Cassano, parole da leader: "L'Inter non è morta, vedrete"

Calcio

"Stiamo facendo poco bene, dobbiamo venirne a capo con  grande personalità e dare qualcosa in più tutti, soprattutto quelli più bravi". FantAntonio, parlando a Sky, prova a scuotere l'Inter reduce dalla  brutta sconfitta sul campo del Siena

Una vittoria appena in sette partite di campionato e aggancio del Milan al quarto posto. Ma niente è perduto. L'Inter sta vivendo forse il peggior momento della stagione ma Antonio Cassano suona la carica. "Tutti stanno facendo passare che l'Inter è morta, ma l'Inter è a tre punti dalla Champions League, è ai sedicesimi di Europa League, dobbiamo giocare il ritorno di una semifinale di Coppa Italia con la quale possiamo ancora raggiungere la finale – le sue parole a Sky Sport - Gli altri ci hanno raggiunto? Significa che avevano fatto molto male all'inizio, ma questo non passava, mentre passa che l'Inter fa male. Però va bene, io accetto questo, mi piace questa situazione".

Dall'altro lato, però, non si può nascondere che questo "è un periodo che stiamo giocando poco bene, questa è la realtà dei fatti. Adesso abbiamo inserito due-tre giocatori di grande qualità che ci possono dare una mano, ma ieri abbiamo giocato male, il Siena ha meritato di vincere. E' un periodo che stiamo facendo poco bene, dobbiamo venirne a capo con grande personalità e dare qualcosa in più tutti, soprattutto quelli più bravi. Come si riparte? La ricetta non la so. E' vero che gioco da 15 anni ma la ricetta non ce l'ho. Penso che gente di personalità, in questo momento qui, debba dare quel qualcosa in più e che gli altri debbano andarci dietro. Tutto qua".

Per Cassano il problema non è l'attacco sebbene "io era tre mesi che non facevo gol, Diego si è fatto male. Rodrigo poverino ha giocato da solo tantissime partite perchè andando io più dietro gioca spesso da solo e si fa sempre in quattro. Però non penso che sia solo un problema dell'attacco oppure quando prendi gol della difesa. E' un problema di equilibrio e dobbiamo cercare di venirne a capo trovando le soluzioni. L'allenatore, sono convinto, lo sa meglio di noi che soluzioni dobbiamo trovare".