesa ed errori in fase d'impostazione fanno il resto: zero a zero inevitabile.
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Il Cagliari non riesce ad inaugurare con una vittoria il primo match giocato in una Is Arenas aperta, anche se parzialmente, al pubblico. Accesso consentito, a sorpresa, anche nella tribuna centrale, dove la Questura cagliaritana aveva negato l'agibilità. Prima del via della partita con il Catania, gli addetti della società sarda hanno invitato giornalisti e autorità a sedersi sugli spalti.
In campo è invece terminato senza gol questo primo anticipo della 12.a giornata. Il Cagliari torna a fare punti dopo i quattro gol subiti a Firenze, il Catania allunga la striscia positiva dopo quelli rifilati alla Lazio. La squadra del duo Pulga-Lopez ha le migliori occasioni per sbloccare il risultato; quelle più nitide nel finale di un primo tempo dove, per venti infiniti minuti, non succede nulla. Vuoi per la scarsa intraprendenza dei protagonisti, vuoi per una rigidità tattica che solo Sau prova a spezzare. Due tentativi, tra il 40' e il 45', ma in entrambe le occasioni il portiere Andujar sbarra la strada all'attaccante rossoblù. Nel Catania, a metà campo, manca la vivacità di Almiron (nella ripresa entrato al posto di Biagianti), così come in zona offensiva non c'è quella dei titolari Barrientos e Gomez. Inoltre, la buona volontà del giovane Doukara, classe '81 prelevato dalla Vibonese in LegaPro, non è sufficiente a colmare l'assenza di Bergessio.
Il secondo tempo comincia da dove si era interrotto il primo, con Sau che colleziona la terza palla gol. Dopo un'altra fase di apatia, anche il Catania prova ad accendere la luce, con Agazzi che deve opporsi a Spolli. E' però l'unica chance capitata ai siciliani, sempre poco lucidi in fase conclusiva. Nemmeno l'ingresso di Morimoto (al posto di Doukara) cambia le cose. Il Cagliari invece rinfresca la linea offensiva affiancando Pinilla (fuori Nené) a Sau, ma tutto diventa terribilmente complicato con un Cossu ad intermittenza...
Squadre corte, grande attenzione in difesa ed errori in fase d'impostazione fanno il resto: zero a zero inevitabile.