Cavani vs coop Juve: le vie del segnare sono infinite

Calcio
Cavani o i cooperanti del gol bianconeri, chi vincerà la sfida?
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Napoli-Juventus di venerdì sarà anche l'occasione per lo scontro di due opposte filosofie offensive: da una parte il letale bomber capocannoniere del torneo, dall'altra tante... formichine del gol. Chi l'ha spuntata in passato?

di Lorenzo Longhi

Quando le vie del segnare sono infinite, capita di imbattersi in una sfida che vedrà di fronte filosofie d'attacco opposte, nella modalità e nei protagonisti. Il bomber implacabile contro i cooperanti del gol: Napoli-Juventus di venerdì sarà anche questo, uno contro l'altro il capocannoniere del campionato Edinson Cavani, 18 reti sinora, e l'attacco migliore della A (al netto dei tre gol assegnati alla Roma dal giudice sportivo per la partita mai giocata a Cagliari), il cui miglior marcatore ha però segnato meno della metà di Cavani. E se all'uruguagio si aggiunge Hamsik, siamo a 27 reti, contro i 26 segnati dalle sei punte bianconere (Quagliarella e Giovinco 7, Matri e Vucinic 6, con Anelka e Bendtner a secco). Se è vero che alla Juventus il peso delle reti dei centrocampisti e dei difensori è rilevante, la domanda resta la stessa: meglio avere in rosa un grande bomber o dividersi la gloria? Vediamo cosa raccontano gli ultimi 15 campionati.

Uno per tutti - Dal 1998 ad oggi, solo in tre occasioni il capocannoniere del torneo è appartenuto alla squadra campione d'Italia: è accaduto nel 2009 dell'Inter (Ibrahimovic), nel 2004 quando Shevchenko trascinò al titolo il Milan e nel 2002, quando fu la Juventus ad avere in rosa Trezeguet, il miglior marcatore del torneo con Hubner. Tuttavia è meglio allargare il discorso anche alle squadre vincenti che sono state fortemente dipendenti dalle realizzazioni di un bomber, sebbene non capocannoniere. E' il caso dell'Inter 2009-10 (Milito fu argento fra i bomber con 22 reti), della Juventus 2005-06 (Trezeguet, 23 gol, dietro al fiorentino Toni con 31), della Roma 2000-01 con le 20 reti di Batistuta e il Milan 1999 con i 19 centri di Bierhoff.

La coop sei tu - La Juventus attuale assomiglia a sé stessa un anno fa. Capocannoniere fu Ibrahimovic, secondo con il Milan, e per trovare il primo bianconero in classifica cannonieri bisogna risalire al sedicesimo posto, con Matri a 10, seguito da Vucinic e Marchisio a 9. Nel 2011, ma con numeri migliori, fu la filosofia del Milan di Allegri, che divise equamente le reti (14 a testa) fra Pato, Robinho e Ibrahimovic, ottavi fra i cannonieri del torneo. Paradigmatica la Lazio di Eriksson, che nel 2000 vinse nonostante il suo miglior bomber fosse Salas con sole 12 reti (seguito dalle 8 di Veron e le 7 di Simone Inzaghi). Un caso limite ci porta un anno più indietro rispetto ai tre lustri presi in considerazione, e si tratta del 1996-97, quando la Juventus vinse il titolo non piazzando alcun giocatore in doppia cifra: Del Piero, Padovano e Vieri però segnarono tutti 8 reti. Tre uomini, un bomber...

Coppie gol -  Nello storico degli ultimi 15 anni di A c'è poi una terza via, legatissima al 4-4-2 (e pertanto sostanzialmente aliena a Napoli e Juve oggi), ed è quella delle coppie-gol, letali insieme ma lontane nei singoli dal podio marcatori. Nell'Inter 2008 di Mancini, Ibrahimovic e Cruz arrivarono a quota 30 (17+13), nel 2007 Ibra e Crespo a 29 (15+14), nel 2005 la Juventus di Capello arrivò a 30 grazie a Ibrahimovic e Del Piero (16+14). Accadde anche con Lippi bianconero, nel 1998: 38 reti con Del Piero e Inzaghi (20+18).

Intanto in B... - Per quanto si tratti di un campionato non paragonabile, la Serie B 2012-13 sembra seguire l'esempio Juve. Il Sassuolo capolista, infatti, ha il miglior attacco del torneo, nessun uomo fra i primi dieci marcatori ma tante... formichine del gol. Opposto il caso della scorsa stagione: vinse il Pescara di Zeman, con tanto di capocannoniere, Immobile. Curiosamente, napoletano di nascita e mezzo bianconero di cartellino.