L'Inter riparte da Rocchi: 1-0 al Parma, Europa più vicina
CalcioDopo tre sconfitte consecutive, i nerazzurri superano la squadra di Donadoni grazie a una rete nella ripresa del "vice-Milito". Scavalcate in classifica Lazio, Udinese e Roma: adesso l'Inter è quinta in classifica
INTER-PARMA 1-0
81' Rocchi
Guarda la cronaca del match
LE PAGELLE
La ricerca dell’Europa perduta riparte da Rocchi. Con un gol del vice-Milito (a gennaio fu comprato per quello), i nerazzurri tornano a sperare in un pass valido per l’Europa League, scavalcando in classifica Udinese, Lazio e Roma, e volando al quinto posto.
Un successo nato con una gara paziente, di attesa. Stramaccioni, che non è Mourinho ma neanche “così scarso”, capisce che con tutti i problemi che ha già è inutile andarsene a cercare di nuovi e opta per un 4-4-2 ordinato (talvolta bollato anche come “provinciale”, ma non ditelo a Strama), con Alvarez-Rocchi in attacco, classica mediana complementare (Kuzmanovic ci mette i muscoli, Kovacic la testa) e gran corsa sulle fasce (Schelotto e Pereira).
Alla big vestita sobriamente risponde invece un Parma che si presenta a San Siro abbigliato da grande, con il tridente di chi non ha paura di giocarsela e anzi, pensa pure di imporre il proprio gioco, per ritrovare punti e ambizioni che si erano smarriti nelle ultime giornate, dopo un girone d’andata strepitoso.
A sorpresa, a partire meglio di tutti è Jonathan, che non è Maicon (e mai lo diventerà) ma nemmeno quel simpatico pasticcione che impazza su Youtube con compilation dei disastri fin qui combinati in nerazzurro. Si propone, copre bene la fascia, recupera anche qualche pallone. Ancora sulle montagne russe Kovacic: verticalizzazioni intelligenti (è l’unico a provarle e a potersele permettere) e ancora qualche pisolino di troppo, inevitabile dazio da pagare alla giovane età. Guizzi e personalità, però, non si discutono.
Al 17’ Schelotto si divora l'1-0: sugli sviluppi di un calcio di punizione può calciare in porta a botta sicura dal limite dell’area piccola ma centra in pieno Mirante con una conclusione centrale. Poco dopo, Handanovic è costretto a un minuto buono di straordinari: al 28’ Sansone brucia Ranocchia sul breve e poi scarica il destro trovando pronto il portiere nerazzurro, che dopo pochi secondi è costretto a volare come Superman per deviare alla sua destra la conclusione da fuori area di Parolo. Sul corner ci prova Benalouane (altra risposta di Handanovic) e infine è Valdes, con un destro a giro alla Del Piero a centrare la traversa nei pressi dell’incrocio dei pali: e qui Handanovic può soltanto guardare.
Placatasi la tempesta di tiri, l’Inter torna a ragionare, ma di gol non se ne parla. Né da una parte né dall’altra, dato che Belfodil come esterno d’attacco è un pesce fuor d’acqua, giustamente sostituito dopo l'intervallo da Biabiany, più adatto a sfrecciare alla destra di Amauri (a sinistra c’è Sansone, vivace).
Nella ripresa, dopo qualche botta e risposta (al 18’ Rocchi con una bella girata sfiora il palo, al 25’ gli risponde Sansone che si inserisce sfruttando il lavoro sporco di Amauri e conclude di poco fuori), Biabiany si mangia il vantaggio stregato da Handanovic e allora tocca a Rocchi piazzare il colpo vincente. Kovacic apre per Jonathan che mette la palla in mezzo, destro dell'ex-laziale e gol che avvicina l’Inter all’Europa. E, di conseguenza, Stramaccioni all’Inter.
81' Rocchi
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La ricerca dell’Europa perduta riparte da Rocchi. Con un gol del vice-Milito (a gennaio fu comprato per quello), i nerazzurri tornano a sperare in un pass valido per l’Europa League, scavalcando in classifica Udinese, Lazio e Roma, e volando al quinto posto.
Un successo nato con una gara paziente, di attesa. Stramaccioni, che non è Mourinho ma neanche “così scarso”, capisce che con tutti i problemi che ha già è inutile andarsene a cercare di nuovi e opta per un 4-4-2 ordinato (talvolta bollato anche come “provinciale”, ma non ditelo a Strama), con Alvarez-Rocchi in attacco, classica mediana complementare (Kuzmanovic ci mette i muscoli, Kovacic la testa) e gran corsa sulle fasce (Schelotto e Pereira).
Alla big vestita sobriamente risponde invece un Parma che si presenta a San Siro abbigliato da grande, con il tridente di chi non ha paura di giocarsela e anzi, pensa pure di imporre il proprio gioco, per ritrovare punti e ambizioni che si erano smarriti nelle ultime giornate, dopo un girone d’andata strepitoso.
A sorpresa, a partire meglio di tutti è Jonathan, che non è Maicon (e mai lo diventerà) ma nemmeno quel simpatico pasticcione che impazza su Youtube con compilation dei disastri fin qui combinati in nerazzurro. Si propone, copre bene la fascia, recupera anche qualche pallone. Ancora sulle montagne russe Kovacic: verticalizzazioni intelligenti (è l’unico a provarle e a potersele permettere) e ancora qualche pisolino di troppo, inevitabile dazio da pagare alla giovane età. Guizzi e personalità, però, non si discutono.
Al 17’ Schelotto si divora l'1-0: sugli sviluppi di un calcio di punizione può calciare in porta a botta sicura dal limite dell’area piccola ma centra in pieno Mirante con una conclusione centrale. Poco dopo, Handanovic è costretto a un minuto buono di straordinari: al 28’ Sansone brucia Ranocchia sul breve e poi scarica il destro trovando pronto il portiere nerazzurro, che dopo pochi secondi è costretto a volare come Superman per deviare alla sua destra la conclusione da fuori area di Parolo. Sul corner ci prova Benalouane (altra risposta di Handanovic) e infine è Valdes, con un destro a giro alla Del Piero a centrare la traversa nei pressi dell’incrocio dei pali: e qui Handanovic può soltanto guardare.
Placatasi la tempesta di tiri, l’Inter torna a ragionare, ma di gol non se ne parla. Né da una parte né dall’altra, dato che Belfodil come esterno d’attacco è un pesce fuor d’acqua, giustamente sostituito dopo l'intervallo da Biabiany, più adatto a sfrecciare alla destra di Amauri (a sinistra c’è Sansone, vivace).
Nella ripresa, dopo qualche botta e risposta (al 18’ Rocchi con una bella girata sfiora il palo, al 25’ gli risponde Sansone che si inserisce sfruttando il lavoro sporco di Amauri e conclude di poco fuori), Biabiany si mangia il vantaggio stregato da Handanovic e allora tocca a Rocchi piazzare il colpo vincente. Kovacic apre per Jonathan che mette la palla in mezzo, destro dell'ex-laziale e gol che avvicina l’Inter all’Europa. E, di conseguenza, Stramaccioni all’Inter.