Roma-Juve, sfida d'attacco: la parola passa alle difese
CalcioLa gara dell'Olimpico vedrà scontrarsi i due pacchetti avanzati più produttivi del campionato. Dall'altra ci sarà il confronto tra la miglior retroguardia e la seconda peggiore difesa dopo il Pescara
di Gianluca Maggiacomo
La seconda difesa più ballerina del campionato contro quella più difficile da bucare. Roma-Juventus sarà una partita in cui tanto dirà il modo di comportarsi delle retroguardie. La differenza tra la squadra di Aurelio Andreazzoli e quella di Antonio Conte è netta. I giallorossi sono la squadra che ha subito più gol dopo il Pescara. Dall’altra parte, i bianconeri hanno nella retroguardia uno dei loro punti di forza. E poi ci sono gli attacchi. Anche qui i numeri non sono banali. Roma è Juventus in questo caso si equivalgono: 50 gol a testa. Nessuno in serie A ha fatto meglio di loro.
UNA DIFESA BALLERINA – Zdenek Zenam da quasi due settimane non è più l’allenatore della Roma, ma la sua eredità è ben visibile nei numeri. Con il boemo si attacca tanto, si produce una gran mole di gioco, ma si lascia sempre sguarnita la difesa. E allora, ecco spiegato perché i giallorossi hanno subito 45 reti, solo quattro in meno del Pescara (49). A ciò, vanno poi aggiunti gli “infortuni” di Stekelenburg e Gioicoechea: non sempre i portieri giallorossi sono stati all’altezza della situazione. Il cambio in panchina, con l’arrivo di Andreazzoli, pare non abbia inciso molto. La squadra non ha ancora metabolizzato il momentaccio e alla prima uscita, a Genova contro la Samp, ha incassato tre reti. Cambiare perché nulla cambi?
MURO JUVE – Ben diversi i dati sulla difesa juventina. Con la linea a quattro o con quella a tre, il risultato non cambia: i bianconeri concedono poco e subiscono ancor meno. In 25 gare di campionato, appena 16 gol al passivo: è la miglior difesa del campionato. Merito sicuramente del terzetto Barzagli-Bonucci-Chiellini (all’Olimpico quest’ultimo non ci sarà per infortunio), ma una gran mano la danno anche i centrocampisti, bravi a far da tappo, e gli esterni. E poi, se qualcosa dovesse sfuggire, in porta c’è sempre Gianluigi Buffon: una garanzia, malgrado l’età che avanza.
TRAZIONI ANTERIORI – In attacco Roma e Juventus sono fatte della stessa pasta. Insieme hanno totalizzato 100 reti, equamente divise. Simile anche la distribuzione dei gol. In squadra nessuna delle due ha il Cavani della situazione, ma ci sono tanti giocatori che vanno in rete. Sono due cooperative del gol. Tra i giallorossi Erik Lamela viaggia a doppia cifra con le sue 11 marcature. Le stesse di Daniel Pablo Osvaldo. Dietro di loro c’è Francesco Totti con 8 centri. Staccati Mattia Destro, con quattro reti, e Alessandro Florenzi: tre. Nella Juve nessun giocatore è arrivato ancora alla soglia dei 10 gol in campionato. Il capocannoniere è Fabio Quagliarella con sette reti. Poco più sotto c’è il resto degli attaccanti di Antonio Conte: Sebastian Giovinco, Alessandro Matri e Mirko Vucinic. Tutti e tre con sei gol. Grande supporto in fase realizzativa lo danno anche i centrocampisti, come successo nella passata stagione. Arturo Vidal e Andrea Pirlo sono a quota cinque gol. Claudio Marchisio è a quattro, come Paul Pogba.
La seconda difesa più ballerina del campionato contro quella più difficile da bucare. Roma-Juventus sarà una partita in cui tanto dirà il modo di comportarsi delle retroguardie. La differenza tra la squadra di Aurelio Andreazzoli e quella di Antonio Conte è netta. I giallorossi sono la squadra che ha subito più gol dopo il Pescara. Dall’altra parte, i bianconeri hanno nella retroguardia uno dei loro punti di forza. E poi ci sono gli attacchi. Anche qui i numeri non sono banali. Roma è Juventus in questo caso si equivalgono: 50 gol a testa. Nessuno in serie A ha fatto meglio di loro.
UNA DIFESA BALLERINA – Zdenek Zenam da quasi due settimane non è più l’allenatore della Roma, ma la sua eredità è ben visibile nei numeri. Con il boemo si attacca tanto, si produce una gran mole di gioco, ma si lascia sempre sguarnita la difesa. E allora, ecco spiegato perché i giallorossi hanno subito 45 reti, solo quattro in meno del Pescara (49). A ciò, vanno poi aggiunti gli “infortuni” di Stekelenburg e Gioicoechea: non sempre i portieri giallorossi sono stati all’altezza della situazione. Il cambio in panchina, con l’arrivo di Andreazzoli, pare non abbia inciso molto. La squadra non ha ancora metabolizzato il momentaccio e alla prima uscita, a Genova contro la Samp, ha incassato tre reti. Cambiare perché nulla cambi?
MURO JUVE – Ben diversi i dati sulla difesa juventina. Con la linea a quattro o con quella a tre, il risultato non cambia: i bianconeri concedono poco e subiscono ancor meno. In 25 gare di campionato, appena 16 gol al passivo: è la miglior difesa del campionato. Merito sicuramente del terzetto Barzagli-Bonucci-Chiellini (all’Olimpico quest’ultimo non ci sarà per infortunio), ma una gran mano la danno anche i centrocampisti, bravi a far da tappo, e gli esterni. E poi, se qualcosa dovesse sfuggire, in porta c’è sempre Gianluigi Buffon: una garanzia, malgrado l’età che avanza.
TRAZIONI ANTERIORI – In attacco Roma e Juventus sono fatte della stessa pasta. Insieme hanno totalizzato 100 reti, equamente divise. Simile anche la distribuzione dei gol. In squadra nessuna delle due ha il Cavani della situazione, ma ci sono tanti giocatori che vanno in rete. Sono due cooperative del gol. Tra i giallorossi Erik Lamela viaggia a doppia cifra con le sue 11 marcature. Le stesse di Daniel Pablo Osvaldo. Dietro di loro c’è Francesco Totti con 8 centri. Staccati Mattia Destro, con quattro reti, e Alessandro Florenzi: tre. Nella Juve nessun giocatore è arrivato ancora alla soglia dei 10 gol in campionato. Il capocannoniere è Fabio Quagliarella con sette reti. Poco più sotto c’è il resto degli attaccanti di Antonio Conte: Sebastian Giovinco, Alessandro Matri e Mirko Vucinic. Tutti e tre con sei gol. Grande supporto in fase realizzativa lo danno anche i centrocampisti, come successo nella passata stagione. Arturo Vidal e Andrea Pirlo sono a quota cinque gol. Claudio Marchisio è a quattro, come Paul Pogba.