Il Milan di El Shaarawy, Napoli rimontato: 2-2 al San Paolo
CalcioNell'anticipo serale della 13.a giornata di A una doppietta del Faraone salva il Milan dalla sesta sconfitta in campionato. Azzurri avanti con Inler e Insigne, El Shaarawy accorcia e nella ripresa fissa il punteggio sul risultato di parità
NAPOLI-MILAN 2-2
4' Inler (N), 30' Insigne (N), 44' e 83' El Shaarawy (M)
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Che ci sia un po' di autolesionismo in questo Milan è evidente. La partita del San Paolo ne è una prova lampante. Due gol incassati, scaturiti da tre errori: quello di Abbiati che anticipa il movimento sul tiro di Inler che, invece, cambia direzione; la marcatura a distanza di Acerbi su Insigne; a questo si aggiunga la mancata prontezza ancora del portiere rossonero nello stringere le gambe per impedire che il pallone finisca ancora in rete. Un match che il Milan di qualche mese fa avrebbe archiviato nello scaffale delle sconfitte già al 30'. E, invece, strano a vedersi, la squadra di Allegri se l'è giocata fino alla fine in quella che, almeno dal punto di vista del mordente e della volontà, è stata la migliore prestazione della stagione. l gol di El Shaarawy, belli entrambi, il nono e il decimo per il capocannoniere della serie A hanno permesso ai rossoneri di pareggiare un incontro che potrebbe segnare una svolta nella stagione: per il modo in cui è arrivato il risultato e per il valore dell'avversario contro il quale lo si è ottenuto.
Di fronte un Napoli che avrebbe potuto fare un sol boccone dell'avversario e che, specie nella ripresa, è sembrato attendista, fin troppo timoroso di una squadra che, comunque, continua a lasciare ampi spazi nella sua retroguardia. Le scelte di Allegri sono ricadute su un attacco senza punte di ruolo per non garantire riferimenti alla difesa a tre schierata da Mazzarri. Tattica che ha pagato alla lunga grazie alle buone trame di gioco costruite in avanti tessute dal generoso Bojan e poi da Robinho e finalizzate dal prezioso El Shaarawy. Il Napoli ha speculato sui due gol messi a segno nella prima mezz'ora e solo a tratti si è affacciato dalle parti di Abbiati senza mai riuscire a chiudere i conti.
L'atteggiamento piuttosto remissivo adottato ha punito il Napoli: il Milan ha preso coraggio, ha affondato e ha colpito negli spazi clamorosamente lasciati liberi da una difesa, quella azzurra, piuttosto distratta nel finale. E Allegri, negli ultimi minuti, si è giocato anche la carta Niang, oggetto misterioso che, tuttavia, si è fatto apprezzare per una buona conclusione fermata da De Sanctis. Non sarà stato quel Napoli-Milan del 1988 passato alla storia, ma come quello potrebbe essere un match chiave per il campionato di entrambe: il Napoli resta staccato di cinque lunghezze dalla Juve, il Milan guadagna un punticino ma soprattutto la consapevolezza di avere le capacità per raggiungere posizioni di classifica più consone al suo valore.
4' Inler (N), 30' Insigne (N), 44' e 83' El Shaarawy (M)
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Che ci sia un po' di autolesionismo in questo Milan è evidente. La partita del San Paolo ne è una prova lampante. Due gol incassati, scaturiti da tre errori: quello di Abbiati che anticipa il movimento sul tiro di Inler che, invece, cambia direzione; la marcatura a distanza di Acerbi su Insigne; a questo si aggiunga la mancata prontezza ancora del portiere rossonero nello stringere le gambe per impedire che il pallone finisca ancora in rete. Un match che il Milan di qualche mese fa avrebbe archiviato nello scaffale delle sconfitte già al 30'. E, invece, strano a vedersi, la squadra di Allegri se l'è giocata fino alla fine in quella che, almeno dal punto di vista del mordente e della volontà, è stata la migliore prestazione della stagione. l gol di El Shaarawy, belli entrambi, il nono e il decimo per il capocannoniere della serie A hanno permesso ai rossoneri di pareggiare un incontro che potrebbe segnare una svolta nella stagione: per il modo in cui è arrivato il risultato e per il valore dell'avversario contro il quale lo si è ottenuto.
Di fronte un Napoli che avrebbe potuto fare un sol boccone dell'avversario e che, specie nella ripresa, è sembrato attendista, fin troppo timoroso di una squadra che, comunque, continua a lasciare ampi spazi nella sua retroguardia. Le scelte di Allegri sono ricadute su un attacco senza punte di ruolo per non garantire riferimenti alla difesa a tre schierata da Mazzarri. Tattica che ha pagato alla lunga grazie alle buone trame di gioco costruite in avanti tessute dal generoso Bojan e poi da Robinho e finalizzate dal prezioso El Shaarawy. Il Napoli ha speculato sui due gol messi a segno nella prima mezz'ora e solo a tratti si è affacciato dalle parti di Abbiati senza mai riuscire a chiudere i conti.
L'atteggiamento piuttosto remissivo adottato ha punito il Napoli: il Milan ha preso coraggio, ha affondato e ha colpito negli spazi clamorosamente lasciati liberi da una difesa, quella azzurra, piuttosto distratta nel finale. E Allegri, negli ultimi minuti, si è giocato anche la carta Niang, oggetto misterioso che, tuttavia, si è fatto apprezzare per una buona conclusione fermata da De Sanctis. Non sarà stato quel Napoli-Milan del 1988 passato alla storia, ma come quello potrebbe essere un match chiave per il campionato di entrambe: il Napoli resta staccato di cinque lunghezze dalla Juve, il Milan guadagna un punticino ma soprattutto la consapevolezza di avere le capacità per raggiungere posizioni di classifica più consone al suo valore.