Milan, il giorno di Balotelli: cronistoria di un amore

Calcio
Mario Balotelli durante il suo primo allenamento con Il Milan
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Contro l'Udinese l'esordio di SuperMario (ore 20.45). Con i rossoneri tutto è nato da una battuta del giocatore quando era all'Inter. Tra smentite e sorrisi, il sentimento è cresciuto: tapiri, visite allo stadio, cori e... calzini. Fino all'attesa firma

di Matteo Veronese

Balotelli e il Milan oggi sposi. Finalmente. Storia di un'amore nato chissà quando e reso pubblico per la prima volta 4 anni fa, quando ancora SuperMario vestiva la casacca nerazzurra dell'Inter, squadra che l'ha allevato in Primavera e lanciato con effetti devastanti – in molti sensi - in Serie A.

"Tifo Milan, non lo sapevi?" - Tutto ha inizio a fine 2009, Fondazione Don Gnocchi a Milano. Mario partecipa a un corso di formazione professionale per ragazzi affetti da disabilità motoria, cognitiva e relazionale. Quando ecco che uno dei ragazzi, milanista affascinato da Balotelli, butta là: “Balo, ma tu che squadra tifi?”. Ed ecco la sorpresa: “Milan. Perché, non lo sapevi?”. Da lì in poi, è tutto un susseguirsi di neanche tanto velati ammiccamenti alla maglia dei cugini.

Il tapiro e la maglia
– La maglia, appunto. Pochi mesi dopo Mario viene escluso da Mourinho in una partita chiave dell'avventura in Champions dell'Inter, quella contro il Chelsea. Un inviato di Striscia la Notizia, telegiornale satirico di Canale5, consegna a Balotelli un Tapiro d'oro e, a "telecamere spente" fa indossare all'allora diciannovenne la maglia del Milan. Putiferio. Mino Raiola, procuratore di SuperMario, si dice deluso dal livello raggiunto dalla trasmissione. Tant'è, un altro tassello è stato posto.

A San Siro per tifare... - Nel frattempo SuperMario si fa rivedere a San Siro in compagnia di qualche “cugino” durante il match di Coppa Italia fra Milan e Novara, e di nuovo durante un match di Champions League, contro il Manchester United. Gioca per l'Inter ma tifa Milan. E i tifosi iniziano a spazientirsi.

Il coro milanista – L'Inter vince la Champions League. Balotelli e il suo numero 45, come gli anni d'attesa dei nerazzurri per tornare sul tetto d'Europa, sono uno dei simboli del trionfo. Mourinho lascia Milano e approda al Real Madrid, ma anche Mario vuole cambiare aria. Vola a Manchester, sponda City, da Roberto Mancini. A inizio stagione un fastidio al menisco lo costringe a uno stop e ad un intervento presso la clinica San Matteo di Pavia: un messaggio di auguri di Galliani accende la miccia, un coro del Milan cantato da Mario dalla finestra dove è ricoverato la fa detonare. Il giorno dopo, una volta dimesso, Balotelli ritratterà (“tengo all'Inter”), ma ormai chi gli crede più?

Calzini rossoneriIl resto è storia recente, recentissima. A raccontare un altro retroscena, nei giorni scorsi, è stato Marco Materazzi, compagno di Balotelli ai tempi del Triplete: "Mario veniva ad Appiano con i calzini rossoneri, e io glieli tagliavo". Un po' per gioco, un po' per provocazione, un po' per fede, tanto per essere sempre il "solito" Balotelli. Che da pochi minuti è ufficialmente un giocatore del Milan, la sua squadra del cuore. Le condizioni per esultare, finalmente, dopo un gol, ora ci sono proprio tutte.