C'è Lazio-Juve. All'Olimpico una sfida per veri numeri 1
CalcioAlle 20.45 il posticipo che chiude la 32.a giornata di Serie A. Partita che è anche il confronto tra portieri, Marchetti e Buffon. Storia di un allievo e di un maestro iniziata nel 2010
di Valerio Spina
L'investitura ufficiale gliel'ha data il numero 1 dei numeri 1. Nell'ultimo incrocio. Quando l'allievo sembrava che ormai avesse superato anche il maestro. E in effetti Marchetti a scuola da Buffon ha cominciato ad andarci nel 2010. Ai Mondiali in Sudafrica, da vice del titolare della Nazionale.
La ribalta però è arrivata soltanto due stagioni dopo. Da protagonista assoluto con la Lazio, dopo l'anno in naftalina di Cagliari. Una gavetta cominciata dalla provincia ed esplosa a grande livello. Per Buffon invece la precarietà è durata poco. Titolare in prima squadra in Serie A praticamente già da ragazzino ad appena 18 anni.
Uno dei migliori portieri della storia del calcio italiano. Per spessore umano oltre che tecnico. Ma se l'umore dello juventino non è quello dei giorni più belli e il suo rendimento è insolitamente in calo per il laziale non c'è mai stata stagione migliore. Tanto da guadagnarsi la riconvocazione di Prandelli e i riflettori di mezza Europa puntati addosso.Il primo 35 anni, l'altro 30, stasera – nell'insolito monday night dell'Olimpico - si ritroveranno ancora contro. A un centinaio di metri l'uno dall'altro. L'ennesima occasione per capire se l'allievo ha davvero superato il maestro.
L'investitura ufficiale gliel'ha data il numero 1 dei numeri 1. Nell'ultimo incrocio. Quando l'allievo sembrava che ormai avesse superato anche il maestro. E in effetti Marchetti a scuola da Buffon ha cominciato ad andarci nel 2010. Ai Mondiali in Sudafrica, da vice del titolare della Nazionale.
La ribalta però è arrivata soltanto due stagioni dopo. Da protagonista assoluto con la Lazio, dopo l'anno in naftalina di Cagliari. Una gavetta cominciata dalla provincia ed esplosa a grande livello. Per Buffon invece la precarietà è durata poco. Titolare in prima squadra in Serie A praticamente già da ragazzino ad appena 18 anni.
Uno dei migliori portieri della storia del calcio italiano. Per spessore umano oltre che tecnico. Ma se l'umore dello juventino non è quello dei giorni più belli e il suo rendimento è insolitamente in calo per il laziale non c'è mai stata stagione migliore. Tanto da guadagnarsi la riconvocazione di Prandelli e i riflettori di mezza Europa puntati addosso.Il primo 35 anni, l'altro 30, stasera – nell'insolito monday night dell'Olimpico - si ritroveranno ancora contro. A un centinaio di metri l'uno dall'altro. L'ennesima occasione per capire se l'allievo ha davvero superato il maestro.
