Under 21, Spagna Campione d'Europa. Italia battuta 4-2
CalcioA Gerusalemme si ripete l'esito della finale di Euro2012 tra le nazionali maggiori. Poker della Rojta targato Thiago Alcantara (tripletta) e Isco. Per gli azzurrini a segno Ciro Immobile e Borini
ITALIA-SPAGNA 2-4
marcatori: 6', 32' e 38' (rig.) Thiago Alcantara (S), 10' Immobile (I), 66' rig. Isco (S), 80' Borini (I)
Non è una Gerusalemme liberata. Quella degli azzurrini di Devis Mangia, sconfitti in finale dagli spagnoli campioni in carica, rimane una favola incompleta. Ma una cosa è certa: l'under 21 di Verratti, Immobile e Insigne, che ha fatto innamorare l'Italia, ci lascia con la consapevolezza di quanto sia grande il potenziale del nostro calcio.
La finale contro i più esperti spagnoli serva anche da insegnamento ai club che danno troppa poca fiducia ai giovani italiani, a differenza dei pari età iberici che vantano presenze nei massimi campionati (spagnolo e inglese) e in Champions League.
Il match - Partita entusiasmante sin dai primi minuti di gioco al Teddy Stadium di Gerusalemme: Mangia ripropone la stessa formazione della semifinale con l'Olanda. Nella Spagna, il ct Lopetegui dà fiducia al bomber Morata, supportato da Isco e dal capitano Thiago Alcantara. E' proprio il figlio di Mazinho (corteggiato dal Manchester United) a rompere l'equilibrio della gara, al 6' di gioco. Sul traversone di Morata la difesa azzurra perde il senso dell'ordine: colpo di testa a porta vuota e gol. Sembrerebbe una mazzata, ma gli azzurrini reagiscono subito: è il 9' quando Bianchetti lancia Ciro Immobile che addomestica il pallone e batte De Gea con freddezza e precisione.
L'1-1 dà fiducia ai ragazzi di Mangia, che si caricano con le parate di Bardi, in forma straordinaria. Mentre Verratti rimedia un giallo e Florenzi sfiora l'eurogol, il portiere di proprietà dell'Inter para tutto, anche a gioco fermo. Ma non può nulla sul tiro ravvicinato di Thiago Alcantara (ancora lui!) che stoppa di petto e si gira approfittando di un buco di Caldirola: capitani a confronto, al nostro va male. E va male a Bardi che per poco non respinge anche questa conclusione, con un piede.
La rojita comincia a carburare: un'incursione in area di Tello costringe Donati a un intervento che non lascia dubbi all'arbitro sloveno Jug. Rigore e hat-trick di Thiago Alcantara.
La ripresa riserva un'altra occasione sui piedi di Florenzi, che poco dopo lascerà il posto a Saponara. Anche Ciro Immobile lascia spazio a Gabbiadini, che condivide il suo agonismo con Martinez, vittima di un brutto fallo non punito dall'arbitro. La grazia non arriva per Regini, che un minuto più tardi stende Montoya decretando un altro rigore. Questa volta sul dischetto ci va Isco, il fenomeno del Malaga inseguito dal Real Madrid: Bardi è spiazzato, 4-1. Ad evitare la disfatta ci pensa ancora Borini, match winner della semifinale contro l'Olanda: il suo destro da fuori area lascia di sasso De Gea e rende meno umiliante la sconfitta.
Nei minuti di recupero, all'invasione di campo di un bambino interista con la maglia di Zanetti segue un altro tifoso prontamente placcato dagli steward, questa volta con le maniere forti. Poi soltanto il fischio finale, le lacrime di Insigne e la festa della Spagna. Ancora una volta i più forti sono loro. Ma i nostri under 21 tornano in Italia da uomini.
marcatori: 6', 32' e 38' (rig.) Thiago Alcantara (S), 10' Immobile (I), 66' rig. Isco (S), 80' Borini (I)
Non è una Gerusalemme liberata. Quella degli azzurrini di Devis Mangia, sconfitti in finale dagli spagnoli campioni in carica, rimane una favola incompleta. Ma una cosa è certa: l'under 21 di Verratti, Immobile e Insigne, che ha fatto innamorare l'Italia, ci lascia con la consapevolezza di quanto sia grande il potenziale del nostro calcio.
La finale contro i più esperti spagnoli serva anche da insegnamento ai club che danno troppa poca fiducia ai giovani italiani, a differenza dei pari età iberici che vantano presenze nei massimi campionati (spagnolo e inglese) e in Champions League.
Il match - Partita entusiasmante sin dai primi minuti di gioco al Teddy Stadium di Gerusalemme: Mangia ripropone la stessa formazione della semifinale con l'Olanda. Nella Spagna, il ct Lopetegui dà fiducia al bomber Morata, supportato da Isco e dal capitano Thiago Alcantara. E' proprio il figlio di Mazinho (corteggiato dal Manchester United) a rompere l'equilibrio della gara, al 6' di gioco. Sul traversone di Morata la difesa azzurra perde il senso dell'ordine: colpo di testa a porta vuota e gol. Sembrerebbe una mazzata, ma gli azzurrini reagiscono subito: è il 9' quando Bianchetti lancia Ciro Immobile che addomestica il pallone e batte De Gea con freddezza e precisione.
L'1-1 dà fiducia ai ragazzi di Mangia, che si caricano con le parate di Bardi, in forma straordinaria. Mentre Verratti rimedia un giallo e Florenzi sfiora l'eurogol, il portiere di proprietà dell'Inter para tutto, anche a gioco fermo. Ma non può nulla sul tiro ravvicinato di Thiago Alcantara (ancora lui!) che stoppa di petto e si gira approfittando di un buco di Caldirola: capitani a confronto, al nostro va male. E va male a Bardi che per poco non respinge anche questa conclusione, con un piede.
La rojita comincia a carburare: un'incursione in area di Tello costringe Donati a un intervento che non lascia dubbi all'arbitro sloveno Jug. Rigore e hat-trick di Thiago Alcantara.
La ripresa riserva un'altra occasione sui piedi di Florenzi, che poco dopo lascerà il posto a Saponara. Anche Ciro Immobile lascia spazio a Gabbiadini, che condivide il suo agonismo con Martinez, vittima di un brutto fallo non punito dall'arbitro. La grazia non arriva per Regini, che un minuto più tardi stende Montoya decretando un altro rigore. Questa volta sul dischetto ci va Isco, il fenomeno del Malaga inseguito dal Real Madrid: Bardi è spiazzato, 4-1. Ad evitare la disfatta ci pensa ancora Borini, match winner della semifinale contro l'Olanda: il suo destro da fuori area lascia di sasso De Gea e rende meno umiliante la sconfitta.
Nei minuti di recupero, all'invasione di campo di un bambino interista con la maglia di Zanetti segue un altro tifoso prontamente placcato dagli steward, questa volta con le maniere forti. Poi soltanto il fischio finale, le lacrime di Insigne e la festa della Spagna. Ancora una volta i più forti sono loro. Ma i nostri under 21 tornano in Italia da uomini.