Mentre lo "zingaro" ha concluso "il primo round" di interrogatori davanti al gip Guido Salvini, la Procura di Cremona chiede altri sei mesi per indagare sul tecnico della Juventus, Bonucci, Criscito e altre 30 persone, tra cui Vieri e Sculli
Ormai è l’indagine infinita: altri sei mesi di proroga sono stati chiesti dal capo della Procura Di Martino, mentre il giudice Salvini continua a interrogare Almir Gegic. Non c’è nesso tra le due notizie di giornata, il supplemento è imposto dall’esigenza di approfondire posizioni esaminate superficialmente, le parole dell'ex latitante saranno vagliate tra qualche settimana.
Gegic davanti al gip tenta di alleggerire la sua posizione: lo chiamavano il maestro, lui si definisce un semplice traduttore. Sarebbero stati i calciatori a mettersi d’accordo sulle combine delle partite, mentre gli slavi si sarebbero riservati di scommettere o meno. Una verità che non convince totalmente gli inquirenti, nelle intercettazioni telefoniche croate era lui il maestro. Gegic davanti al giudice per oltre 7 ore in due giorni ha confermato fatti riferibili a 10 partite ritenute combinate, come Palermo-Bari o Bari-Sampdoria, confermando anche inconsapevolmente la versione dei fatti di Carlo Gervasoni il grande pentito. Gli sarà chiesto conto di altre 30 partite negli interrogatori investigativi del 10 e 11 dicembre con il procuratore Di Martino. Si è descritto come un sottoposto dell’altro latitante, Ilievsky. Ha ridimensionato le cifre investite, ma ha ammesso che la stessa partita si vendeva spesso a diversi gruppi: Atalanta-Piacenza, per esempio, sarebbe stata venduta due volte: il 3 a 0 del primo tempo, il 3 a 0 del risultato finale. Ha raccontato Gegic degli incontri notturni nella autostrade italiane, momenti bui in cui scambiarsi il denaro.
E poi di quel Mister X, un italiano senza capelli con tanti telefonini, un faccendiere incontrato in un hotel di Milano sulla cui identità ci sono dei sospetti e grande riserbo. Le indagini a Cremona continuano: il capo della Procura Di Martino ha consegnato la richiesta di proroga per altri 6 mesi per 33 persone, ci sono i nomi illustri del calcio: Bonucci, già assolto dalla giustizia sportiva, la cui posizione non è ritenuta grave dagli inquirenti, come del resto quella di Antonio Conte. Indagati anche Sculli, Criscito, Stellini, il presidente del Siena Mezzaroma, Coppola, Vitiello, Kalazde e Vieri. Tutti nomi già usciti e poi accantonati per dar spazio alle piste più rilevanti. Le indagini preliminari non sono concluse si legge nella richiesta, numerosi indagati devono essere ancora ascoltati, ci saranno accertamenti tecnici e incidenti probatori. Molte partite indicate come manipolate devono essere esaminate e poi si attende Ilievsky, il latitante che forse aspetta di capire come andrà all’amico Gegic,in carcere da lunedì.
Gegic davanti al gip tenta di alleggerire la sua posizione: lo chiamavano il maestro, lui si definisce un semplice traduttore. Sarebbero stati i calciatori a mettersi d’accordo sulle combine delle partite, mentre gli slavi si sarebbero riservati di scommettere o meno. Una verità che non convince totalmente gli inquirenti, nelle intercettazioni telefoniche croate era lui il maestro. Gegic davanti al giudice per oltre 7 ore in due giorni ha confermato fatti riferibili a 10 partite ritenute combinate, come Palermo-Bari o Bari-Sampdoria, confermando anche inconsapevolmente la versione dei fatti di Carlo Gervasoni il grande pentito. Gli sarà chiesto conto di altre 30 partite negli interrogatori investigativi del 10 e 11 dicembre con il procuratore Di Martino. Si è descritto come un sottoposto dell’altro latitante, Ilievsky. Ha ridimensionato le cifre investite, ma ha ammesso che la stessa partita si vendeva spesso a diversi gruppi: Atalanta-Piacenza, per esempio, sarebbe stata venduta due volte: il 3 a 0 del primo tempo, il 3 a 0 del risultato finale. Ha raccontato Gegic degli incontri notturni nella autostrade italiane, momenti bui in cui scambiarsi il denaro.
E poi di quel Mister X, un italiano senza capelli con tanti telefonini, un faccendiere incontrato in un hotel di Milano sulla cui identità ci sono dei sospetti e grande riserbo. Le indagini a Cremona continuano: il capo della Procura Di Martino ha consegnato la richiesta di proroga per altri 6 mesi per 33 persone, ci sono i nomi illustri del calcio: Bonucci, già assolto dalla giustizia sportiva, la cui posizione non è ritenuta grave dagli inquirenti, come del resto quella di Antonio Conte. Indagati anche Sculli, Criscito, Stellini, il presidente del Siena Mezzaroma, Coppola, Vitiello, Kalazde e Vieri. Tutti nomi già usciti e poi accantonati per dar spazio alle piste più rilevanti. Le indagini preliminari non sono concluse si legge nella richiesta, numerosi indagati devono essere ancora ascoltati, ci saranno accertamenti tecnici e incidenti probatori. Molte partite indicate come manipolate devono essere esaminate e poi si attende Ilievsky, il latitante che forse aspetta di capire come andrà all’amico Gegic,in carcere da lunedì.