Pro Patria, denunciato un tifoso per i cori razzisti

Calcio
"Grazie a tutti per il supporto e la comprensione... significano molto!!!". Così un Boateng sorridente su Twitter dopo l'episodio di razzismo a Busto (Foto da Twitter)
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E' stato denunciato un primo tifoso che ha ammesso di aver partecipato ai cori: finora è stato l'unico interrogato. Identificate altre cinque persone. Intanto, il Boa ringrazia per il supporto. E il pm di Busto aprirà un procedimento

Un tifoso della Pro Patria, che ha partecipato ai cori razzisti nei confronti dei giocatori di colore del Milan, è stato denunciato dalla polizia per violazione della legge Mancino contro l'istigazione all'odio razziale. Si tratta di un giovane di 20 anni, residente a Busto Arsizio, che non farebbe parte di gruppi di tifoseria organizzata. Il giovane, che ha ammesso di aver partecipato ai cori, finora è stato l'unico interrogato dalla polizia dopo l'episodio. Sono in corso le indagini e gli accertamenti, anche attraverso le analisi dei filmati delle
telecamere di videosorveglianza. I cori sarebbero partiti da un gruppo composto da una decina di tifosi, che potrebbero essere sentiti dalle forze dell'ordine nelle prossime ore.

Nuovi sviluppi -
Altri cinque tifosi che avrebbero partecipato a cori razzisti contro giocatori di colore del Milan nel corso dell'amichevole con la Pro Patria sono stati identificati dagli investigatori grazie ai filmati e alle dichiarazioni del tifoso già denunciato e, probabilmente, saranno interrogati nelle prossime ore. Si tratta di giovani di circa 20 anni che frequentavano abitualmente lo stadio e che non farebbero parte di gruppi politici di estrema destra.

L'apertura di un procedimento - Il pm di Busto Arsizio (Varese), Mirko Monti aprirà un procedimento sui cori razzisti che hanno causato la sospensione dell'amichevole Pro Patria-Milan. L'ipotesi di reato sarà quella di violazione della legge Mancino che punisce l'istigazione all'odio razziale. Il Comune di Busto Arsizio e la società calcistica della Pro Patria si costituiranno parte civile nel caso di un processo nei confronti dei tifosi autori dei cori razzisti durante la partita amichevole con il Milan. Lo ha spiegato il sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli, al termine di un incontro in Comune al quale hanno partecipato il presidente della pro Patria Vavassori, i rappresentanti del Pro Patria Club e il gruppo operativo sicurezza della Questura di Varese.

Il ringraziamento del Boa - "Grazie a tutti per il supporto e la comprensione... significano molto!!!". Sorride Boateng nella foto pubblicata sul suo profilo di Twitter con il messaggio di ringraziamento per chi lo ha sostenuto dopo il gesto di calciare il pallone in tribuna e smettere di giocare contro la Pro Patria per i cori razzisti urlati da alcuni tifosi locali.

E il dispiacere dei tifosi veri - "Quello avvenuto ieri è stato un episodio inqualificabile e spero che i quattro deficienti autori dei cori vengano individuati e puniti come meritano" ha spiegato Danilo Castiglioni, uno dei dirigenti del Pro Patria Club, il principale club di tifosi della squadra di Busto Arsizio, che era allo stadio per assistere alla partita amichevole con il Milan. In attesa di un incontro con la società e con il sindaco di Busto Arsizio, Gigi Farioli, che dovrebbe tenersi oggi, i tifosi si interrogano sull'episodio di razzismo sugli spalti che ha portato alla decisione del Milan di abbandonare il campo. Un episodio che ha fatto discutere nella città, che ha tra i suoi simboli la Pro Patria, una della prime squadre di calcio fondate in Italia. "Gli autori dei cori non fanno parte del tifo organizzato della Pro Patria, non penso siano persone che frequentano abitualmente lo stadio - ha proseguito Castiglioni -. Il Milan ha fatto un gesto eclatante per dare un segnale forte ma penso che l'arbitro avrebbe potuto gestire meglio la situazione". Opinioni condivise anche da Giovanni Pellegatta, tifoso del Pro Patria club. "E' un gesto da condannare - ha sottolineato - gli autori dei cori non fanno parte dei gruppi di tifosi abituali, ma con il loro gesto hanno messo in cattiva luce tutta la città".