Cagliari, le polemiche (e le accuse) non finiscono mai

Calcio
"Una decisione contro la mia volontà" aveva dichiarato Cellino, uscito dal carcere il 2 marzo per essere portato nella comunità religiosa di Villamassargia (Foto Getty)
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Dallo stadio Is Arenas alla comunità Terra Manna: si parla ancora di inagibilità, questa volta lo fanno i legali di Cellino. "L'edificio in cui si trova ai domiciliari forzati risulta privo di abitabilità, di acqua calda, di riscaldamento e di cucina"

Altro che stadio Is Arenas inagibile. Da Quartu a Villamassargia, la situazione non cambia. Lo segnalano gli avvocati del presidente del Cagliari Massimo Cellino, ai domicilari forzati dopo l'arresto del 14 febbraio, nell'ambito dell'inchiesta giudiziaria sulla nuova struttura riservata alla squadra di Pulga. La denuncia arriva via Facebook, sulla pagina ufficiale della società sarda: "L'edificio risulta inagibile e privo di abitabilità: è ancora in costruzione, è privo di acqua calda, di riscaldamento, di cucina, è abitato solo dal presidente e dal custode, e dista circa 50 chilometri da Cagliari, dettaglio che complica i rapporti con i legali. Inoltre, è stato vietato ai parenti (moglie compresa) di fare visita al presidente: secondo il giudice Cellino può avere contatti solo con i residenti nella struttura, ovvero il custode". Chiara la conclusione, per quanto paradossale: "Il regime di arresti domiciliari è più afflittivo di quello della detenzione in carcere".