Moratti al veleno: "La buona fede? No, non ci credo"
CalcioIl presidente dell'Inter torna sugli episodi che hanno segnato la gara con l'Atalanta: "Non ci danno un rigore da 20 o 21 partite, mi sembra strano". Abete: "Sbagliano anche i giocatori della Nazionale". Nicchi: "Se non si fida, lasci il calcio"
"Con un rigore inesistente che ti viene dato contro e la buona fede di tutti, ma io non ci credo. Se non credo alla buona fede? No". E' stato questo il duro sfogo di Massimo Moratti dopo la sconfitta dell'Inter contro l'Atalanta. "Commento solo il rigore, un rigore di questo genere cambia veramente una partita, mette la squadra in condizione di sentirsi non considerata - le dure parole del presidente nerazzurro - io credo che siano 20 o 21 le gare in cui non ci danno un rigore, credo che sia impossibile non aver avuto occasioni da rigore in 21 partite".
Abete: Sbagliano anche i giocatori - "Moratti non crede alla buona fede? Dovrebbe crederci tranquillamente anche lui" ha detto il presidente della Figc, Giancarlo Abete che replica. "L'errore dell'arbitro c'è e ci può essere, come quello di calciatori della nazionale. Come l'errore di fronte alla porta di un calciatore di qualità", la conclusione, riferita a Ranocchia.
Nicchi: Se non si fida, lasci - Anche il presidente dell'Aia, Marcello Nicchi, la pensa alla stessa maniera: "Gli arbitri sono atleti, che sbagliano come tutti. Una cosa è certa al 110%: la loro assoluta buona fede. Chi non ha fiducia nelle componenti federali non può fare calcio", ha replicato al presidente dell'Inter.
In merito a un possibile deferimento di Massimo Moratti a seguito delle ultime esternazioni, Abete non si è però sbilanciato: "Questa è una valutazione che sarà fatta da chi di competenza, però dobbiamo distinguere il giudizio dalla qualità delle persone e il clima. Le posizioni possono essere più o meno condivisibili e possono essere oggetto di sanzione o meno, l'importante è che al di là delle amarezze legittime, ci sia la convinzione che non c'è alcun motivo di non avere il massimo rispetto per tutte le squadre". Abete ha evidenziato che l'Inter ha "vissuto una situazione negativa collegata a un rigore assegnato che non doveva essere concesso sul risultato di 3-1, chiaramente c'è amarezza perché il rigore (a favore, ndr) manca da tante giornate, però al di la di questo non esiste nessuna altra logica".
Abete: Sbagliano anche i giocatori - "Moratti non crede alla buona fede? Dovrebbe crederci tranquillamente anche lui" ha detto il presidente della Figc, Giancarlo Abete che replica. "L'errore dell'arbitro c'è e ci può essere, come quello di calciatori della nazionale. Come l'errore di fronte alla porta di un calciatore di qualità", la conclusione, riferita a Ranocchia.
Nicchi: Se non si fida, lasci - Anche il presidente dell'Aia, Marcello Nicchi, la pensa alla stessa maniera: "Gli arbitri sono atleti, che sbagliano come tutti. Una cosa è certa al 110%: la loro assoluta buona fede. Chi non ha fiducia nelle componenti federali non può fare calcio", ha replicato al presidente dell'Inter.
In merito a un possibile deferimento di Massimo Moratti a seguito delle ultime esternazioni, Abete non si è però sbilanciato: "Questa è una valutazione che sarà fatta da chi di competenza, però dobbiamo distinguere il giudizio dalla qualità delle persone e il clima. Le posizioni possono essere più o meno condivisibili e possono essere oggetto di sanzione o meno, l'importante è che al di là delle amarezze legittime, ci sia la convinzione che non c'è alcun motivo di non avere il massimo rispetto per tutte le squadre". Abete ha evidenziato che l'Inter ha "vissuto una situazione negativa collegata a un rigore assegnato che non doveva essere concesso sul risultato di 3-1, chiaramente c'è amarezza perché il rigore (a favore, ndr) manca da tante giornate, però al di la di questo non esiste nessuna altra logica".