Fisco, Maradona: voglio giustizia. E giocare con Cavani...
Calcio"Non ho ammazzato nessuno", chiarisce l'ex Pibe de Oro. Sul suo amore per la città: "Ho pianto sentendo i cori". E sulla sfida del Napoli con la Juve: "Non devono aver paura di vincere". "Messi? Io resto il migliore"
La conferenza stampa di Diego Armando Maradona dedicata ai suoi problemi con il fisco italiano per una cartella da circa 40 milioni di euro è iniziata alle ore 12 (pochi minuti prima delle ore 18, Maradona ha quindi lasciato Napoli a bordo del suo suv, accompagnato dall'avvocato Angelo Pisani). Dopo la conferenza stampa, il Pibe ha mangiato una pizza nella suite del suo albergo con Pisani e altri amici.
Dopo un'introduzione dei suoi avvocati, nella conferenza di questa mattina, l'ecx fuoriclasse argentino ha spiegato di essere venuto in Italia per "chiedere giustizia". Ecco i passaggi principali del suo intervento.
"Chiedo giustizia" - "Non ho ammazzato nessuno, vengo a chiedere giustizia. Dicono che molte volte la giustizia non esiste - ha detto Maradona - voglio credere che per me la giustizia esista. Io sono una vittima. Ho dato il consenso alla gente che firmava i contratti, ma io non c'ero in quella stanza. Mi stavo allenando e non capisco perchè la giustizia italiana mi venga a chiedere 40 milioni di euro".
Su De Laurentiis e De Magistris - "Sono venuto a chiarire i miei problemi con il fisco, non per incontrare De Laurentiis o il sindaco di Napoli" - ha aggiunto Maradona - "Da De Laurentiis non ho ricevuto mai un invito per vedere una partita del Napoli. Il sindaco mi pare che abbia tanti problemi da risolvere, piuttosto che parlare con Maradona".
Lacrime e commozione - "Ho pianto quando ho sentito i tifosi che cantavano dicendo che io rappresento questa città". Maradona ha raccontato di essersi addormentato "piangendo" ieri sera. "Mi sono commosso molto".
"Parlare con Napolitano? Se vorrà" - "Se voglio parlare dei miei problemi con Napolitano? Ne vorrei parlare con tutti quanti, ma non posso forzare nessuno a parlare della mia faccenda. Se il Presidente vorrà, gli spiegherò tutto quanto, ma non posso chiederglielo io". Poi scherza anche sulla politica italiana: "Però non so chi è il vostro presidente (del Consiglio, ndr). E' Grillo, Berlusconi?".
Su Napoli-Juve: - "Chiedo ai giocatori del Napoli di non avere paura di vincere". Così l'ex Pibe de Oro sulla sfida Napoli-Juventus. "Non crediate che la Juve sia più forte del Napoli, è solo più pratica - ha aggiunto Maradona - perchè arriva una volta in porta e fa gol. Ma sappiamo che la Juve fuori casa ha gia perso con la Roma, non è la Juve di Torino. Per questo chiedo ai giocatori di non avere paura di vincere, per me il campionato è ancora aperto".
Sul Napoli e la panchina - "Mi piacerebbe giocare con Cavani, gli darei tanti assist come facevo con Careca. Ora però va lasciato tranquillo: deve pensare a battere la Juventus venerdì. Hamsik? E' un giocatore fantastico. Ma deve segnare più gol per arrivare a un top club". E sulla panchina del Napoli dice: "Non ci penso, mancherei di rispetto a Mazzarri. Certo, ho sentito che Roma o Inter vogliono prendere Mazzarri. Magari, quando andrà via...", ha aggiunto alzando la mano e avanzando, scherzosamente, la sua candidatura per la panchina del Napoli.
Da Messi a Insigne - Campioni tascabili, già affermati come Messi o sulla buona strada per diventarlo, come Insigne. In tanti rivedono nei due piccoli attaccanti qualcosa di Maradona, e allora ecco il giudizio del Pibe de Oro: "Messi è un fenomeno. Ma io credo di essere ancora il migliore". Tanto che, quando gli viene chiesto quale sarebbe oggi la valutazione sul mercato del Maradona-giocatore, risponde: "Impossibile dirlo, come per Messi e Cristiano Ronaldo".
Il futuro, invece, è tutto del campioncino del Napoli, Insigne, che "può diventare un grande giocatore, ma aspettiamo prima di definirlo un fuoriclasse".
Finta e dribbling... tra i tifosi - Al termine della conferenza, alle 13.28, Maradona è uscito dalla sala Masaniello da un ingresso defilato, dribblando le centinaia di tifosi che avevano bloccato il traffico di Corso Umberto nella speranza di poterlo vedere da vicino, scattare una foto o avere un suo autografo.
L’incontro con Giordano - Un abbraccio con l'ex compagno di squadra Bruno Giordano, incontrato per caso all'aeroporto di Fiumicino prima della partenza questa sera per Dubai e, per souvenir, una scatola di mozzarelle di bufala. Diego Armando Maradona, lascia così l'Italia dopo il suo breve soggiorno che lo ha visto tornare a Napoli. Giunto intorno alle 19 al Leonardo da Vinci e accompagnato dal suo legale Angelo Pisani, il "pibe de oro", un piumino nero con cappuccio, una felpa grigia, un paio di pantaloni anch'essi neri con scarpe da ginnastica dello stesso colore, appena e' sceso dall'auto che si è fermata di fronte ad una delle porte di ingresso del terminal 3, ha trovato ad accoglierlo l'ex centravanti di Lazio e Napoli, Bruno Giordano.
Dopo un'introduzione dei suoi avvocati, nella conferenza di questa mattina, l'ecx fuoriclasse argentino ha spiegato di essere venuto in Italia per "chiedere giustizia". Ecco i passaggi principali del suo intervento.
"Chiedo giustizia" - "Non ho ammazzato nessuno, vengo a chiedere giustizia. Dicono che molte volte la giustizia non esiste - ha detto Maradona - voglio credere che per me la giustizia esista. Io sono una vittima. Ho dato il consenso alla gente che firmava i contratti, ma io non c'ero in quella stanza. Mi stavo allenando e non capisco perchè la giustizia italiana mi venga a chiedere 40 milioni di euro".
Su De Laurentiis e De Magistris - "Sono venuto a chiarire i miei problemi con il fisco, non per incontrare De Laurentiis o il sindaco di Napoli" - ha aggiunto Maradona - "Da De Laurentiis non ho ricevuto mai un invito per vedere una partita del Napoli. Il sindaco mi pare che abbia tanti problemi da risolvere, piuttosto che parlare con Maradona".
Lacrime e commozione - "Ho pianto quando ho sentito i tifosi che cantavano dicendo che io rappresento questa città". Maradona ha raccontato di essersi addormentato "piangendo" ieri sera. "Mi sono commosso molto".
"Parlare con Napolitano? Se vorrà" - "Se voglio parlare dei miei problemi con Napolitano? Ne vorrei parlare con tutti quanti, ma non posso forzare nessuno a parlare della mia faccenda. Se il Presidente vorrà, gli spiegherò tutto quanto, ma non posso chiederglielo io". Poi scherza anche sulla politica italiana: "Però non so chi è il vostro presidente (del Consiglio, ndr). E' Grillo, Berlusconi?".
Su Napoli-Juve: - "Chiedo ai giocatori del Napoli di non avere paura di vincere". Così l'ex Pibe de Oro sulla sfida Napoli-Juventus. "Non crediate che la Juve sia più forte del Napoli, è solo più pratica - ha aggiunto Maradona - perchè arriva una volta in porta e fa gol. Ma sappiamo che la Juve fuori casa ha gia perso con la Roma, non è la Juve di Torino. Per questo chiedo ai giocatori di non avere paura di vincere, per me il campionato è ancora aperto".
Sul Napoli e la panchina - "Mi piacerebbe giocare con Cavani, gli darei tanti assist come facevo con Careca. Ora però va lasciato tranquillo: deve pensare a battere la Juventus venerdì. Hamsik? E' un giocatore fantastico. Ma deve segnare più gol per arrivare a un top club". E sulla panchina del Napoli dice: "Non ci penso, mancherei di rispetto a Mazzarri. Certo, ho sentito che Roma o Inter vogliono prendere Mazzarri. Magari, quando andrà via...", ha aggiunto alzando la mano e avanzando, scherzosamente, la sua candidatura per la panchina del Napoli.
Da Messi a Insigne - Campioni tascabili, già affermati come Messi o sulla buona strada per diventarlo, come Insigne. In tanti rivedono nei due piccoli attaccanti qualcosa di Maradona, e allora ecco il giudizio del Pibe de Oro: "Messi è un fenomeno. Ma io credo di essere ancora il migliore". Tanto che, quando gli viene chiesto quale sarebbe oggi la valutazione sul mercato del Maradona-giocatore, risponde: "Impossibile dirlo, come per Messi e Cristiano Ronaldo".
Il futuro, invece, è tutto del campioncino del Napoli, Insigne, che "può diventare un grande giocatore, ma aspettiamo prima di definirlo un fuoriclasse".
Finta e dribbling... tra i tifosi - Al termine della conferenza, alle 13.28, Maradona è uscito dalla sala Masaniello da un ingresso defilato, dribblando le centinaia di tifosi che avevano bloccato il traffico di Corso Umberto nella speranza di poterlo vedere da vicino, scattare una foto o avere un suo autografo.
L’incontro con Giordano - Un abbraccio con l'ex compagno di squadra Bruno Giordano, incontrato per caso all'aeroporto di Fiumicino prima della partenza questa sera per Dubai e, per souvenir, una scatola di mozzarelle di bufala. Diego Armando Maradona, lascia così l'Italia dopo il suo breve soggiorno che lo ha visto tornare a Napoli. Giunto intorno alle 19 al Leonardo da Vinci e accompagnato dal suo legale Angelo Pisani, il "pibe de oro", un piumino nero con cappuccio, una felpa grigia, un paio di pantaloni anch'essi neri con scarpe da ginnastica dello stesso colore, appena e' sceso dall'auto che si è fermata di fronte ad una delle porte di ingresso del terminal 3, ha trovato ad accoglierlo l'ex centravanti di Lazio e Napoli, Bruno Giordano.