Atalanta, vittoria con sorpasso: Parma battuto 2-1
CalcioDopo tre sconfitte di fila, i gol di Denis e Peluso consegnano ai nerazzurri il successo nel primo anticipo della 16.a giornata di A. Amauri accorcia le distanze alla fine del primo tempo, ma gli emiliani vengono scavalcati in classifica
ATALANTA-PARMA 2-1
4' Denis (A), 38' Peluso (A), 45' Amauri (P)
Guarda la cronaca del match
LE PAGELLE
C'è uno strano rapporto tra Roberto Donadoni e l'Atalanta. La sua Atalanta. Cioè la squadra che lo ha lanciato nel circuito del grande calcio. Erano gli anni Ottanta. Nel gelido anticipo della 16.a giornata di Serie A, lo stadio Azzurri d'Italia gli scalda il cuore con un grande applauso, ma l'allenatore del Parma, ancora una volta, se ne va via da Bergamo senza racimolare nemmeno un punto. Per gli emiliani la partita si complica dopo appena quattro minuti, quando Denis, che con Donadoni ha condiviso l'esperienza a Napoli, spunta in area e su cross di Schelotto batte di testa Mirante.
Ma quando sei un attaccante "spietato", ed il Tanque sa esserlo, in campo per i ricordi non c'è spazio. se poi la difesa avversaria balla, beh, allora diventa tutto più facile. E come in un tango quelli del Parma s'imbambolano al 38' lasciandosi scappare Peluso, che raddoppia dopo un tiro-cross dello stesso Denis e la deviazione cortissima di Mirante (nel secondo tempo sostituito da Pavarini per infortunio). Peluso sembra avere un conto aperto con il Parma: segnò anche la scorsa stagione.
Conto aperto ma partita riaperta poco prima del break da Amauri: lancio perfetto di Zaccardo dalla destra e tipica frustata del brasiliano con il capoccione. L'azione vale la sua quarta rete stagionale e una buona dose di fiducia per la formazione ospite.
Sarà il meteo, saranno state le nevicate delle ultime ore ad ispirarlo, ma nella ripresa Sansone si rivela un fenomeno negli slalom. Manco fosse lo speciale andato in scena qualche ora prima in Val d'Isere, l'ex Crotone in un paio di occasioni dribbla in scioltezza i difensori di casa. Gli manca il guizzo finale, ma lui e Paletta credono più degli altri nella rimonta. Credere, però, non basta. Anche perché al di là di una pericolosa amnesia, l'Atalanta si chiude piuttosto bene e in contropiede più volte dà l'impressione di poter incrementare il vantaggio, nonostante Donadoni dall'altra parte decida di passare alla difesa a quattro (Lucarelli-Paletta centrali, Gobbi a sinistra e Biabiany che scala a fare il terzino destro).
Il risultato però non cambia e non cambia nemmeno lo strano destino di Donadoni a Bergamo. I nerazzurri di Colantuono tornano a sorridere dopo tre sconfitte di fila, scavalcano in classifica l'avversario di giornata (20 punti) e agganciano il Milan (21 punti), domenica atteso all'Olimpico dal Torino.
4' Denis (A), 38' Peluso (A), 45' Amauri (P)
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C'è uno strano rapporto tra Roberto Donadoni e l'Atalanta. La sua Atalanta. Cioè la squadra che lo ha lanciato nel circuito del grande calcio. Erano gli anni Ottanta. Nel gelido anticipo della 16.a giornata di Serie A, lo stadio Azzurri d'Italia gli scalda il cuore con un grande applauso, ma l'allenatore del Parma, ancora una volta, se ne va via da Bergamo senza racimolare nemmeno un punto. Per gli emiliani la partita si complica dopo appena quattro minuti, quando Denis, che con Donadoni ha condiviso l'esperienza a Napoli, spunta in area e su cross di Schelotto batte di testa Mirante.
Ma quando sei un attaccante "spietato", ed il Tanque sa esserlo, in campo per i ricordi non c'è spazio. se poi la difesa avversaria balla, beh, allora diventa tutto più facile. E come in un tango quelli del Parma s'imbambolano al 38' lasciandosi scappare Peluso, che raddoppia dopo un tiro-cross dello stesso Denis e la deviazione cortissima di Mirante (nel secondo tempo sostituito da Pavarini per infortunio). Peluso sembra avere un conto aperto con il Parma: segnò anche la scorsa stagione.
Conto aperto ma partita riaperta poco prima del break da Amauri: lancio perfetto di Zaccardo dalla destra e tipica frustata del brasiliano con il capoccione. L'azione vale la sua quarta rete stagionale e una buona dose di fiducia per la formazione ospite.
Sarà il meteo, saranno state le nevicate delle ultime ore ad ispirarlo, ma nella ripresa Sansone si rivela un fenomeno negli slalom. Manco fosse lo speciale andato in scena qualche ora prima in Val d'Isere, l'ex Crotone in un paio di occasioni dribbla in scioltezza i difensori di casa. Gli manca il guizzo finale, ma lui e Paletta credono più degli altri nella rimonta. Credere, però, non basta. Anche perché al di là di una pericolosa amnesia, l'Atalanta si chiude piuttosto bene e in contropiede più volte dà l'impressione di poter incrementare il vantaggio, nonostante Donadoni dall'altra parte decida di passare alla difesa a quattro (Lucarelli-Paletta centrali, Gobbi a sinistra e Biabiany che scala a fare il terzino destro).
Il risultato però non cambia e non cambia nemmeno lo strano destino di Donadoni a Bergamo. I nerazzurri di Colantuono tornano a sorridere dopo tre sconfitte di fila, scavalcano in classifica l'avversario di giornata (20 punti) e agganciano il Milan (21 punti), domenica atteso all'Olimpico dal Torino.