Razzismo, sarà un dirigente di Ps a decidere lo stop

Calcio
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La procedura decisa dall'Osservatorio: l'arbitro provvede a investire, tramite il quarto uomo, il responsabile ordine pubblico. Il giudice di Busto ha intanto convalidato l'obbligo di firma per 5 anni ai 6 tifosi della Pro Patria

In presenza di segnali di razzismo, l'arbitro provvede ad investire, tramite il quarto uomo, il Dirigente del servizio di ordine pubblico, "unico responsabile della decisione di sospendere la gara". Questa la procedura per lo stop alle gare in caso di episodi di razzismo decisa oggi
dall'Osservatorio sulle manifestazioni sportive.

Il gip convalida l'obbligo di firma - Il gip di Busto Arsizio Nicoletta Guerrero ha intanto convalidato l'obbligo di firma per 5 anni ai 6 tifosi del Pro Patria che hanno partecipato ai cori razzisti che hanno poi portato alla sospensione della partita amichevole Pro Patria-Milan. I tifosi sono anche stati raggiunti dal provvedimento di Daspo (l'interdizione dagli impianti sportivi) per una durata analoga.

E il legale impugna l'ordinanza - Ha fermamente intenzione di impugnare il provvedimento del gip di Busto Arsizio l'avvocato Luca Abbiati, legale di due dei cinque tifosi della Pro Patria indagati per i cori razzisti che hanno comportato la sospensione dell'amichevole Pro Patria-Milan. Abbiati, che difende l'ex assessore allo Sport del Comune di Corbetta, Riccardo Grittini, e un altro tifoso, è in attesa di leggere le motivazioni dell'ordinanza del gip, ma ritiene sin da subito di poter contestare la valutazione di pericolosità sociale del suoi assistiti, l'urgenza del provvedimento stesso, ma anche la sua "congruità" rispetto all'episodio dal momento che, tra le altre cose, impone l'obbligo di firma per cinque anni ai due tifosi che sono incensurati.