Inter: Moratti dice sì a Thohir, ma resterà presidente
CalcioE' in dirittura d'arrivo la trattativa per l'ingresso del magnate indonesiano. Tohir entrerà in società inizialmente con una quota del 30% che sarà aumentata nel giro di un paio d'anni. Moratti resterà al timone del club
di Silvia Vallini
Che Massimo Moratti resti Il presidente, come i tifosi chiedono, cantano, vogliono, non è in discussione, almeno non per ora. Anche se l'accordo con Thohir si avvicina alla chiusura. Non c'è un termine vero e proprio. La fine di luglio è però un limite plausibile. La prossima volta che Thohir verrà a Milano, gli uffici legali avranno terminato il loro lavoro e sarà solo il tempo del faccia a faccia. Massimo Moratti e il magnate indonesiano a confronto, ancora, per capirsi definitivamente. Poi le firme per la cessione della minoranza, una quota che si avvicinerà al 30% per salire nell'arco di 2/3 anni. Fino a toccare il 100%? Questo lo scenario. Non è escluso però che i proprietari restino due. Anche dopo. Anche quando la questione stadio che non è prioritaria, entrerà nel vivo. Consolidare la situazione finanziaria, appianare i debiti che a giugno 2012 ammontavano a 300 mln, in attesa della pubblicazione dell'ultimo bilancio, è essenziale, al punto che tutto il resto passa in secondo piano.
Proprio l'aspetto debitorio rappresentava un nodo cruciale, ma si starebbe sciogliendo. L'impegno in questo senso è oneroso. Per questo poter trattare con calma la costruzione di un nuovo impianto è un sollievo per il futuro socio, concesso soprattutto da un progetto che corre parallelo: la valorizzazione dell'area Ippodromo e dello stadio San Siro con il Milan e con la città di Milano. Thohir avrebbe resistito anche alle avances recenti di un gruppo arabo ed uno cinese che nulla ha a che fare con la Railways Corporation: partner di un accordo raggiunto lo scorso agosto e poi sfumato. Moratti vuole un'Inter più forte, solida. Il mercato non è una condizione, ma una conseguenza. Perché se come dice il presidente, l'arrivo di un top player è possibile, significa che con Thohir si potrebbe anche chiudere. Indo-Inter, ma la stessa nella sostanza, garantita da Moratti presidente.
Che Massimo Moratti resti Il presidente, come i tifosi chiedono, cantano, vogliono, non è in discussione, almeno non per ora. Anche se l'accordo con Thohir si avvicina alla chiusura. Non c'è un termine vero e proprio. La fine di luglio è però un limite plausibile. La prossima volta che Thohir verrà a Milano, gli uffici legali avranno terminato il loro lavoro e sarà solo il tempo del faccia a faccia. Massimo Moratti e il magnate indonesiano a confronto, ancora, per capirsi definitivamente. Poi le firme per la cessione della minoranza, una quota che si avvicinerà al 30% per salire nell'arco di 2/3 anni. Fino a toccare il 100%? Questo lo scenario. Non è escluso però che i proprietari restino due. Anche dopo. Anche quando la questione stadio che non è prioritaria, entrerà nel vivo. Consolidare la situazione finanziaria, appianare i debiti che a giugno 2012 ammontavano a 300 mln, in attesa della pubblicazione dell'ultimo bilancio, è essenziale, al punto che tutto il resto passa in secondo piano.
Proprio l'aspetto debitorio rappresentava un nodo cruciale, ma si starebbe sciogliendo. L'impegno in questo senso è oneroso. Per questo poter trattare con calma la costruzione di un nuovo impianto è un sollievo per il futuro socio, concesso soprattutto da un progetto che corre parallelo: la valorizzazione dell'area Ippodromo e dello stadio San Siro con il Milan e con la città di Milano. Thohir avrebbe resistito anche alle avances recenti di un gruppo arabo ed uno cinese che nulla ha a che fare con la Railways Corporation: partner di un accordo raggiunto lo scorso agosto e poi sfumato. Moratti vuole un'Inter più forte, solida. Il mercato non è una condizione, ma una conseguenza. Perché se come dice il presidente, l'arrivo di un top player è possibile, significa che con Thohir si potrebbe anche chiudere. Indo-Inter, ma la stessa nella sostanza, garantita da Moratti presidente.