Napolitano condanna il razzismo: "Segno del degrado"

Calcio
Napolitano e Platini condividono la lotta al razzismo nel calcio (foto getty)
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In occasione dell'incontro con le delegazioni di Roma e Lazio prima della finale di Coppa Italia, il presidente della Repubblica dice no al razzismo: "La faziosità becera va spazzata dagli stadi come in politica"

Dopo l'incontro con il Papa di mercoledì, questa mattina le delegazioni di Roma e Lazio sono state ricevute al Quirinale dal presidente Napolitano, per un altro passo di avvicinamento alla finale di Coppa Italia di domenica.
Per la Lazio, presenti il presidente Claudio Lotito accompagnato dal giocatore Louis Saha e dal responsabile della comunicazione Stefano De Martino. Per la Roma, oltre al presidente James Pallotta, l'allenatore Aurelio Andreazzoli, l'ad Claudio Fenucci e il vicecapitano Daniele De Rossi.

"Rivali ma non faziosi" - Importanti, nel'occasione, le parole pronunciate dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha affrontato l'argomento razzismo. "Il razzismo è il segno del degrado del costume civile", ha detto parlando alle delegazioni di Roma e Lazio e ai vertici del Coni, della Lega e della Figc. "Bisogna essere rivali in campo senza essere faziosi. La faziosità becera va spazzata dagli stadi come in politica".

Platini: "Il calcio integra, non esclude" - Da Londra, dove è impegnato nel Congresso della Uefa, gli fa eco Michel Platini, da sempre in prima linea nella lotta al razzismo: "Non dobbiamo nascondere la testa nella sabbia. Le discriminazioni, sia razziste che sessiste, sono ancora presenti nel calcio di oggi e sta a noi agire. Il calcio è caratterizzato dallo scambio e dalla condivisione. E' lo sport di squadra per eccellenza. Il calcio integra, non esclude. Il calcio unisce e accoglie, non isola. Questa è la sua funzione principale".
"Dobbiamo lavorare sulla prevenzione e l'educazione, naturalmente, perché sono elementi essenziali di qualsiasi strategia ambiziosa, ma dobbiamo anche imporre le sanzioni necessarie", ha aggiungo il presidente della Uefa.