Fiorentina-Inter, il posticipo è una sfida tra "Ic Men"

Calcio
Quattro dei protagonisti della sfida del Franchi tra Fiorentina e Inter
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Jovetic, Savic, Ljajic e Tomovic da una parte, Handanovic, Kuzmanovic e Kovacic dall'altra: la partita del Franchi mette di fronte alcuni dei migliori talenti dell'Est Europa presenti nel nostro campionato. E un pezzo di "Derby Eterno"...

Ci sono il para-rigori, il piccolo Kakà, il Drago, lo JoJo. E, come in tutte le storie che si rispettino, l'ex di turno. Il vento del'est soffia forte su Fiorentina-Inter, sfida che deve rilanciare i viola o confermare i progressi dei nerazzurri. Tra i protagonisti ci sono giocatori dalle qualità e dalle storie interessanti, accomunati dal patronimico tipico dei paesi dell'est Europa, gli "Ic Men".

Sfida a distanza – Lo scontro più acceso sarà quello tra Stevan Jovetic e Samir Handanovic. Il talento montenegrino, che ha segnato un solo gol nelle ultime sei partite, si troverà di fronte il gigante sloveno specialista nel neutralizzare i calci di rigore: 6 nella stagione 2010-2011 (record per la serie A) e 5 in quella successiva. Un avversario tosto per chi cerca un gol per far svoltare la stagione.

Rivalità antica – Nei minuti finali di Inter-Chievo si è rivisto in campo Dejan Stankovic. Il serbo nato a Belgrado, prima di approdare in Serie A ha giocato per 7 stagioni, giovanili incluse, nella Stella Rossa, storico club della città d'origine e protagonista del Derby Eterno conto il Partizan. Al Franchi Stankovic non ci sarà, ma tra i convocati di Montella figurano Jovetic, Ljajic e Savic. I tre viola hanno indossato in tempi diversi la maglia degli attuali campioni di Serbia, mentre nella Stella Rossa ha giocato anche Nenad Tomovic, oggi a Firenze.

La legge dell'ex – Torna a Firenze da ex, dopo 4 stagioni allo Stoccarda, Zdravko Kuzmanovic. Ai tempi della Fiorentina si inventò, con Montolivo, le punizioni in tedesco. "Spiel!", "Giocala": Kuz ordinava, il Monto – mamma tedesca – eseguiva, e le difese venivano beffate. Domenica dovrà inventarsi qualcosa di nuovo perché il contro-spionaggio viola, stavolta, potrebbe smascherarlo.

Sotto il segno di Kakà – "Il nuovo..." segue nome di un fenomeno. Tante volte si è sentita questa frase, e spesso il peso del paragone ha schiacciato "il nuovo". A Kakà viene paragonato Adem Ljajic, in patria, per il tocco di palla, i movimenti sul campo e la facilità nel saltare l'uomo. Nell'Inter c'è Mateo Kovacic: nel giorno della presentazione una traduzione errata aveva fatto circolare l'accostamento all'ex rossonero, subito smentito. Lui preferisce "ispirarsi a se stesso".

(M.V.)