"Non ho mai pensato che i giocatori mi avessero mollato"

Calcio
Questione di orgoglio, quello che ha mostrato Andrea Stramaccioni alla vigilia del match con la Samp (Getty)

Andrea Stramaccioni, alla vigilia del match con la Samp, tira fuori tutto il suo orgoglio: "Mi sono sempre sentito in discussione. La fiducia e il sostegno del presidente sono fondamentali, ma il segnale più importante è arrivato dai calciatori"

"Non ho mai pensato che i giocatori mi avessero mollato". La vittoria contro il Tottenham e la rimonta sfiorata in Europa League regalano nuove certezze a Andrea Stramaccioni e all'Inter. I nerazzurri, eliminati nonostante il successo per 4-1 contro i londinesi, tornano a concentrarsi sul campionato: domani bisogna fare risultato sul campo della Sampdoria  per continuare a inseguire il terzo posto. "La stanchezza è l'aspetto che mi preoccupa di più, giochiamo la quinta partita in 2 settimane molto intense. Abbiamo utilizzato quasi sempre lo stesso blocco di calciatori, giovedì abbiamo giocato 120 minuti e negli ultimi 2 giorni abbiamo cercato di recuperare le forze. Non abbiamo tante alternative e la squadra sarà molto simile a quella di giovedì", dice il tecnico alla vigilia della sfida.

Se le gambe sono appesantite, il morale è comunque alto: "La testa incide sulle gambe molto più di quanto si pensi". La prova di giovedì ha fornito indicazioni incoraggianti sulle condizioni della squadra e ha consolidato la panchina del tecnico. "La fiducia e il sostegno del presidente sono fondamentali, ma il segnale più importante è arrivato dai calciatori", dice Stramaccioni evidenziando il legame con la squadra. "Io mi sono sempre sentito in discussione, so che sono arrivato su questa panchina attraverso un percorso atipico. Sono un'eccezione nel sistema e per me la pressione è quadruplicata: posso solo dare il 101%", aggiunge.

"Credo che l'Inter, quando non ha avuto molti  problemi" di infortuni "si è espressa a livelli elevati. Ci è mancata la continuità, questo è stato il nostro difetto. Io non sono un gestore, il mio Dna è nel lavoro sul campo. Se il presidente mi  manda via stasera o se mi tiene fino al 2015, sono comunque sicuro di  aver dato sempre il massimo", prosegue.
"Giovedì abbiamo fatto un passo avanti, ora mancano 10 partite di campionato e potremmo concentrarci al 100% su questo mini-torneo. Questo è l'unico lato positivo dell'eliminazione dall'Europ  League", dice archiviando il discorso europeo. "Non dobbiamo guardare il calendario, perchè dobbiamo pensare a fare punti prima noi. La gara di domani è delicata, sulla nostra pelle abbiamo pagato le sfide post-Europa League e giovedì abbiamo speso il doppio".

A Genova, l'Inter spera di ritrovare il Cassano ammirato contro il Tottenham. "Cassano, come Palacio, ha fatto il massimo. In questo periodo ha speso moltissime energie, penso che la gara di Genova sarà speciale per lui. Ha scritto pagine importanti per la Sampdoria", dice soffermandosi sul reparto offensivo. In difesa torna a disposizione Samuel, che "rappresenta una risorsa in più". La gara con la Sampdoria sarà l'occasione per osservare da vicino Icardi, il baby bomber blucerchiato che viene accostato all'Inter: "Ha qualità fisiche e fiuto del gol, è difficile trovare queste qualità in un giocatore così giovane".