All'Olimpico, la squadra di Petkovic supera i giallorossi 1-0 e, oltre a vincere la Coppa nazionale, si garantisce un posto in Europa League nella prossima stagione. Tensione nel pre-partita: in campo tanto agonismo ma sugli spalti prevale l'ironia
ROMA-LAZIO 0-1
71' Lulic
Un derby per salvare la stagione. Missione riuscita alla Lazio di Petkovic, che con un gol di Lulic nella ripresa fa tris in un colpo solo: derby, Coppa Italia ed Europa League.
Sì, perché in palio non c’era solo la Coppa Italia, che resta comunque un trofeo nazionale per cui si lotta una stagione, ma anche un posto nella prossima Europa League, che né Roma né Lazio erano riuscite a garantirsi al termine del campionato.
La bella notizia è che, dopo le minacce ricevute dai giocatori della Lazio e il ritrovamento di asce e coltelli nel pre-partita, finalmente si gioca. Senza risparmiarsi interventi duri, con i gialli di Orsato che fioccano fin dal primo minuto (Ledesma ammonito dopo pochi secondi), ma sempre entro gli steccati, nonostante il derby sia sempre il derby. Da non perdere, a prescindere.
Andreazzoli si tiene il dubbio Osvaldo-Destro fino all'ultimo, risolvendolo a favore del secondo. Alle sue spalle il trio Totti-Lamela-Marquinho, in un 4-2-3-1 in cui Bradley e De Rossi fanno da schemo davanti alla difesa.
Petkovic risponde con il suo 4-5-1, salvo poi chiedere a Hernanes, verso il 20', di avanzare di qualche metro, avvicinandosi a Klose. Ed è proprio il tedesco protagonista delle due occasioni più limpide del primo tempo: al 3’, su respinta corta di Lobont, si avventa sulla palla ma non trova la porta, e al 35’, di testa, trova il portiere giallorosso pronto a rispondergli con un gran riflesso. Dieci minuti dopo, occasione simile ad aree invertite: Marquinhos crossa per Destro, che di testa manda fuori. E al 45’ è 0-0.
L’ordine tattico, nella ripresa, dura giusto 20’, poi le squadre si allungano e a guadagnarne è lo spettacolo. Al 67’ Lulic va via a Marquinho, trova sul secondo palo Mauri che prova a mettere in mezzo per Klose, in ritardo per la deviazione. Dall’altra parte risponde Totti, dalla distanza, ma Marchetti c’è. Batti e ribatti, il gol arriva, con Lulic che fa esplodere la metà biancoceleste dell’Olimpico al termine di una combinazione tra Mauri e Candreva, con quest’ultimo che mette in mezzo per una facile deviazione. Palla al centro e brivido per Marchetti, che con l’aiuto della traversa disinnesca una pericolosa punizione calciata in area da Totti.
Andreazzoli le prova tutte, mandando in campo anche Osvaldo. Non cambia nulla, la Lazio fa tris: derby, Coppa Italia e posto in Europa.
Delusione Roma - Lacrime da Totti, nervosismo da Osvaldo, uscito dal campo inveendo contro la panchina al fischio finale. Inserito solo al 72', ha dato un calcio a un tabellone prima di scendere negli spogliatoi, dove è restato anche mentre i compagni ritiravano la medaglia della finale. "Preferire Destro a Osvaldo? Una scelta che rifarei", ha commentato Andreazzoli in conferenza stampa. Parla di fallimento Franco Baldini: "La stagione è stata inferiore alle aspettative. Questa finale ha reso il bilancio negativo, e costringe a riflessioni che verranno fatte". "Io sono quello che ha avuto carta bianca su tutto, quindi mi sento pienamente responsabile", aggiunge il dg.
71' Lulic
Un derby per salvare la stagione. Missione riuscita alla Lazio di Petkovic, che con un gol di Lulic nella ripresa fa tris in un colpo solo: derby, Coppa Italia ed Europa League.
Sì, perché in palio non c’era solo la Coppa Italia, che resta comunque un trofeo nazionale per cui si lotta una stagione, ma anche un posto nella prossima Europa League, che né Roma né Lazio erano riuscite a garantirsi al termine del campionato.
La bella notizia è che, dopo le minacce ricevute dai giocatori della Lazio e il ritrovamento di asce e coltelli nel pre-partita, finalmente si gioca. Senza risparmiarsi interventi duri, con i gialli di Orsato che fioccano fin dal primo minuto (Ledesma ammonito dopo pochi secondi), ma sempre entro gli steccati, nonostante il derby sia sempre il derby. Da non perdere, a prescindere.
Andreazzoli si tiene il dubbio Osvaldo-Destro fino all'ultimo, risolvendolo a favore del secondo. Alle sue spalle il trio Totti-Lamela-Marquinho, in un 4-2-3-1 in cui Bradley e De Rossi fanno da schemo davanti alla difesa.
Petkovic risponde con il suo 4-5-1, salvo poi chiedere a Hernanes, verso il 20', di avanzare di qualche metro, avvicinandosi a Klose. Ed è proprio il tedesco protagonista delle due occasioni più limpide del primo tempo: al 3’, su respinta corta di Lobont, si avventa sulla palla ma non trova la porta, e al 35’, di testa, trova il portiere giallorosso pronto a rispondergli con un gran riflesso. Dieci minuti dopo, occasione simile ad aree invertite: Marquinhos crossa per Destro, che di testa manda fuori. E al 45’ è 0-0.
L’ordine tattico, nella ripresa, dura giusto 20’, poi le squadre si allungano e a guadagnarne è lo spettacolo. Al 67’ Lulic va via a Marquinho, trova sul secondo palo Mauri che prova a mettere in mezzo per Klose, in ritardo per la deviazione. Dall’altra parte risponde Totti, dalla distanza, ma Marchetti c’è. Batti e ribatti, il gol arriva, con Lulic che fa esplodere la metà biancoceleste dell’Olimpico al termine di una combinazione tra Mauri e Candreva, con quest’ultimo che mette in mezzo per una facile deviazione. Palla al centro e brivido per Marchetti, che con l’aiuto della traversa disinnesca una pericolosa punizione calciata in area da Totti.
Andreazzoli le prova tutte, mandando in campo anche Osvaldo. Non cambia nulla, la Lazio fa tris: derby, Coppa Italia e posto in Europa.
Delusione Roma - Lacrime da Totti, nervosismo da Osvaldo, uscito dal campo inveendo contro la panchina al fischio finale. Inserito solo al 72', ha dato un calcio a un tabellone prima di scendere negli spogliatoi, dove è restato anche mentre i compagni ritiravano la medaglia della finale. "Preferire Destro a Osvaldo? Una scelta che rifarei", ha commentato Andreazzoli in conferenza stampa. Parla di fallimento Franco Baldini: "La stagione è stata inferiore alle aspettative. Questa finale ha reso il bilancio negativo, e costringe a riflessioni che verranno fatte". "Io sono quello che ha avuto carta bianca su tutto, quindi mi sento pienamente responsabile", aggiunge il dg.