Ripartenza Allegri: Ho sbagliato tanto, sarà un grande 2013

Calcio
Massimiliano Allegri, allenatore Milan (Foto Getty)

L'allenatore rossonero fa un bilancio del 2012: "Ho commesso io alcuni errori in avvio di campionato, è stata brava la società a non esonerarmi". Poi chiude le porte a Balotelli: "E' un giocatore ancora incompiuto"

Mea culpa dell'allenatore rossonero, dopo l'anno chiuso con la sconfitta all'Olimpico contro la Roma di Zeman: "All'inizio della stagione ho sbagliato io, ho capito tardi certe cose, ma è stata brava la società a non esonerarmi".
Ed è già 2013: "Ora sono pronto insieme alla squadra a fare un grande anno, ho molta fiducia". Ovviamente, con El Shaarawy al centro del progetto: "E' un grande campione, può ancora crescere". Sul mercato, la palla passa a Galliani, in Brasile per risolvere le situazioni di Pato e Robinho, e lavorare sui nuovi arrivi.

Balotelli bocciato - "Non so se allenerò Balotelli. Credo che ora anche lui debba cercare di fare, se lo vuol fare, l'ultimo salto, perché fino a questo momento è ancora un giocatore incompiuto". Massimiliano Allegri non promuove l'attaccante del City che voci di mercato vorrebbero nel mirino del Milan: il tecnico rossonero, in un'intervista a Sky, parla infatti degli acquisti futuri legati però alle cessioni.
"Bisogna valutare bene quello che può arrivare al Milan - spiega -. Aspettiamo di vedere cosa succede con Pato e Robinho, poi vedremo cosa la società riuscirà a prendere".
Quanto a Supermario "non mi piace parlarne perché è un giocatore del Manchester City. La cosa che dispiace, l'ha detto anche Prandelli, è che è un patrimonio del calcio italiano e che la responsabilità alla fine è sola la sua. Ormai sono 5-6 anni che Balotelli è nel giro delle grandi squadre. E' un giocatore importante, ma deve fare un ultimo salto".

Grazie Milan - Allegri parla anche del momento difficile passato dal Milan e dal rischio da lui corso di essere esonerato: "Credo che la società sia stata molto brava, anzi eccezionale, perché nel momento di difficoltà potevano cambiare allenatore. Mancavano i risultati e quando mancano i risultati è l'allenatore quello che paga".
L'allenatore rossonero dice di non essersi mai sentito abbandonato, nemmeno dopo il ko con la Fiorentina: "No, assolutamente, perché quella sera mi chiamò Galliani dicendomi che c'era il Presidente che aveva bisogno di parlarmi, ma non per un eventuale esonero, ma per capire come riuscire ad uscire da questa situazione. Gli spiegai che ero sereno e tranquillo che la squadra si sarebbe ripresa. Sono sicuro che la squadra farà un ottimo girone di ritorno. Non abbiamo, tra virgolette, niente da perdere perché siamo indietro e sarà fondamentale, alla ripresa, vincere con il Siena e girare a 30. Poi, vedere a quel punto se il ritardo rispetto alle altre è ancora invariato e se è diminuito. Però, sappiamo che non possiamo in un mese, o in una partita, sistemare il campionato. Dobbiamo sapere che da qui fino a fine febbraio abbiamo delle partite importanti, dove dobbiamo cercare di dare una sistemata alla classifica e, poi, fare gli ultimi due mesi nel migliore dei modi, per cercare di avvicinare le prime. Credo che questi punti che abbiamo di ritardo, siano già meno rispetto a quelli che avevamo prima e, soprattutto, è un obiettivo che la squadra ha raggiunto. Come ha raggiunto l'obiettivo di passare il turno di Champions, che non era assolutamente facile, perché il Malaga non è una squadretta".