SuperPippo perde il primo derby da mister: "Onore all'Inter"
CalcioGli Allievi nazionali allenati dall'ex bomber rossonero sconfitti 1-0 dai coetanei di Cerrone, gol di Romney. Al Facchetti un pienone, c'erano 2mila spettatori. Inzaghi: "Una bella giornata di sport, ma non meritavano il ko. Il Milan? Ciao..."
di Alfredo Corallo
Ora, c'è da scommetterci, si dirà che Inzaghi non è ancora pronto per allenare il Milan. Perché Allegri ha battuto l'Anderlecht in Champions (pass per gli ottavi) e Pippo ha perso il suo primo derby da mister, anche se i suoi Allievi nazionali non meritavano, oggettivamente, di uscire sconfitti dal Facchetti, dove non entrava più uno spillo (Altobelli c'era sul serio), alla fine si conteranno quasi duemila spettatori, che per una partita di sedicenni valgono quanto una stracittadina da big. Hanno vinto di misura con un gol di Romney al 34', svelto a ribattere in rete sulla respinta di Ferrari, i nerazzurri campioni d'Italia in carica di Salvatore Cerrone, cresciuto nelle giovanili rossonere, che con i tre punti conquistati nel recupero della 6.a di campionato (imbattuti, 9 successi e un pareggio) si portano in vetta da soli, superando i pari età del Chievo. Ma le attenzioni, si sa, sono sempre per SuperPippo, accostato alla panchina della prima squadra ad ogni passo falso di Max Allegri, appunto.
Fuori dagli spogliatoi traspare un po' di delusione, comprensibile, dalle parole del tecnico piacentino (i cugini adesso sono attardati di sette lunghezze, al quarto posto). "Dispiace, soprattutto per i ragazzi - ci spiega - non credo che meritassimo di perdere. Abbiamo colpito due pali, creato gioco, la prestazione generale mi lascia tranquillo per il futuro". Il gioiellino Hachim Mastour è partito titolare, ha mostrato a sprazzi il suo talento, ma non ha inciso. "Ricordiamoci che è un '98, ha due anni in meno rispetto alla categoria - aggiunge Inzaghi - e comunque sono soddisfatto della sua gara. Non mettiamogli troppa pressione addosso". Guai, però, dopo la presunta lite di settembre con Allegri, a parlare del Milan: "Ciao...".
Umore completamente diverso quello di Cerrone che, per una volta, non ha perso la voce. "Sapevamo che ci avrebbero concesso pochi spazi e, a tratti, abbiamo sofferto la loro aggressività. Si sono affrontate a viso aperto due ottime squadre, è una delle formazioni più competitive insieme a Chievo, Atalanta e Padova. Averle già affrontate fa ben sperare, sebbene il cammino verso le finali sia lunghissimo".
Prima di scappare c'è tempo per una foto con Inzaghi, che rimane un idolo per la tifoseria, qualcuno lo vorrebbe ancora in campo, magari al fianco di El Shaarawy: e sai che coppia...
Ora, c'è da scommetterci, si dirà che Inzaghi non è ancora pronto per allenare il Milan. Perché Allegri ha battuto l'Anderlecht in Champions (pass per gli ottavi) e Pippo ha perso il suo primo derby da mister, anche se i suoi Allievi nazionali non meritavano, oggettivamente, di uscire sconfitti dal Facchetti, dove non entrava più uno spillo (Altobelli c'era sul serio), alla fine si conteranno quasi duemila spettatori, che per una partita di sedicenni valgono quanto una stracittadina da big. Hanno vinto di misura con un gol di Romney al 34', svelto a ribattere in rete sulla respinta di Ferrari, i nerazzurri campioni d'Italia in carica di Salvatore Cerrone, cresciuto nelle giovanili rossonere, che con i tre punti conquistati nel recupero della 6.a di campionato (imbattuti, 9 successi e un pareggio) si portano in vetta da soli, superando i pari età del Chievo. Ma le attenzioni, si sa, sono sempre per SuperPippo, accostato alla panchina della prima squadra ad ogni passo falso di Max Allegri, appunto.
Fuori dagli spogliatoi traspare un po' di delusione, comprensibile, dalle parole del tecnico piacentino (i cugini adesso sono attardati di sette lunghezze, al quarto posto). "Dispiace, soprattutto per i ragazzi - ci spiega - non credo che meritassimo di perdere. Abbiamo colpito due pali, creato gioco, la prestazione generale mi lascia tranquillo per il futuro". Il gioiellino Hachim Mastour è partito titolare, ha mostrato a sprazzi il suo talento, ma non ha inciso. "Ricordiamoci che è un '98, ha due anni in meno rispetto alla categoria - aggiunge Inzaghi - e comunque sono soddisfatto della sua gara. Non mettiamogli troppa pressione addosso". Guai, però, dopo la presunta lite di settembre con Allegri, a parlare del Milan: "Ciao...".
Umore completamente diverso quello di Cerrone che, per una volta, non ha perso la voce. "Sapevamo che ci avrebbero concesso pochi spazi e, a tratti, abbiamo sofferto la loro aggressività. Si sono affrontate a viso aperto due ottime squadre, è una delle formazioni più competitive insieme a Chievo, Atalanta e Padova. Averle già affrontate fa ben sperare, sebbene il cammino verso le finali sia lunghissimo".
Prima di scappare c'è tempo per una foto con Inzaghi, che rimane un idolo per la tifoseria, qualcuno lo vorrebbe ancora in campo, magari al fianco di El Shaarawy: e sai che coppia...