Razzismo, il Casale lascia il campo? E' sconfitta a tavolino
CalcioIl giudice della Lega Pro ha inflitto la sconfitta per 3-0, un punto di penalizzazione e 500 euro di multa al Casale per abbandono del campo nella gara con la Pro Patria dopo aver detto all'arbitro che il giocatore Ribeiro aveva subìto insulti razzisti
Contrariamente a quanto deciso di recente nel caso di Boateng, il giudice della Lega Pro ha inflitto la sconfitta per 3-0, un punto di penalizzazione e 500 euro di multa al Casale per abbandono del campo nella gara con la Pro Patria, dopo aver detto all'arbitro che il giocatore Fabiano Ribeiro aveva subito frasi razziste. Per il giudice la motivazione del Casale non trova conferma. Squalificato anche per un turno lo stesso Ribeiro.
Il Giudice ha rilevato che "al 38' del 1° tempo di gara, a gioco fermo, in attesa della battuta di un calcio d'angolo, il calciatore della società Pro Patria Paganini Luca strattonava un avversario incorrendo nell'ammonizione da parte dell'arbitro; mentre quest'ultimo procedeva all'esecuzione del provvedimento disciplinare il calciatore numero 11 della società Casale, precedentemente strattonato dal Paganini, colpiva quest'ultimo con una manata al volto, in reazione; a seguito di tale episodio l'arbitro procedeva all'espulsione del calciatore Ribeiro Fabiano della società Casale; tale ultimo provvedimento scatenava la reazione del medesimo calciatore e dei suoi compagni di squadra, che lamentavano un comportamento di discriminazione razziale da parte del calciatore Paganini per il tenore delle frasi rivolte da quest'ultimo al calciatore Ribeiro".
Nel suo rapporto l'arbitro precisa di non aver avuto percezione di tale asserito comportamento da parte del Paganini; che nella circostanza entravano sul terreno di gioco l'allenatore del Casale Latartara Francesco ed il dirigente della società Casale, Bonafè Cristian, il quale assumeva comportamento polemico ed aggressivo nei confronti dei calciatori della Pro Patria e dello stesso direttore di gara, accusato di non aver assunto provvedimenti disciplinari; gli stessi venivano allontanati dall'arbitro; una volta riportata la calma, il capitano del Casale comunicava verbalmente (e successivamente con dichiarazione scritta) la volontà della squadra del Casale di non proseguire la gara per solidarietà con il compagno asseritamente oggetto di comportamento di discriminazione razziale, con conseguente abbandono del terreno di gioco. L'arbitro pertanto dichiarava sospesa definitivamente la gara al 45' minuto del 1° tempo. Il Giudice, ancora, osserva che "dagli atti ufficiali non è riconducibile alcun elemento che confermi la motivazione addotta della società Casale e per la decisione assunta di ritiro dal terreno di gioco".
Il Giudice ha rilevato che "al 38' del 1° tempo di gara, a gioco fermo, in attesa della battuta di un calcio d'angolo, il calciatore della società Pro Patria Paganini Luca strattonava un avversario incorrendo nell'ammonizione da parte dell'arbitro; mentre quest'ultimo procedeva all'esecuzione del provvedimento disciplinare il calciatore numero 11 della società Casale, precedentemente strattonato dal Paganini, colpiva quest'ultimo con una manata al volto, in reazione; a seguito di tale episodio l'arbitro procedeva all'espulsione del calciatore Ribeiro Fabiano della società Casale; tale ultimo provvedimento scatenava la reazione del medesimo calciatore e dei suoi compagni di squadra, che lamentavano un comportamento di discriminazione razziale da parte del calciatore Paganini per il tenore delle frasi rivolte da quest'ultimo al calciatore Ribeiro".
Nel suo rapporto l'arbitro precisa di non aver avuto percezione di tale asserito comportamento da parte del Paganini; che nella circostanza entravano sul terreno di gioco l'allenatore del Casale Latartara Francesco ed il dirigente della società Casale, Bonafè Cristian, il quale assumeva comportamento polemico ed aggressivo nei confronti dei calciatori della Pro Patria e dello stesso direttore di gara, accusato di non aver assunto provvedimenti disciplinari; gli stessi venivano allontanati dall'arbitro; una volta riportata la calma, il capitano del Casale comunicava verbalmente (e successivamente con dichiarazione scritta) la volontà della squadra del Casale di non proseguire la gara per solidarietà con il compagno asseritamente oggetto di comportamento di discriminazione razziale, con conseguente abbandono del terreno di gioco. L'arbitro pertanto dichiarava sospesa definitivamente la gara al 45' minuto del 1° tempo. Il Giudice, ancora, osserva che "dagli atti ufficiali non è riconducibile alcun elemento che confermi la motivazione addotta della società Casale e per la decisione assunta di ritiro dal terreno di gioco".