Verona, ansia da prestazione. E in Coppa c'è l'Inter

Calcio
L'Hellas Verona grande favorita per la vittoria del campionato di serie B (Getty)
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B COME BARONE. Solo cinque punti raccolti nelle ultime cinque giornate fanno preoccupare l'ambiente. L'Hellas è la grande favorita del campionato cadetto e per questo costretta a vincere sempre. Appannamento temporaneo? Mandorlini deve risolvere la crisi

di DANIELE BARONE

Cinque punti in cinque partite: sono il segno di un crisi. Quantomeno di una "crisetta". Lo sarebbero per qualunque squadra, lo diventano da circoletto rosso se la squadra in questione è il Verona ed è quel Verona che è stato pensato e costruito la scorsa estate per sbranare il campionato e ridare alla sua gente la serie A dopo undici anni passati a sbuffare se non a tribolare. Dopo la vittoria di Terni (che era stata invece la quinta nelle precedenti sei gare, mettendo sotto pure Livorno e Sassuolo), è come se la macchina di Mandorlini si fosse inceppata e i sei punti di svantaggio di oggi dal Livorno e i nove addirittura dal Sassuolo, che nel frattempo hanno messo insieme tredici e undici punti, sono un solco talmente profondo, perché inaspettato, da aver acceso allarmi e domande. Che succede?

Magari è solo un problema fisico, temporaneo e quindi risolvibile abbastanza in fretta, o magari le risposte andrebbero cercate guardandosi all'indietro e ricordandosi dei proclami di luglio. "L'Hellas è la grande favorita!". L’Hellas, intanto, è una squadra abbastanza diversa rispetto a quella arrivata fino alle semifinali play off dello scorso campionato; è vero che ha conservato una ossatura importante (Rafael, Maietta, Hallfredsson, Jorginho, Juanito Gomez) ma è pure vero che Setti e Sogliano, presidente e ds, hanno irrobustito e ingioiellato la rosa con venti giocatori nuovi. E così, pur concedendo all'allenatore soluzioni tattiche e tecniche per tutti i gusti, gli hanno probabilmente anche un po' complicato la vita alla voce "amalgama". O anche alle voci "aspettative" e "pressioni".

Verona squadrone, Verona senza concorrenti, Verona con tutto per poter sbaragliare la concorrenza, Verona… con l’ansia da prestazione. A Vercelli, sabato, contro una squadra con ben altri problemi, i gialloblù non sono riusciti ad andare oltre una partitina, mentre il Sassuolo passava con il passo dei grandi a Padova e dopo che il Livorno di superSiligardi aveva fatto più o meno lo stesso la sera prima con la Ternana. Un altro passo, per ora.

La serie B concede spazio in abbondanza, quello che oggi ti appare complicato tra qualche settimana potrebbe diventare un'altra storia, molto migliore (basterebbe pensare alla strepitosa rimonta dell’Empoli, due mesi fa in piena zona-retrocessione ed oggi quinto) ma di sicuro il Verona deve concedersi da qui alla pausa una cadenza diversa. Juve Stabia in casa, proprio l’Empoli in trasferta e ancora Modena al Bentegodi per chiudere l’anno e provare a chiudere pure la crisi. Prima però la gran passerella a San Siro contro l'Inter per la Coppa Italia: stasera il piacere (e magari non solo quello), da domenica il dovere. Perché che questo Verona debba stare più in alto pare lo sia per davvero.