La Formica e il Faraone: la favola dei gol più o meno utili

Calcio
La Formica e il Faraone a confronto: entrambi alla ricerca del gol che possa decidere Milan-Juventus
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Giovinco ed El Shaarawy a confronto: il primo non ha ancora segnato reti pesanti, l'altro è sempre decisivo e ha fruttato al Milan 9 punti. E se lo juventino sogna di firmare l'1-0 per riconquistare i tifosi, in "zona Faraone" il gol è quasi una certezza

di Vanni Spinella

Uno è la Formica: costato 11 milioni (per la metà: se i giocatori si comprassero al metro sarebbe tra i più cari di sempre), gli è stato chiesto di far dimenticare il famigerato top-player ai tifosi bianconeri. Va bene che è Atomica, ma certe responsabilità schiaccerebbero chiunque.
L’altro è il Faraone: il Milan se l’è trovato in casa (o meglio, in panchina), l’ha riesumato dopo un anno passato all’ombra di Ibra e l’ha scoperto giornata dopo giornata. Fino a 9 mesi fa il presidente Berlusconi non ricordava neanche come si chiamasse (“il ragazzino dal cognome egiziano”, così lo appellò a febbraio, dopo Milan-Arsenal, manco fosse un qualsiasi nipote di Mubarak), oggi è il primo che va ad abbracciare appena atterra a Milanello e al quale dispensa consigli di stile.
A San Siro, Giovinco ed El Shaarawy si troveranno uno di fronte all’altro, in carne ed ossa. Intanto, sulla carta, ecco cosa dicono di loro i numeri.

9 punti a 0
Ai punti, il confronto è impietoso e Giovinco ne esce distrutto. Dall’inizio del campionato ha messo a segno 4 reti, ma tutte a partita già chiusa: gol del 3-0 e del 4-0 all’Udinese in 10 uomini (finirà 4-1), gol del 4-1 alla Roma di Zeman (che già è sbilanciata di suo, figuratevi al 90° quando è in svantaggio), gol del 4-1 al Pescara (finale 6-1).
Col risultato già in ghiaccio, la Formica si è sempre limitata ad aggiungere la ciliegina. E, conti alla mano, il suo contributo in termini di punti in classifica è pari a 0.
Tutto il contrario di El Shaarawy: dei suoi 10 gol in campionato, sono risultate decisive le doppiette al Cagliari (2-0) e al Napoli (2-2), il gol al Parma (finirà 1-1), quello al Genoa (1-0), il gol del 2-2 al Palermo. Totale punti firmati “Faraone”: 9 (su 15 fatti finora dal Milan).
La differenza c’è e non si vede: merito del gruppo Juve, in cui le gemme di Giovinco si confondono in mezzo ai contributi – tanti – di tutti gli altri, e demerito degli svarioni difensivi del Milan, che spesso hanno reso inutile quanto di buono fatto da El Shaarawy.

C’è Champions e Champions
In Champions, F&F hanno segnato 2 reti a testa. Ma anche qui il peso specifico è diverso: un conto è fare il gol del 3-0 al Nordsjaelland (finirà 4-0) o al Chelsea (nel recupero), altra cosa è segnare in partite tirate come Zenit-Milan 2-3 e Anderlecht-Milan 1-3.

Tempi diversi
Anche il fattore “temporale” cambia parecchio. Giovinco, 6 gol in tutto, ne ha realizzati 2 negli ultimi minuti del primo tempo, e gli altri 4 nel secondo tempo (contro Roma e Chelsea addirittura al 90° e sempre in contropiede). La parola all’avvocato difensore: in fondo è un’abilità anche questa, Conte conosce le sue caratteristiche e fa bene a sfruttarle per dare l’ultima mazzata al match. Vero, ma una cosa è certa: per Giovinco esiste un solo modo per scrollarsi di dosso fischi e fama di giocatore poco decisivo. Gli basterebbe firmare un 1-0 a San Siro (anche al 90°, anche in contropiede).
Sul fronte rossonero, anche il Faraone è attivo soprattutto nel secondo tempo (7 gol sui 10 di campionato), ma in due modalità. Segna subito dopo l’intervallo (contro Parma e Udinese), oppure tra il 30° e il 37° (ben 5 squadre vittime della “zona Faraone”: Cagliari, Lazio, Genoa, Palermo, Chievo).
Morale della favola: al Faraone è meglio non far girare i 7 minuti.