Calcio estivo, débâcle italiana: tutti i guai dei club

Calcio
Il denominatore comune, oltre alla fase estiva, è il riscontro di difficoltà nei rispettivi club

Gli appuntamenti di Juventus, Inter, Milan e Napoli hanno finora destato perplessità sui nuovi acquisti e sul lavoro svolto dai rispettivi allenatori. Per Mazzarri e Benitez destini incrociati ma analoghe difficoltà. Non va meglio ad Allegri e Conte

Ecco, nel dettaglio, i meccanismi e le individualità da perfezionare negli scacchieri di Antonio Conte, Massimiliano Allegri, Walter Mazzarri e Rafa Benitez.

Qui Juventus

Limitati dal proprio fisico. Succede spesso a calciatori di grande stazza, sta succedendo a Fernando Llorente che paga una condizione fisica ancora imperfetta. Lavora tanto con e per i compagni, ma segna poco. Come Carlos Tevez, fuori per una botta dalla sfida contro i Galaxy, ancora in rodaggio contro l’Everton. La scelta di Conte di escluderli dall’ultima amichevole è solo frutto di infortuni e una  semplice rotazione estiva. Il terzo colpo Angelo Ogbonna, prima alternativa alla miglior difesa dello scorso campionato, non ha ancora convinto del tutto. Ma anche lui, come Llorente, ha un fisico difficile da portare a regime. Qualche incertezza alternata a buone chiusure. La certezza invece è che comunque ciò che preoccupa Conte, non è la loro situazione, ma un calo mentale del gruppo.

Qui Milan

Anche il Milan non se la passa bene. Se il 2-1 col Valencia aveva dato fiducia, ecco poi la folle mezz’ora contro il Manchester City nella Audi Cup ed il ko contro i Blues di Mourinho. Tanto Chelsea e poco Milan anche se qualche timido progresso c’è stato. Ma i play-off di Champions League sono dietro la porta e ad Allegri serve avere al più presto quei Balotelli e Montolivo visti nella seconda parte della scorsa stagione. Prima, la sfida ai Galaxy per il terzo posto nel torneo. E perchè non l'ambito trequartista da inserire nell'organico di Massimiliano Allegri? Sarà pure calcio d'estate, ma è preferibile evitare batoste.

Qui Inter

Una sconfitta per 4-0 condiziona il giudizio su tutto il precampionato, comunque non brillante, dei nerazzurri. Discorsi opposti per i volti nuovi di attacco e difesa. Hugo Campagnaro conosce alla perfezione gli schemi di Mazzarri, ma dopo le prime confortanti amichevoli ha subito la condizione non brillante e l’abilità tecnica degli avversari nella tournee americana, compreso un cartellino rosso contro il Chelsea. Per Marco Andreolli il giudizio non può essere sufficiente: appesantito nelle prime uscite, negativo contro il Valencia. I nuovi giovani dell’attacco invece vivono situazioni diverse. Belfodil (condizionato anche dal Ramadan) ha faticato molto all’inizio, ma ora sta trovando la condizione e i 90’ minuti giocati contro gli spagnoli ne sono dimostrazione. Inizialmente meglio Icardi con reti importanti all’attivo, ma con il Valencia ha giocato solo mezz'ora. Il gol non è arrivato per poco, ma nel giudizio complessivo (complice la brutta prestazione collettiva) avrebbe inciso ben poco.

Qui Napoli

Cambiare pelle non è facile. Mai. Anche se c'è un nuovo entusiasmo a spingere una squadra, come per il nuovo Napoli di Rafa Benitez. La rivoluzione è partita dal modulo per arrivare ai tanti acquisti. Ma è proprio il nuovo assetto tattico ad aver condizionato il Napoli nelle prime uscite stagionali. Perché quattro anni con Mazzarri (un integralista del 3-5-2) non si dimenticano in due mesi. Adesso, con Benitez, il passaggio al 4-2-3-1 ha cambiato gli equilibri. Dall’ultima Emirates Cup, contro Arsenal e Porto, gli esempi più evidenti: i centrali in difficoltà, i terzini poco abituati ai nuovi movimenti, il rodaggio ancora da perfezionare. Insomma, se il cambio di modulo esalta un attacco che offre già garanzie, Benitez sa che per la difesa servirà ancora tanto lavoro. In poco tempo. Perché c’è un nuovo modulo da assimilare. Ed è proprio in difesa che il suo Napoli dovrà fare il vero salto di qualità.