Maglietta pro-Speziale, Daspo per Arcidiacono

Calcio
Arcidiacono segna ed esulta mostrando la maglia pro-Speziale
arcidiacono

Aveva esultato mostrando una maglietta in difesa dell'ultrà del Catania condannato per l'omicidio dell'ispettore Raciti. Adesso l'attaccante della Nuova Cosenza non potrà frequentare gli stadi per tre anni. La vedova Raciti: "Chieda scusa ai miei figli"

Il questore di Catanzaro ha emesso un provvedimento Daspo nei confronti del giocatore della Nuova Cosenza, Pietro Arcidiacono, di 24 anni. La decisione è stata assunta dopo che, sabato scorso, l'attaccante della squadra che milita in serie D aveva festeggiato un gol mostrando una maglietta con la scritta "Speziale è innocente", riferendosi a uno dei due ultras del Catania condannati in via definitiva per l'omicidio dell'ispettore di polizia Filippo Raciti, avvenuto il 2 febbraio 2007 a Palermo al termine di un derby con il Catania.
Il giocatore non potrà frequentare uno stadio di calcio per i prossimi tre anni.

"Provvedimento giusto" - "Non possiamo che condividere la decisione del Questore di Catanzaro, Guido Marino", afferma in una nota il segretario generale del Coisp, Franco Maccari. "Quello del calciatore - aggiunge - è stato un gesto intollerabile che non ha nulla a che vedere con i valori dello sport, anzi ha rappresentato un insulto alla memoria di Filippo Raciti, alle sofferenze dei suoi familiari, al dolore dei suoi colleghi. Una esibizione vergognosa ed inopportuna, che non può trovare alcuna giustificazione, perché rappresenta una apologia dell'odio e della violenza nei confronti delle Forze dell'Ordine. Sono certo che anche la Federcalcio assumerà provvedimenti che siano da esempio per tutti, così come la Magistratura valuterà ipotesi di reato e l'eventuale coinvolgimento di altri compagni di squadra".
"Abbiamo anche apprezzato moltissimo - conclude Maccari - la decisione della società del Cosenza Calcio di dissociarsi subito e senza ambiguità dall'iniziativa del proprio tesserato, comunicandone l'immediata sospensione. Una prova di sensibilità e attenzione, consona ad una città come quella di Cosenza, la cui grande tradizione sportiva, civile e democratica non può essere offuscata dalla assurda iniziativa di un irresponsabile".

"Sanzionata la libertà di pensiero" - "In Italia persino la libertà di pensiero e di espressione è sanzionata", replicano i legali di Speziale, gli avvocati Giuseppe Lipera e Grazia Coco. "La condanna di Antonino Speziale è certamente una decisione che non si può né digerire né accettare - aggiungono i penalisti - ma nonostante il clamoroso errore giudiziario siamo pronti a tutto per fare emergere la verità.

"Chieda scusa ai miei figli" - "Arcidiacono è uno stupido e un presuntuoso, sono contenta per il Daspo del questore di Catanzaro nei suoi confronti. Con quella maglietta ha offeso i miei figli. Chieda loro scusa, perché non prova a solidarizzare con loro, che da quasi sei anni non possono più pronunciare la parola papà? E dire che, in questi anni, non l'ho mai visto in Tribunale, a chiedere verità e giustizia". Così Marisa Grasso, la vedova di Filippo Raciti, che si dice "contenta per la decisione della questura di Catanzaro. Spero anzi che anche la questura di Catania emetta dei decreti di Daspo nei confronti di quegli ultrà etnei che ancora domenica scorsa hanno esposto striscioni e cantato cori offensivi della memoria di mio marito".