Balo-razzismo, la Roma prende le distanze: "Non sono tifosi"

Calcio
I tifosi della Roma, la loro curva resterà chiusa per una giornata dopo la squalifica per cori razzisti (Getty)
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Con una nota il club condanna l'atteggiamento di alcuni sostenitori resisi protagonisti di cori razzisti contro l'attaccante del Milan: "E' inaccettabile, queste persone ci danneggiano". Per la Roma multa di 50mila euro e chiusura della curva

"Quello che è accaduto domenica scorsa è terribile e inaccettabile. La AS Roma non considera i responsabili di tali fatti come suoi tifosi. Le azioni di questo gruppo ristretto sono detestabili e danneggiano la nostra società". Così la Roma, in una nota, prende le distanze dai cori di alcuni tifosi contro Mario Balotelli di domenica sera.

Per i cori la Roma è stata sanzionata con la Curva Sud chiusa un turno e 50 mila euro di multa. Il club giallorosso sottolinea che quanto accaduto domenica sera danneggia "i nostri fedeli tifosi che rispettano le leggi. Non abbiamo ancora ricevuto un rapporto dettagliato dalla Lega o dalla Federazione, ma continueremo a lavorare con loro e con le forze dell'ordine per garantire che venga fatto tutto il possibile per identificare e bandire i responsabili dagli stadi di calcio".

Le parole di Malagò - "Trovo sconfortante che si guardi il problema dal buco della serratura, dibattendo su questioni interpretative dei regolamenti, anziché affrontarlo per provare a sradicarlo. Anche perché purtroppo è un aspetto che riguarda solo il calcio e nessun altro sport". Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha commentato a margine di un convegno a Pisa le polemiche sui 'buu' razzisti a Balotelli.

Malagò si riferiva alle diverse interpretazioni date dal presidente degli arbitri italiani, Nicchi, e dal designatore Uefa, Collina, alle parole dell'attaccante del Milan che aveva detto di essere pronto ad abbandonare il campo in caso di ululati. "Penso che occorra lavorare non sugli aspetti regolamentari - ha spiegato Malagò - ma sulla necessità di eliminare il problema una volta per tutte. E ciascuno deve fare la sua parte: tutte le componenti sportive, ma anche la società, la famiglia e la scuola. Del resto, il problema esiste come dimostrano la squalifica della curva romanista e le dichiarazioni del sindaco di Firenze, Matteo Renzi".