Razzismo, il giudice: non si può punire la solidarietà a Boa

Calcio
milan_razzismo_pro_patria_boateng

Archiviata la posizione del Milan che si ritirò dal match con la Pro Patria. "Gli essenziali valori dello sport e la civile convivenza escludono che possa acquisire rilevanza disciplinare un gesto di solidarietà verso un uomo vittima di beceri insulti"

Una squadra non può abbandonare il campo se non su indicazione dell'arbitro, ma "gli essenziali valori dello sport e la civile convivenza escludono che possa acquisire rilevanza disciplinare un gesto di solidarietà verso un uomo vittima di beceri insulti esclusivamente per il colore della sua pelle".

Così il giudice di Serie A, Tosel, archivia la posizione del Milan sul caso di Busto Arsizio, spiegandone i motivi nel dispositivo di archiviazione relativo ai cori razzisti che hanno spinto Boateng e il Milan ad abbandonare il campo nell'amichevole con la Pro Patria, giocata il 3 gennaio scorso. Il giudice della Lega Pro aveva invece sanzionato la Pro Patria con un turno a porte chiuse.

"L'A.C. Milan desidera manifestare il proprio apprezzamento per la decisione resa dal Giudice Sportivo in relazione ai gravi fatti verificatisi in occasione della gara amichevole Pro Patria- Milan. Il provvedimento di archiviazione, giunto attraverso il superamento del profilo strettamente formale della norma disciplinare, rivela infatti una visione moderna e illuminata del diritto, a tutela dei lavori primari di ogni ordinamento civile": è quanto si legge in un comunicato del club rossonero.