Calciopoli, la Procura Generale ricorre in Cassazione
Calcio
Presentata a Napoli la richiesta contro le assoluzioni degli arbitri Pieri, Rocchi, Dondarini e per la mancata contestazione dell'aggravante di associazione a delinquere nei confronti di Giraudo, riconosciuta invece a Moggi
La Procura Generale di Napoli vuole riaprire Calciopoli, finita in appello il 5 dicembre scorso in una sostanziale assoluzione del sistema calcio. Lo fa col ricorso in Cassazione del sostituto Pg Carmine Esposito contro le assoluzioni dei tre arbitri Paolo Dondarini, Tiziano Pieri e Gianluca Rocchi e dell'ex presidente dell'Aia Tullio Lanese e per la mancata contestazione dell'aggravante di promozione di associazione per delinquere ad Antonio Giraudo, ex dirigente Juventus, riconosciuta invece a Luciano Moggi.
Lo ha confermato all'ANSA l'avvocato Bruno Catalanotti di Bologna che, nella qualità di difensore del Brescia Calcio, e dunque di parte offesa, aveva chiesto alla Procura Generale napoletana, che ha accolto, di fare ricorso contro le assoluzioni di Dondarini, Pieri e Lanese, avvenute in appello con rito abbreviato, e anche quella di Rocchi, che invece era stato assolto pure in primo grado.
"Vorrei sottolineare l'importanza del ricorso per Cassazione della Procura Generale di Napoli - ha detto Catalanotti - poiché frustra il tentativo di far passare in giudicato le sentenze di assoluzione degli arbitri Pieri, Dondarini e Rocchi e del loro presidente Lanese. Che dovranno accontentarsi di una prescrizione, i cui termini stanno per scadere, del tutto compatibile con la mia tesi che l'assenza del segmento tecnico fu un'idea bizzarra del presidente della Caf Cesare Ruperto (agevolmente superabile, peraltro, con il ricorso alla prova logica) e che proprio gli arbitri furono nel nostro caso il ventre molle della organizzazione criminosa".
Lo ha confermato all'ANSA l'avvocato Bruno Catalanotti di Bologna che, nella qualità di difensore del Brescia Calcio, e dunque di parte offesa, aveva chiesto alla Procura Generale napoletana, che ha accolto, di fare ricorso contro le assoluzioni di Dondarini, Pieri e Lanese, avvenute in appello con rito abbreviato, e anche quella di Rocchi, che invece era stato assolto pure in primo grado.
"Vorrei sottolineare l'importanza del ricorso per Cassazione della Procura Generale di Napoli - ha detto Catalanotti - poiché frustra il tentativo di far passare in giudicato le sentenze di assoluzione degli arbitri Pieri, Dondarini e Rocchi e del loro presidente Lanese. Che dovranno accontentarsi di una prescrizione, i cui termini stanno per scadere, del tutto compatibile con la mia tesi che l'assenza del segmento tecnico fu un'idea bizzarra del presidente della Caf Cesare Ruperto (agevolmente superabile, peraltro, con il ricorso alla prova logica) e che proprio gli arbitri furono nel nostro caso il ventre molle della organizzazione criminosa".