Lavezzi incorona il Napoli: "Spero sia l'anno buono"

Calcio

Il Pocho, arrivato nel capoluogo campano per una deposizione in tribunale, incoraggia gli azzurri nella corsa allo scudetto: "Guardo sempre le partite dei miei ex compagni. Insigne come Lavezzi? Dovete chiederlo ai tifosi"

di Francesco Modugno

Si dice che tutte le strade portino a Roma. Ma ce ne sono molte che ri-portano a Napoli. Ognuno con i suoi mezzi, i suoi tempi, i suoi pensieri. Il Pocho è tornato in aereo. Volo privato da Parigi. Niente nazionale, stavolta l'ha convocato il tribunale. Per una deposizione. Una ventina di minuti davanti ai giudici in veste di testimone. Poche parole. Imbarazzato, teso. Non ha voluto telecamere in aula. Non s'è fatto riprendere. Proprio come quando scatta in campo. I saluti solo all'aeroporto. Aurevoir Pocho. Arrivederci. Forse ritornerà. Un giorno. De Laurentiis n’è sempre stato convinto.

Chi è tornato. Ma tardi, tardissimo è Mazzarri. Quasi dieci ore di viaggio da Firenze a Napoli. Bloccato dal maltempo. Con Frustalupi, il vice, e Vigiani, il collaboratore. Le forze della natura si sono messe di traverso. Da quando è a Napoli, Mazzarri non aveva mai saltato un allenamento, era sempre andato in campo. Stavolta, per i campi, si è perso. Niente autostrada. Umbria, rietino, poi Roma e da lì Castel Volturno. Ma era già buio. Strade e navigatore in tilt.

Prima di lui ha fatto anche Lorenzo Insigne. Tornato infortunato dall'Under 21. La caviglia gli dà fastidio. Ma col Milan Insigne vuole esserci. Come anche De Laurentiis. Anche lui ritorna. Al San Paolo. Perchè tutte le strade azzurre portano o partono da lì.