Buffon è sicuro: "Conte resta, ci metto la mano sul fuoco"
CalcioIl portiere della Juventus si è detto certo della permanenza dell'allenatore sulla panchina bianconera: "Ne sono sicuro". Sullo scudetto: "Eravamo condannati a vincere". Sul mercato: "I nomi che si fanno ci aiuterebbero a migliorare la squadra"
Antonio Conte resta alla Juve. Dopo Beppe Marotta, che si è detto pronto a "mettere una mano sul fuoco" sulla permanenza del tecnico, anche il portiere non ha dubbi: "La frase di Marotta è talmente eloquente e forte - dice a margine di un incontro con i giovani dell'Arsenale della Pace di Torino - che avrà delle certezze. Sono le stesse - sottolinea - che proviamo tutti noi". Nessuna paura, dunque, di poterlo perdere? "No - risponde sicuro ai giornalisti - sono molto fiducioso".
Il sapore dello scudetto - "Questo scudetto non ha avuto il sapore forte di quello dell'anno scorso, che è stato lo scudetto della sorpresa. La scorsa stagione abbiamo fatto una impresa titanica partendo da posizioni svantaggiose, senza i favori del pronostico". "Quest'anno - ha aggiunto il portiere bianconero - è stato diverso, ma il sapore non è minore. Il fatto che fossimo la squadra da battere è stata una dolce condanna che ci ha accompagnato da luglio fino ad adesso. Riuscire a vincere sapendo che tutti aspettano un tuo errore per metterti davanti alle tue responsabilità è complicato. Proprio perché è stato assaporato domenica dopo domenica, è stata una gioia dolce e quindi più duratura".
Il mercato - "Sul mercato società e tecnico hanno le idee chiare, hanno le stesse vedute per cui aspettiamo". "Ibrahimovic, Higuain, Suarez? Quando vedi certi nomi sui giornali difficilmente arrivano, quindi aspettiamo - ha aggiunto Buffon -. Sono tutti grandi campioni, tutti giocatori che alla fine potrebbero e farebbero ulteriormente migliorare questa squadra".
Il consiglio ai giovani - "Credete molto nella perseveranza e non sprecate la vita". E' il consiglio che Gigi Buffon ha dato ai ragazzi dell'Università del Dialogo del Sermig di Torino. Davanti a trecento persone, in maggioranza giovani, provenienti da ogni parte del mondo, il portiere della Juventus ha raccontato la sua esperienza di vita e di calciatore. A Mohamed, egiziano, secondo portiere della squadra dell'Arsenale della Pace, che gli ha chiesto un consiglio per diventare titolare, Buffon ha suggerito: "Io credo molto nella perseveranza. Se uno sportivo si comporta bene, l'occasione nella vita arriva sempre, poi dovrai essere bravo tu a sfruttarla al meglio. In caso contrario sarai importante e apprezzato per altre doti nel gruppo. Una squadra raggiunge grandi risultati anche perché in panchina ragazzi con grandi valori morali".
I pericoli del successo - Il numero uno della Juve ha parlato anche del rapporto tra i giovani e il successo: "Il successo è ubriacante, lo è stato anche per me a diciotto anni perché ti stravolge la vita da un giorno all'altro. Pure io ho commesso qualche errore facendomi prendere dall'euforia; sono contento di averlo commesso a quell'età, perché credo sia giusto recepire qualcosa dagli errori, sono state esperienze preziose".
Il sapore dello scudetto - "Questo scudetto non ha avuto il sapore forte di quello dell'anno scorso, che è stato lo scudetto della sorpresa. La scorsa stagione abbiamo fatto una impresa titanica partendo da posizioni svantaggiose, senza i favori del pronostico". "Quest'anno - ha aggiunto il portiere bianconero - è stato diverso, ma il sapore non è minore. Il fatto che fossimo la squadra da battere è stata una dolce condanna che ci ha accompagnato da luglio fino ad adesso. Riuscire a vincere sapendo che tutti aspettano un tuo errore per metterti davanti alle tue responsabilità è complicato. Proprio perché è stato assaporato domenica dopo domenica, è stata una gioia dolce e quindi più duratura".
Il mercato - "Sul mercato società e tecnico hanno le idee chiare, hanno le stesse vedute per cui aspettiamo". "Ibrahimovic, Higuain, Suarez? Quando vedi certi nomi sui giornali difficilmente arrivano, quindi aspettiamo - ha aggiunto Buffon -. Sono tutti grandi campioni, tutti giocatori che alla fine potrebbero e farebbero ulteriormente migliorare questa squadra".
Il consiglio ai giovani - "Credete molto nella perseveranza e non sprecate la vita". E' il consiglio che Gigi Buffon ha dato ai ragazzi dell'Università del Dialogo del Sermig di Torino. Davanti a trecento persone, in maggioranza giovani, provenienti da ogni parte del mondo, il portiere della Juventus ha raccontato la sua esperienza di vita e di calciatore. A Mohamed, egiziano, secondo portiere della squadra dell'Arsenale della Pace, che gli ha chiesto un consiglio per diventare titolare, Buffon ha suggerito: "Io credo molto nella perseveranza. Se uno sportivo si comporta bene, l'occasione nella vita arriva sempre, poi dovrai essere bravo tu a sfruttarla al meglio. In caso contrario sarai importante e apprezzato per altre doti nel gruppo. Una squadra raggiunge grandi risultati anche perché in panchina ragazzi con grandi valori morali".
I pericoli del successo - Il numero uno della Juve ha parlato anche del rapporto tra i giovani e il successo: "Il successo è ubriacante, lo è stato anche per me a diciotto anni perché ti stravolge la vita da un giorno all'altro. Pure io ho commesso qualche errore facendomi prendere dall'euforia; sono contento di averlo commesso a quell'età, perché credo sia giusto recepire qualcosa dagli errori, sono state esperienze preziose".