Tra cambi e conferme, i primi nove mesi di Strama all'Inter
CalcioUn altro scontro diretto attende i nerazzurri sabato contro la Lazio, poi la Coppa Italia e il 22 dicembre non si chiuderà solo l'anno, ma anche il primo ciclo di Stramaccioni che darà alla luce l'Inter del 2013, sempre più somigliante al suo creatore
di SILVIA VALLINI
Tra Genoa e Genoa, tra la prima esultanza e quel che sarà il 22 dicembre, i primi 9 mesi di Strama che daranno alla luce l'Inter del 2013, sempre più somigliante a chi l'ha creata. Un periodo di trasformazione talmente profonda che la formazione titolare contro il Napoli era la stessa soltanto per 3/11esimi rispetto a quella scelta da Stramaccioni all'esordio. La costante è rappresentata da Zanetti, Cambiasso e Milito, che ha segnato all'ultima come alla prima. Quel giorno l'uomo del triplete ne fece addirittura tre, avviando in maniera beneagurante la nuova era. Ed ora che ci si ritrova, 25 partite dopo, si ripete che ci vuole tempo e pazienza per un progetto rinnovato, sapendo però che svoltando l'angolo del nuovo anno, il secondo posto finora conquistato oltre le aspettative, non potrà più bastare.
L'unica che ha fatto di più nei nove mesi di Strama è sempre la Juventus, comunque battuta a Torino. In totale ha conquistato 60 punti contro i 51 dell'Inter, che nella strana classifica, è a + 10 sulle terze, Fiorentina e Napoli, a + 13 su Milan, Lazio e Roma, con 49 gol fatti e 34 subiti.
Proprio Lazio e Roma sono le uniche tra le grandi che hanno battuto la sua Inter, con la possibilità offerta già dalla prossima, sabato sera, di aggiustare anche questo bilancio. Prepara le mosse Stramaccioni, più maturo, dice Moratti, dopo la conquista di Cassano e del gruppo, la gestione del caso Sneijder, il lancio in prima squadra di 12 giovani, la qualificazione in Europa League, le tante mosse a plasmare la forma. Dal 4-3-3 opposto al Genoa lo scorso 1 aprile al 3-5-2 dell'ultima vittoria, passando per il 4-3-2-1, il 4-3-1-2, il 3-4-3 e un'interpretazione elastica di una squadra che lo segue. Ne mancano soltanto due, compresa la Coppa Italia contro il Verona, poi il Genoa per chiudere il 2012 e il primo ciclo di Stramaccioni.
Tra Genoa e Genoa, tra la prima esultanza e quel che sarà il 22 dicembre, i primi 9 mesi di Strama che daranno alla luce l'Inter del 2013, sempre più somigliante a chi l'ha creata. Un periodo di trasformazione talmente profonda che la formazione titolare contro il Napoli era la stessa soltanto per 3/11esimi rispetto a quella scelta da Stramaccioni all'esordio. La costante è rappresentata da Zanetti, Cambiasso e Milito, che ha segnato all'ultima come alla prima. Quel giorno l'uomo del triplete ne fece addirittura tre, avviando in maniera beneagurante la nuova era. Ed ora che ci si ritrova, 25 partite dopo, si ripete che ci vuole tempo e pazienza per un progetto rinnovato, sapendo però che svoltando l'angolo del nuovo anno, il secondo posto finora conquistato oltre le aspettative, non potrà più bastare.
L'unica che ha fatto di più nei nove mesi di Strama è sempre la Juventus, comunque battuta a Torino. In totale ha conquistato 60 punti contro i 51 dell'Inter, che nella strana classifica, è a + 10 sulle terze, Fiorentina e Napoli, a + 13 su Milan, Lazio e Roma, con 49 gol fatti e 34 subiti.
Proprio Lazio e Roma sono le uniche tra le grandi che hanno battuto la sua Inter, con la possibilità offerta già dalla prossima, sabato sera, di aggiustare anche questo bilancio. Prepara le mosse Stramaccioni, più maturo, dice Moratti, dopo la conquista di Cassano e del gruppo, la gestione del caso Sneijder, il lancio in prima squadra di 12 giovani, la qualificazione in Europa League, le tante mosse a plasmare la forma. Dal 4-3-3 opposto al Genoa lo scorso 1 aprile al 3-5-2 dell'ultima vittoria, passando per il 4-3-2-1, il 4-3-1-2, il 3-4-3 e un'interpretazione elastica di una squadra che lo segue. Ne mancano soltanto due, compresa la Coppa Italia contro il Verona, poi il Genoa per chiudere il 2012 e il primo ciclo di Stramaccioni.