Napoli-Milan '88, Virdis porta via lo scudetto dal San Paolo

Calcio
Pietro Paolo Virdis è stato tra i mattatori dello scudetto milanista del 1988 (foto da magliarossonera.it)
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LA STORIA. L'attaccante sardo fu autore di una doppietta nel 2-3 che decretò il sorpasso-scudetto dei rossoneri di Sacchi sugli azzurri di Maradona. Quel primo maggio lo ricorda bene: "Ci applaudì tutto lo stadio, fu una sensazione meravigliosa"

di Alfredo Corallo

Raccontano che, al fischio finale, trincerato nella villa di St. Moritz, per festeggiare la sua prima volta da presidente del Milan in testa al campionato Silvio Berlusconi lanciò in aria la piccola Eleonora (che lo renderà presto nonno). In un paio d'anni il Cavaliere era riuscito a rilanciare una società sull'orlo del fallimento sull'olimpo del calcio italiano. Per questo Napoli-Milan rappresentò una giornata cruciale nel destino del Diavolo: il primo maggio 1988 la ricostruzione era compiuta, erano state poste le fondamenta per due decenni sempre ai vertici, dentro e fuori i confini nazionali. La scommessa sul "folle" progetto tecnico di Arrigo Sacchi - che appena un paio di anni prima allenava il Parma in serie C1 - era stravinta. "Potrei fare anche a meno di andare a Napoli, tutti i giocatori sanno perfettamente quello che devono fare" dichiarò alla vigilia il vate di Fusignano. E mentre parlava alla stampa l'elicottero di "Sua Emittenza" atterrava a Milanello, esattamente come ieri (è cambiato solo il modello dell'aeromobile, un Agusta Aw139). Un pranzo rapidissimo e poi la "processione" di tutti i giocatori convocati, uno ad uno, per un breve colloquio con il datore di lavoro.

Il tamburino sardo - Ma di cosa parlerà mai in queste misteriose sedute? Lo chiediamo a Pietro Paolo Virdis, è stato lui, con una doppietta, a spezzare l'egemonia napoletana in campionato che durava dal 26 ottobre 1986 (50 giornate in testa!), ed è stato ancora il baffo isolano a segnare la rete a Sofia che darà l'avvio alla cavalcata trionfale della prima Coppa Campioni post-riveriana (suo anche il gol del pari nell'andata degli ottavi al Meazza con la Stella Rossa, determinante per la seconda delle sfide di ritorno a Belgrado, ripetuta per la nebbia, pareggiata 1-1 e risolta dalle parate di Giovanni Galli ai rigori). "Berlusconi cerca di toccare le corde giuste - ci rivela l'attaccante, già capocannoniere nel 1987 di quel Milan - esaltando il tuo lato più sensibile in maniera molto persuasiva. A me, ad esempio, che andavo per i 31, ricordò che era forse l'ultima chance per riconquistare qualcosa di prestigioso, con l'allettante prospettiva, peraltro, di poter disputare la Coppa dei Campioni la stagione successiva e chissà, vincerla". Non parlò di soldi? "Assolutamente no".

Il Milan arrivò al big match del San Paolo con un punto in meno dei ragazzi di Ottavio Bianchi, Virdis aveva il piede caldissimo, era andato a segno sia nella vittoria esterna con la Roma che nel derby con l'Inter, la giornata precedente, contribuendo a rosicchiare tre punti agli avversari (erano due per vittoria) battuti dalla Juventus e bloccati dal Verona. Il bomber di Sindia siglerà il vantaggio e nella ripresa risponderà nuovamente alla punizione da cineteca di Maradona (il "gemello" Van Basten completerà l'opera, inutile il 2-3 di Careca). "Credevamo fortemente nel sorpasso - ammette - e volevamo il successo più del Napoli, che scese in campo completamente scarico, stavano in piedi soltanto grazie al loro meraviglioso pubblico. Alla fine uscimmo tra gli applausi e fu una sensazione stupenda".

Milano chiama, Napoli non risponde più - Nello spogliatoio azzurro si respirava da tempo un'aria pesante, il lungo dominio aveva logorato i nervi di parecchi degli eroi del primo scudetto ("Non ce la facciamo più, ci vorrebbero i pannoloni per tenere" si lasciò scappare il portiere Garella in prossimità della gara). E Bianchi ci mise del suo schierando una formazione iper abbottonata, lasciando in panchina Giordano e Carnevale, e ignorando l'appello di Careca a schierare le tre punte ("E' stata sempre la nostra arma vincente, rinunciare è come suicidarsi"). Il Napoli perderà anche a Firenze e l'ultima in casa con la Sampdoria. Per i rossoneri 0-0 con la Juve, 1-1 a Como (a segno il solito Virdis) e 11° titolo in archivio.

Specialità della casa - Oggi l'artefice di quella remuntada gestisce uno store di enogastronomia a base di prodotti molto ricercati ("Il gusto di Virdis") a due passi da corso Sempione, a Milano. Tra un bicchiere di Cannonau e un'insalatina di finocchi e bottarga di muggine sapientemente preparata dalla moglie Claudia, si diverte sempre a commentare con i clienti le cronache milaniste. Ma è vero che il primo rigorista era lei, anche con Van Basten in campo? "Sì, non sbagliavo mai, solo una volta ci riuscì Grudina del Pisa, un altro sardo...". A proposito di rigori, quello di Pato con la Fiorentina... "Può succedere, il brasiliano deve ritrovare un po' di fiducia nelle sue capacità". Le piace El Shaarawy? "Moltissimo, avrebbe meritato più spazio già la scorsa stagione, con Balotelli formerebbe una coppia fenomenale, l'ambiente rossonero potrebbe aiutarlo a smaltire qualche eccesso di personalità. E poi so che SuperMario è innamoratissimo del Milan".