Ventura: gabbia su Pirlo? Conte, emozione da primo derby

Calcio
Ventura contro Conte: il derby della tattica

Il tecnico del Torino studia come limitare il regista avversario sfruttando la freschezza di Meggiorini. Sul fronte bianconero, Conte, alla sua prima stracittadina da allenatore, teme la velocità di Barreto e prova gli schemi difensivi

Come trasformare in partita 'normale' un derby. E' l'ultima sfida di Antonio Conte, che aggiunge alla sfida di domenica una curiosità personale: è la sua prima stracittadina da allenatore, perchè all'andata il tecnico era squalificato.
'Normale' non significa sottovalutare il Torino, che Conte stima molto come squadra. Però una squadra come la Juventus, che ha affrontato avversari tecnicamente superiori quest'anno, deve, secondo il tecnico, sapersi isolare dal contesto ambientale e vivere la gara soltanto in chiave tecnica, tattica e agonistica. E' questo il succo del discorso che l'allenatore bianconero ha rivolto alla squadra per preparare psicologicamente la partita.

Stadio pieno, ma bianconero - Un aiutino glielo danno, involontariamente, i tifosi granata, che non si sono precipitati in biglietteria per fare incetta di biglietti, al punto che ne risultavano ancora duemila a disposizione. Andranno ai tifosi juventini, posizionati, non senza qualche preoccupazione degli addetti alla sicurezza, nel settore centrale di fronte alla tribuna, divisi dai granata - assicurano in Prefettura - da un nutrito cordone di agenti.
L'interesse assai tiepido dei fan granata è spiegabile con il timore che i cugini possano, teoricamente, festeggiare lo scudetto proprio nel derby.
Intanto Conte pensa solo al campo e nel suo allenamento a porte chiuse di oggi, ha provato anche gli schemi difensivi, perché teme la velocità di Barreto e Meggiorini nelle ripartenze e la possibile marcatura a uomo di Pirlo.

La carica di Cairo - "Dimentichiamo l'emozione legata a questa gara speciale e giochiamo come sappiamo fare, cioè con gli automatismi imparati quest'anno". Il presidente granata Urbano Cairo lancia questo messaggio al Toro, il cui obiettivo principale resta la salvezza. Certo, sarebbe il massimo conquistarla battendo la Juventus, ma sembra di capire dai discorsi in generale che si creda più all'applicazione tattica che non all'effetto suggestivo della Maratona. La parola 'cuore', spesso abusata in casa granata, in questa settimana di vigilia è stata usata pochissimo.

La tattica di Ventura - Dunque, in campo che Toro sarà? L'unico a saperlo è Gian Piero Ventura, che ha provato la squadra anti-Juve oggi a porte rigorosamente chiuse. Mai come in questa circostanza la precauzione voluta dal tecnico ha un senso preciso: sembra infatti in arrivo qualche novità tattica. Ventura teme che il centrocampo juventino, già forte e ulteriormente potenziato con il Marchisio in più, a supporto di Vucinic unica punta, abbia il sopravvento. E quindi medita di annullare in parte questo handicap cercando di limitare il faro del gioco bianconero, Pirlo. Potrebbe quindi valere il sacrificio di una punta, Meggiorini, atleticamente pimpante, per fare marcare a uomo il regista bianconero. L'attacco sarebbe affidato a una specie di tridente anomalo, due ali come Cerci e Santana e una punta centrale veloce come Barreto. Inoltre, la difesa potrebbe venire rafforzata con Ogbonna terzino al posto di Masiello e l'inserimento al centro di Rodriguez. In tal caso Bianchi, al suo ultimo derby, sarebbe l'escluso, almeno dall'inizio. In alternativa, il 4-3-3, con un mediano in più a sostegno di Gazzi-Basha, l'esterno Birsa, a limitare le scorribande di Lichtsteiner.