Serie B al giro di boa: ecco la Top 11 del campionato

Calcio
Tra i giovani attaccanti Zaza dell'Ascoli è sicuramente uno dei migliori della Serie Bwin (Foto Getty)
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B COME BARONE. Stranieri e prodotti DOC, giovanotti di belle speranze e “vecchi” punti di riferimento: alla fine del girone d'andata questi i migliori giocatori della serie cadetta. Una "squadra" di sicuro molto offensiva

di DANIELE BARONE

Una premessa, anzi tre: è una squadra molto offensiva, magari un po’ sbilanciata, qualche giocatore lo abbiamo piazzato in ruoli diversi da quelli abituali e molti altri, soprattutto in attacco (Boakye, Ardemagni, Cacia…) non hanno trovato posto. Stranieri e prodotti DOC, giovanotti di belle speranze e “vecchi” punti di riferimento: eccco la nostra TOP 11 alla fine del girone d’andata.

RAFAEL (Verona) – A Verona ormai è una istituzione vera (sesta stagione con l’Hellas) e fin qui ha guidato la seconda difesa meno battuta del campionato con solidità ma pure con qualche guizzo spettacolare che non guasta mai. D’altronde viene dal Brasile…

TERRANOVA (Sassuolo) - Ha un sacco di tatuaggi ma pure il talento e, a questo punto, a 24 anni, la maturazione giusta con la quale è diventato il rigorista della squadra ma, soprattutto, quella che serve per arrivare in A. Con il Sassuolo o altrove, la strada è ormai tracciata.

SALAMON (Brescia) - L’intuizione estiva di Calori è diventata una certezza: il ragazzo di Polonia ci sa fare anche in mezzo alla difesa. E’ alto e elegante, deve solo imparare solo qualche “trucchetto” del mestiere ma è giovane, ha 21 anni, ha tutto il tempo del mondo.

EMERSON (Livorno) - Da quando è in Italia, dal 2003, ha fatto tutta la scalata, dall’Eccellenza fino alla B, dall’Atletico Cagliari fino alla scoperta del ds della Reggina, Giacchetta, che l’anno scorso lo ha preso nel Lumezzane. Erano anni che non si vedeva un piede sinistro così.

LAZAREVIC (Modena) - Imparasse pure ad alzare gli occhi quando parte in velocità saremmo dinanzi ad un fenomeno. Per ora è “semplicemente” il centrocampista più veloce del campionato, uno che deve aver nascosto una marmitta da qualche parte, sotto le scarpe.

MAGNANELLI (Sassuolo) - Ogni volta che lo vedi giocare ti domandi: “Ma perché questo non sta in A?” Boh! Nella squadra neroverde è il capitano, il leader, fa il geometra, l’architetto e pure l’operaio, apre il gioco e randella. E’ ora: in A, senza se e senza ma.

BELLOMO (Bari) - Da Bari Vecchia come Cassano ma “con un’altra testa”, dice lui. Centrocampista raffinatissimo ma pure attaccante, la doppia opzione per Torrente che in mezzo a mille problemi ha già fatto 30 punti (sul campo).

SAPONARA (Empoli) - Forse il vero giocatore-simbolo della strepitosa rimonta dell’Empoli. Qualità, qualità e ancora qualità e otto gol segnati (un gioiello l’ultimo, quello segnato al Verona): i “cercatori di talenti” del presidente Corsi hanno colpito ancora.

SANSOVINI (Spezia) - Nel nostro 3-4-3 gli restituiamo il ruolo che lo ha fatto grande nel tridente di Zeman a Pescara anche se a La Spezia si è confermato giocando “a due”. 14 gol (con cinque doppiette) sono tanta roba, avesse intorno pure una squadra più regolare…

ZAZA (Ascoli) - Tra i giovani attaccanti sicuramente quello migliore. Spiccioli di A all’Atalanta e alla Sampdoria, ritagli alla Juve Stabia nello scorso campionato, ora il decollo. In area di rigore è un tormento, più o meno come il suo taglio di capelli.

SILIGARDI (Livorno) - Per la serie “scusate il ritardo”. Quando uscì dal settore giovanile dell’Inter tutti a dire che avrebbe sfondato… Ci ha messo un po’. Adesso, con quel signor piede sinistro che si ritrova, a sfondarsi sono soprattutto le reti avversarie. Mentre il presidente Spinelli gongola in tribuna.