Il conto alla rovescia sta per scadere: mercoledì sera l'allenatore bianconero torna in panchina allo Juventus Stadium, che per lui è già tutto esaurito. Contro il Cagliari spazio alle seconde linee, a caccia di conferme
Giorno di vigilia di Coppa Italia a Vinovo, reso ancora più speciale non tanto per gli uomini che scenderanno in campo, piuttosto per chi siederà in panchina: Antonio Conte. Contro il Cagliari, infatti, scatta l'ora di riabbracciare i propri tifosi.
Il mio dramma sportivo - "Un grazie speciale per tutto quello che i tifosi hanno fatto e mi hanno dimostrato in questi mesi. Sono stati fondamentali nei momenti di scoramento e rabbia, mi hanno sempre spinto a non mollare, hanno capito il mio dramma sportivo".
A caccia del bis - Dai tifosi ai giocatori: "Mi sono mancati molto quelli a fine partita. Mi sono resto conto di non poterne fare a meno. Insieme, vogliamo riconfermarci in Italia per proseguire il progetto iniziato l'anno scorso: rivincere sarebbe il massimo, ma riconfermarsi significa anche essere in pianta stabile in Champions League. Vincere una volta può succedere a tutti, ma quando succede due volte di seguito vuol dire che c'è alla base qualcosa di vero".
Poco mercato, tanto allenamento - Per trionfare ancora, non servono grandi investimenti: "Abbiamo agito in modo ponderato, siamo intervenuti per rinforzare una base solida con operazioni come quelle che ci hanno portato Asamoah e Isla. Abbiamo fatto ottimi affare a parametro zero, come dimostra l'arrivo di Pogba. Con il ritorno di Giovinco, abbiamo aggiunto qualità. Ora dobbiamo restare calmi e lavorare".
Attenzione mediatica spropositata - "Domenica c'è stata un'attenzione mediatica normale su di me, spropositata quando era in negativo e nessuno l'ha sottolineato; altri, furbi e astuti, hanno fatto notare che c'è stato un eccessivo aspetto mediatico sulla persona. O c'è sempre mediaticità o mai" ha aggiunto il tecnico della Juve.
Il mio dramma sportivo - "Un grazie speciale per tutto quello che i tifosi hanno fatto e mi hanno dimostrato in questi mesi. Sono stati fondamentali nei momenti di scoramento e rabbia, mi hanno sempre spinto a non mollare, hanno capito il mio dramma sportivo".
A caccia del bis - Dai tifosi ai giocatori: "Mi sono mancati molto quelli a fine partita. Mi sono resto conto di non poterne fare a meno. Insieme, vogliamo riconfermarci in Italia per proseguire il progetto iniziato l'anno scorso: rivincere sarebbe il massimo, ma riconfermarsi significa anche essere in pianta stabile in Champions League. Vincere una volta può succedere a tutti, ma quando succede due volte di seguito vuol dire che c'è alla base qualcosa di vero".
Poco mercato, tanto allenamento - Per trionfare ancora, non servono grandi investimenti: "Abbiamo agito in modo ponderato, siamo intervenuti per rinforzare una base solida con operazioni come quelle che ci hanno portato Asamoah e Isla. Abbiamo fatto ottimi affare a parametro zero, come dimostra l'arrivo di Pogba. Con il ritorno di Giovinco, abbiamo aggiunto qualità. Ora dobbiamo restare calmi e lavorare".
Attenzione mediatica spropositata - "Domenica c'è stata un'attenzione mediatica normale su di me, spropositata quando era in negativo e nessuno l'ha sottolineato; altri, furbi e astuti, hanno fatto notare che c'è stato un eccessivo aspetto mediatico sulla persona. O c'è sempre mediaticità o mai" ha aggiunto il tecnico della Juve.