Razzismo, il Milan non ci sta: isolare chi infesta gli stadi

Calcio
I giocatori della Pro Patria parlano con i loro tifosi dopo gli insulti razzisti nei confronti dei giocatori di colore del Milan
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"Busto Arsizio - si legge in una nota sul sito rossonero - è una cittadina civile. Ma i buu razzisti piccoli piccoli di oggi non potevano rimanere impuniti. Il calcio italiano isoli definitivamente le presenze piccole piccole che infestano i nostri stadi"

Una giornata "rovinata da quelli che giustamente il patron bustocco definisce 'quattro fessi"': il sito del Milan dedica una specie di editoriale a quanto accaduto sul campo della Pro Patria a Busto Arsizio dove è stata sospesa l'amichevole con il Milan a causa dei cori razzisti che un gruppo di ultras ha indirizzato ai giocatori di colore della squadra di Allegri. E dal sito parte la richiesta di isolare le 'presenze piccole piccole che infestano' gli stadi italiani.

"Busto Arsizio - si legge nella nota sul sito rossonero - è una cittadina operosa e civile. Su questo non ci piove e non si transige. Il Milan ci tornerà: volentieri e a testa alta. Ma i buu razzisti piccoli piccoli di oggi non potevano rimanere impuniti. A condannarli la vergogna che si deve saper provare quando, a causa di pochi, si sottrae a molti un sereno pomeriggio di sport".

Nella nota, il Milan sottolinea come la maggior parte dei tifosi della Pro Patria si sia dissociata dall'episodio razzista che ha reso impossibile la prosecuzione della partita. "A un certo punto - si legge ancora - tutto il Milan ha detto basta. Chi ha lo stesso colore del cuore di Boateng, Muntari e Niang non ne ha potuto più e a ha deciso che era ora di dare una lezione a quei quattro sprovveduti. Erano in piedi con la loro ignoranza, ma era come se fossero rasoterra. 'Facciamone tesoro di questa esperienza', ha detto giustamente Mister Allegri. 'Torneremo', ha promesso a tutta Busto capitan Ambrosini". "E così sia, ma - esorta il Milan - il calcio italiano isoli definitivamente le presenze piccole piccole che infestano i nostri stadi".