Allegri: "Milan migliorato, il terzo posto è possibile"

Calcio
Il Milan di Allegri punta in alto

Galvanizzato dal buon momento dei suoi, l'allenatore rossonero esce allo scoperto e dichiara di puntare alla zona Champions: "Ci sono ancora tanti punti in palio, bisogna avere continuità di risultati"

Allegri guarda in alto e rilanciato dagli ultimi risultati del suo Milan adesso punta a un piazzamento-Champions, difficile ma non impossibile.
"Il nostro obiettivo è la Champions League perché i punti a disposizione sono ancora tanti" - dice l'allenatore del Milan ai microfoni di Sky Sport 24. "Bisogna avere continuità di risultati, ma non sarà facile perché fare punti in trasferta nel girone di ritorno, tra squadre che si vogliono salvare e altre che mirano all'Europa e che in campo mettono maggiore attenzione, sarà più difficile".

Periodo d'oro -
In tredici giornate i rossoneri hanno fatto 27 punti, un cammino da scudetto. "Siamo migliori di quello che eravamo a inizio campionato, ma è normale che sia così - spiega Allegri -. A fine febbraio avremo la prima partita di Champions con il Barcellona e ci sarà anche il derby, dobbiamo cercare di fare punti per rimanere a contatto con chi ci sta davanti. La Roma è dietro di noi di un punto, ma è una squadra di grande qualità tecnica, bisogna fare molto bene per rimanere in alto".

I giovani: svolta epocale - Tra i più positivi, nell'ultimo periodo, l'attaccante Niang. "E' un ragazzo giovane, molto intraprendente, ma ha solo 18 anni e bisogna andarci piano. E' una prima punta? Sta facendo molto bene l'esterno, al momento credo che sia questa la sua posizione, in futuro magari cambierà".
E a proposito di futuro, Allegri si sofferma sul "nuovo" Milan voluto dalla proprietà. "La società ha scelto una strada completamente diversa, abbiamo iniziato un lavoro con giovani di qualità e cercheremo di portare avanti questa idea, giusta, che il presidente ha avuto. E' la strada che ha indicato a inizio stagione e noi la seguiremo".
Non è stato facile, anche e soprattutto per Allegri. "Le difficoltà me le aspettavo, forse qualcuna in meno, ma credo che ci volesse un po' di tempo per tutto l'ambiente per metabolizzare questa svolta epocale. Era importante farlo in fretta, se ci abbiamo messo 8-9 partite vuol dire che questo era il tempo necessario. Magari ho commesso e abbiamo commesso errori all'inizio, ma non era semplice perché c'era diffidenza verso tutti i ragazzi. La squadra merita quello che sta facendo adesso, ma non bisogna fermarsi, bisogna continuare a lavorare e a migliorare la classifica, ma anche pensare a costruire base più solide per l'anno prossimo".

Messi è lontano - E intanto si avvicina la doppia sfida di Champions League con il Barcellona di Messi. "Non ci penso, manca ancora un mese, quando mancherà una settimana cercheremo di preparare nel migliore dei modi questo confronto, tra l'altro negli ultimi tempi abbiamo giocato 6-7 volte contro il Barça, quindi un po' lo conosciamo".