Pentito di camorra lo accusa, Balo risponde: "Odio la droga"

Calcio
Mario Balotelli citato da un pentito della camorra (Getty)

Secondo il racconto di un collaboratore di giustizia l'attaccante del Milan avrebbe partecipato a un episodio di spaccio a Scampia durante una visita nel giugno del 2010. SuperMario replica: "Ora si sta esagerando"

"Odio la droga, è una bugia incredibile". Lo ha detto Mario Balotelli circa le dichiarazioni del pentito che lo accusava di aver spacciato per scherzo droga a Scampia. "Capisco che non piaccio a tutti, ma non si deve esagerare", ha sottolineato l'attaccante azzurro. "Di questa storia si stanno già occupando il mio avvocato e il Milan. Andare di nuovo dai pm? Ci sono stato una volta, ed è sembrato piuttosto un po' di spettacolo. Tornarci sarebbe esagerato...".

"Arrabbiatissimo? Sì, ma io sto bene. E' un insulto a me come persona umana, il calcio è un'altra cosa. Sono sempre pronto a giocare e ad essere 'cattivo' in campo", continua Balotelli nell'agitata vigilia dell'amichevole dell'Italia contro San Marino. "Perche' sempre io? Non lo so. Penso che anche la gente sia stufa, non solo io", risponde. "C'è sempre gente gelosa e cattiva.  Pentito di essere andato a Scampia? Sono andato a fare un giro, come ho sempre detto, con i miei amici. Niente di strano o di particolare come invece è stato detto".

Il racconto - Il pentito, Armando De Rosa, in un interrogatorio reso ai pm di Napoli Antonio D'Amato e Enrica Parascandolo nell'ambito dell'inchiesta su riciclaggio e ristorazione, ha detto di essersi recato nei pressi di "un negozio di siringhe" in seguito alla telefonata di un amico che gli aveva riferito della presenza di Balotelli. "Constatai effettivamente - ha raccontato - che c'era Balotelli insieme ad esponenti dei Lo Russo e degli Amato-Pagano. Per gli Amato-Pagano c'erano Lelluccio Bastone, Angioletto Pagano e Raffaele Amato junior e Carmine Amato, detto 'a vicchiarella".

Il collaboratore ha spiegato che era presente anche un ragazzo che spacciava droga "e che aveva una busta con molte dosi di cocaina e eroina, le cosiddette petrine rosse e gialle". Balotelli, dopo aver notato l'attività di spaccio, "chiese di poter spacciare anche lui alcune dosi". "Balotelli - ha aggiunto - si fece anche delle foto con Lelluccio Bastone, Angioletto Pagano e Raffaele Amato junior soprannominato Lello capa janca, in quanto tutti e tre interisti"

La sera prima Balotelli - secondo il racconto del pentito, che rivela notizie apprese dalle persone presenti a Scampia  - era stato a Sorrento a ballare e a cena a Napoli al ristorante Regina Margherita. Fu il titolare, Marco Iorio (attualmente imputato al processo su riciclaggio e ristorazione) "in ragione del suoi rapporti con i Lo Russo - dice il pentito - che aveva organizzato quella visita in quanto Balotelli aveva espresso il desiderio di vedere Scampia"

Balo, la prima risposta su Twitter - Immediata la replica del giocatore su Twitter con una frase comparsa per alcuni minuti e poi cancellata: "Adesso spaccio droga? Ma vergognatevi, usate il mio nome solo per fare audience".

La reazione di Prandelli - "Mi sembra che Mario abbia risposto, non c'è altro da dire. E' un argomento che non m'interessa per nulla". Lo ha dichiarato il ct dell'Italia Cesare Prandelli, alla vigilia dell'amichevole contro San Marino in programma domani a Bologna, rispondendo alla domanda relativa alle dichiarazioni rese da un pentito della camorra su Balotelli: "Stiamo alle parole di Mario, quando avrà voglia di parlarne a voi, verrà e dirà quello che pensa", ha detto Prandelli.

"Entrare in questo argomento - ha aggiunto il commissario tecnico della Nazionale azzurra - è delicato, sono cose serie e poi si parla di scherzo. Vorremmo parlare sempre di calcio anche in maniera critica, quando si trattano altri argomenti si è sempre in difficolta', sono problemi seri e non si capisce se sono illazioni o altro, per noi vale quello che ha detto Mario" le parole del ct. Sulla stessa lunghezza anche il direttore generale della Federcalcio Antonello Valentini: "Ha già risposto Mario, per noi non c'è altro da aggiungere" le parole del dirigente azzurro.